Libri di Moreno Manghi
Il legato in conto di legittima. Sull'eredità di Lacan
Jacques Nassif, Ettore Perrella, Moreno Manghi, Salvatore Pace
Libro: Libro in brossura
editore: Polimnia Digital Editions
anno edizione: 2025
pagine: 106
Alla fine della sua vita, un Lacan amareggiato e disilluso aveva preconizzato: «Freud non è un avvenimento storico. Credo che abbia fallito, proprio come me; in pochissimo tempo, tutti se ne fotteranno della psicanalisi. In questo abbiamo la dimostrazione che è chiaro che l’uomo passa il tempo a sognare, che non si risveglia mai». Stiamo parlando di quello (stesso?) Lacan che vent’anni prima aveva affermato: «L’uomo con l’analisi si risveglia». Abbiamo lasciato tutto e l’abbiamo seguito. Fin dove è stato possibile, fino a quel punto in cui ciò che aveva acceso la nostra passione per la psicanalisi, e conservato il fuoco dell’eredità di Freud, ha cominciato a trasformarsi in adorazione della cenere. Che cosa è successo? Come ha potuto la psicanalisi, dopo l’impulso impartitole dal “ritorno a Freud”, al desiderio di Freud, diventare una pratica sanitaria? Come abbiamo potuto lasciare che avvenisse? E quali sono state, se ci sono state, le responsabilità di Lacan?
La bocca della verità. Ascoltare lalingua di un bambino
Jean Louis Sous
Libro: Libro in brossura
editore: Polimnia Digital Editions
anno edizione: 2025
pagine: 228
“La bocca della verità” è un’espressione di solito attribuita al bambino per la sua presunta innocenza e richiama la famosa formella scultorea della basilica di Santa Maria in Cosmedin, a Roma, dotata di denti pronti a mordere chi mente. Mentire al bambino non significa raccontargli bugie occasionali, ma tradire la promessa e la parola data, tutto ciò che il bambino si aspettava, e che gli spettava, in quanto frutto dell’amore e del desiderio dei genitori, seppur effimeri. Questa menzogna, che fissa il bambino in una rappresentazione ingannevole, funzionale al mantenimento dei legami familiari e sociali, è raddoppiata dai costrutti teorici dei saperi ufficiali o referenziali: si tratti delle varie neuro-psico-pedagogie dell’infanzia o del “bambino edipico” teorizzato da Freud. Abbiamo così sempre a che fare con un bambino supposto, perfino quando gli imputiamo una “domanda di cura” da lui mai formulata.
Il «Decalogo» di Kieslowski. Tra scandalo e falsa testimonianza
Sandra Puiatti, Moreno Manghi
Libro: Libro in brossura
editore: Polimnia Digital Editions
anno edizione: 2025
Qualcosa disturba la nostra immedesimazione nei grandi temi etici a cui ci convoca il Decalogo di Kieślowski: incongruità, intrusioni inesplicabili, oggetti che si ribellano alla loro funzione, creano, nei personaggi del film e negli spettatori, irritazione e malessere. Nonostante Kieślowski affermi che questi “ospiti” importuni facciano parte di «una realtà che non si può capire e non si può sistemare in un ordine logico», noi li consideriamo come i messaggeri di un'“altra scena” che contesta e sovverte quella manifesta. Dietro un Decalogo “cristiano”, riproposto come conflitto morale tra l'obbedienza ai Comandamenti e le passioni umane che «li violano ogni giorno», sembra affermarsi un elemento ebraico irriducibile, complesso e contradditorio, spesso beffardo, che mette in tensione la coerenza della narrazione, caricandola di una dimensione opaca, ostile e minacciosa. La petizione etica su cui insistono le sceneggiature rischia così di occultare o di mitigare lo scandalo radicale al centro dei dieci film, che può essere percepito solo soffermandosi sulle discordanze tra le une e gli altri.
Democrazia, diritto, psicanalisi. La libertà come principio
Libro: Libro in brossura
editore: Polimnia Digital Editions
anno edizione: 2025
In che relazione è la psicanalisi con la democrazia, e di conseguenza con il principio anche giuridico della libertà dei singoli, dinanzi alle pretese universalizzanti da una parte della legalità, dall'altra di quell'assimilazione a un unico modello dei comportamenti, della quale si fanno strumento privilegiato i meccanismi informatici di massa? Questa domanda, per la psicanalisi, è tradizionale, perché era stato lo stesso Freud a sottolineare il valore patogenetico della società di massa, ed a rivendicare l'indipendenza della formazione degli analisti da ogni tipo di criterio universitario; ma è anche attualissima, visto che non possiamo non chiederci se la democrazia occidentale, oggi, è ancora effettiva, o si sta sempre più chiaramente avviando a diventare una “democratura”, nella quale gl'interessi del capitale prevalgono sempre più chiaramente sulle esigenze vitali dei cittadini, e soprattutto dei giovani. La psicanalisi è un metodo non di terapia – quindi non è una psicoterapia , checché ne dicano le leggi italiane –, ma di formazione individuale. Ed è proprio questo che costituisce l'elemento di scomoda attualità della pratica inaugurata più d'un secolo fa da Sigmund Freud. Diviso in tre sezioni – «La democrazia ieri e oggi», «La psicanalisi e la legge», «L'individuale e il sociale» –, questo volume raccoglie nel merito le testimonianze di politici, giuristi, filosofi, psicanalisti.
