Libri di Nicola Rosafio

1986. Maurizio, un ragazzo del sud alle prese con i suoi 18 anni, e l'ultimo anno delle scuole superiori. La sua vita viene “sconvolta” dall'arrivo nel suo istituto, di Katia, una studentessa proveniente dall'alta Italia. Come si diceva allora. Lui se ne innamora perdutamente ma, essendo timido, imbranato ed impacciato, credulone e romantico, deve inventarsi un modo per poterla conquistare. Oltretutto Katia, l'angelo piombato nel suo istituto, sembra inarrivabile ed indecifrabile. Alta, bella, bionda, disinibita, provocante. Ben presto viene etichettata come “la mangiatrice di uomini”, “la valchiria”, “l'amazzone”. Maurizio sfrutta le armi a sua disposizione e, con la sua dolcezza e sensibilità, nonché l'amore per la letteratura, escogita un modo per poterla incuriosire e attrarre. Così comincia a scriverle poesie anonime, dolcissime e romantiche.

Il filo conduttore di questo libro è l'amore e gli stati d'animo relativi alle sue conseguenze. Amori agognati e relative pene, tormentati o felici, finiti o impossibili, desideri e attese struggenti. Un crogiolo di sentimenti, emotività, passioni, nostalgia, malinconia. “Allora le nuvole piangono quando si rendono conto che non sapranno mai cos'è l'amore”. “Chissà quante baratterebbero volentieri il loro pezzo di cielo per qualche fremito del cuore”. Questa antologia è un viaggio dentro sentimenti profondi, un caleidoscopio di emozioni, la voglia di lottare sempre per quello in cui si crede fermamente. Accettare sempre le sfide della vita con tutte le nostre forze essendo sempre propositivi. Non prendersi troppo sul serio e non essere troppo severi con se stessi perché chi ci vuole bene ci accetta cosi come siamo. Allora spendiamo la nostra vita ad amare anche se a volte ci sembra ingiusta o addirittura inutile. Solo cosi potremmo dire di aver vissuto senza rimpianti e di essere in pace con noi stessi e con il mondo. Solo dalle passioni dipende tutto il bene e il male di questa vita, diceva Cartesio. A patto che il corpo sia governato dalla mente ma ancor più dall'anima. Le emozioni e i sentimenti sono risorse individuali ma anche collettive. La cultura è ciò che li alimenta. Attraverso di essa possiamo promuovere una società empatica, rispettosa, amorevole e fondare su di essa le istituzioni, come asserisce Martha Nussbaum. Oppure costruire una società del rancore, come viene descritta quella attuale da Aldo Bonomi. Possiamo alimentare e costruire una società che accetta le diversità di genere, di orientamento sessuale, di religione o etnia come fonte di ricchezza oppure farle apparire come una minaccia. Da qui l'importanza di considerare seriamente le emozioni, i sentimenti ed ogni stato d'animo.