Libri di Noemi Gherrero
Tempi dipinti
Marco Peluso, Noemi Gherrero
Libro
editore: Dellisanti
anno edizione: 2023
pagine: 260
"Chi fosse, non lo sapeva. Era solo un abbozzo, un dipinto non finito, materia organica sputata su di una tela e lasciata lì a seccare. Sfiorò il proprio viso allo specchio e provò a ricordare la carezza di un uomo sulla sua pelle, un amore vivo, ma non riusciva a mettere a fuoco nessun volto, nessun nome, come se dalla morte di suo padre per lei non fosse mai esistito amore, soltanto frammenti di gioia, minuscoli brandelli di vita da divorare e poi vomitare. Anche la sua arte aveva cominciato a risentirne. Non era più sicura del proprio talento. Fissava per ore le tele, senza riuscire a muovere il pennello. Avrebbe voluto spaccare tutto, dimenticare i propri sogni, ciò che aveva creduto di essere. Udiva la risata di Max rimbombarle nella testa, poderosa, l’iperbole di ogni suo fallimento."
Scomposizioni e fughe dell'anima. Arte pandemica
Francesco Corsi, Noemi Gherrero
Libro: Libro in brossura
editore: Artingenio Francesco Corsi
anno edizione: 2021
pagine: 136
Nella pandemia, chiusi nella cerchia delle nostre mura, abbiamo vissuto la paura, l’isolamento, l’angoscia della solitudine. Francesco Corsi, nell’occuparsi della nascita di un nuovo Museo d’Arte Contemporanea, ha trovato ispirazione nelle fotografie d’arte di Noemi Gherrero, attrice, perfomer e conduttrice del programma culturale su Rai Tre “Le parole per dirlo”. Ne è nato un dialogo filosofico insieme ad artisti di fama internazionale che hanno accolto il progetto di guardare alla pandemia attraverso lo sguardo dell’arte. “Unire chi sente che le profondità umane sono insondabili, mutevoli, decostruibili, scomponibili, eppure sempre une, come la luce e silenti come il buio. “Sentire” l’opera: al fondo del tempo, nel silenzio. Questo percorso di fotografia d’arte è come affrontare un viaggio senza viaggiare, nel tentativo di guardare al futuro da una dimensione che appare senza tempo. L’opera sussiste indipendentemente da ciò che possiamo scriverne. L’opera parla come icona, tuttavia è interessante poter tentare di trovare una mediazione, tra il suo puro apparire e la possibilità di decodificarla attraverso la parola. Il suono ovvero la parola, prende corpo nel silenzio”.