Giornale di bordo. Forme dell’atto: etica, politica, psicanalisi. Volume Vol. 5
Libro: Libro in brossura
editore: Polimnia Digital Editions
anno edizione: 2025
Molto diffuso nel linguaggio scientifico, tecnico e professionale contemporaneo, il termine “interdisciplinarità” «evidenzia il processo d'interazione di conoscenze e di competenze che spesso è indispensabile per affrontare in modo completo ed efficace determinati problemi». Pur non contestandolo apertamente, questo quinto numero del «Giornale di bordo» presenta dei saggi che all'interdisciplinarità preferiscono il limite, il bordo che si situa fra le varie pratiche intellettuali o scientifiche. L'interazione dei saperi lascia così il posto all'esplorazione del loro confine, quella frangia – che non è né questo né quello, ma al tempo stesso è sia questo che quello – che può aprire altre prospettive a un nuovo sapere. In proposito, il “caso” di Jean Louis Schefer – alla cui memoria è dedicata la parte più corposa di questo numero – è paradigmatico, perché egli ha fatto di questo “fra” un metodo che è anche uno stile. Autore “incollocabile” e (forse proprio per questo) misconosciuto in Italia, Schefer è stato senza dubbio uno degli ultimi grandi scrittori francesi, prima che anche la cultura della ville lumière venisse imbastardita dai meccanismi dell'informazione. La seconda parte del numero ribadisce questo limite: fra la politica e il teatro, nello scritto di Perrella su "Misura per misura" di Shakespeare; fra il corpo e l'atto, nel contributo di Vincenzo Liguori; fra i neuroni e la coscienza, nella riflessione di Claudia Lodovichi sulle neuroscienze; fra la soggettività e la funzione dell'analista, nell'articolo "Le compensazioni psicologiche dell'analista", tradotto per la prima volta in italiano, di Barbara Low.
Psicanalisi senza cura. Atto psicanalitico e atto terapeutico
Moreno Manghi
Libro: Libro in brossura
editore: Polimnia Digital Editions
anno edizione: 2024
Perché è così intollerabile ammettere che la psicanalisi è senza cura? Perché una simile, invincibile resistenza? Eppure, quando questa resistenza cade, non troviamo più un analista-medico e un paziente, e nemmeno un analista e un analizzante, ma due analizzanti. Allora, la questione che si pone ad entrambi è: «come dare testimonianza di ciò su cui è impossibile testimoniare?». Che è poi la stessa questione, Frage, degli scampati dai campi. E forse alcuni saranno sorpresi di vedervi una sola e medesima questione. Ma il più piccolo «progresso spirituale» può forse essere ottenuto senza continuare a cercare, quantomeno, di por(se)la? Il Novecento, “secolo della scienza” che ha prodotto in fisica la nozione di campo, è anche il “secolo dei campi”, come pure il “secolo della psicanalisi”, con l'avvento di quel che Lacan ha circoscritto e definito “il campo freudiano”. Quali sono le relazioni tra questi campi strettamente, quanto forse insospettabilmente, interdipendenti? Come darne testimonianza? Di colpo, all'autore, questo libro, riletto tre anni dopo la sua prima edizione (2021) in occasione della pubblicazione di questa seconda edizione riveduta e aumentata, è apparso al tempo stesso come un congedo dalla Laienanalyse e come una tabula rasa senza di cui non avrebbe potuto veder affiorare la nuova Frage che lo interroga. Il libro include il Parere pro veritate sull'applicazione della legge 56 del 1989, di Francesco Galgano, e la traduzione inedita di "Date lilia" di Jean Carbonnier, due grandi nomi del diritto che, insieme ai recenti contributi di Roberto Cheloni e Riccardo Mazzariol, possono aiutare gli psicanalisti laici in questi tempi letteralmente "proibitivi" per la psicanalisi. Prefazione di Vania Ori.
Lettere sulla psicanalisi
Giovanni Sias
Libro: Libro in brossura
editore: Polimnia Digital Editions
anno edizione: 2024
Ultimo libro di Giovanni Sias, le "Lettere sulla psicanalisi", che coprono un lasso di quasi vent'anni – la prima del 2000, l'ultima dell'agosto 2019 –, la maggior parte delle quali difficilmente reperibili se non introvabili, sono state tutte precedentemente pubblicate in libri, riviste, siti, blog, ma solo riunite nell'insieme acquistano la loro forza dirompente. Le lettere attraversano praticamente tutte le questioni “roventi” della psicanalisi di questi ultimi terribili trent'anni: la legge 56/89 (legge “Ossicini”) che ha regolamentato le psicoterapie; la differenza irriducibile tra la psicanalisi e la psicoterapia; i presunti vantaggi di una Realpolitik che ha condotto gli analisti a sacrificare l'inconscio in cambio della rispettabilità professionale e di un posto in società; l'opposizione alla medicalizzazione della psicanalisi e la necessità di emendarla dal suo «peccato di gioventù»: il gergo psichiatrico che la parassita; l'opportunità di rinunciare alla pretesa di «curare presunte psicopatologie» e di «continuare a giocare al dottore» (la psicanalisi non è una cura); le possibili prospettive attuali di una formazione analitica estranea alle scuole di psicoterapia; la critica dell'“epigonismo” e infine il congedo dalla Laienanalyse e la necessità di pro-gettare una psicanalisi «al di là del Novecento». Questa seconda edizione, interamente rivista in occasione della pubblicazione cartacea, è preceduta da un altro importante testo di Sias, "La psicanalisi oltre il Novecento" – tradotto in francese e in spagnolo –, pubblicato nel 2018, che potrebbe essere la prefazione ideale alle Lettere.
Il cavallo di Troia
Jacques Nassif
Libro: Libro in brossura
editore: Polimnia Digital Editions
anno edizione: 2024
pagine: 144
Dopo aver constatato che i suoi più stretti discepoli, tutti passati al concetto medico di cura, erano scesi a patti con le pretese di efficacia diffuse dall’ideologia medica (arrivando a bandire dai loro istituti di formazione – come avviene oggi – gli psicanalisti laici, Freud tentò, al termine della sua vita, di assegnare esplicitamente all’atto dello psicanalista un fine diverso da quello terapeutico, parlando di “progresso nella vita spirituale”. Causa persa all’epoca, questo fine è divenuto oggi la posta in gioco di una lotta politica condotta in prima fila dalla coppia analista-analizzante. Per combatterla, Jacques Nassif convoca tre alleati del discorso psicanalitico: l’“esperienza interiore” di Bataille (alla ricerca di quell’impossibile che ci rende pienamente umani e non semplici entità da computare per estrarne profitto); il discorso degli adolescenti (che rimette in questione il familismo dell’Edipo); e il discorso delle donne (di un femminile non ridotto al materno, da prendere, per entrambi i sessi, come l’Altro di ciascun sesso). Questi tre alleati possono sollecitare la coppia analizzante-analista a rischiare di passare dalla servitù alla sovranità. Ma per porre termine – e tentare di vincere – la guerra contro lo strapotere dell'altra alleanza: quella del Neocapitalismo e della Scienza, occorre ancora un'astuzia, uno stratagemma, un nuovo cavallo di Troia. Quale potrebbe essere oggi? E chi potrebbe escogitarlo?
Giornale di bordo. Forme dell’atto: etica, politica, psicanalisi. Volume Vol. 2
Libro: Libro in brossura
editore: Polimnia Digital Editions
anno edizione: 2024
Sono qui raccolti gli interventi dell'incontro di presentazione del libro di Ettore Perrella, Sovranità, libertà e partecipazione. Per un'etica politica globale (Polimnia Digital Editions, Sacile, 1ª ed. 2022, 2ª ed. 2025), svoltosi il 16 settembre 2022. Nella seconda parte del numero pubblichiamo una recensione di Perrella a “Limes” (10,22), Tutto un altro mondo, e al libro di Lucio Caracciolo, La pace è finita. Così ricomincia la storia in Europa (Feltrinelli, Milano 1922).
Il «Decalogo» di Kieslowski. Tra scandalo e falsa testimonianza
Sandra Puiatti, Moreno Manghi
Libro: Libro in brossura
editore: Polimnia Digital Editions
anno edizione: 2024
pagine: 140
Qualcosa disturba la nostra immedesimazione nei grandi temi etici a cui ci convoca il "Decalogo" di Kieslowski: incongruità, intrusioni inesplicabili, oggetti che si ribellano alla loro funzione, creano, nei personaggi del film e negli spettatori, irritazione e malessere. Nonostante Kieslowski affermi che questi “ospiti” importuni facciano parte di «una realtà che non si può capire e non si può sistemare in un ordine logico», noi li consideriamo come i messaggeri di un’“altra scena” che contesta e sovverte quella manifesta. Dietro un Decalogo “cristiano”, riproposto come conflitto morale tra l’obbedienza ai Comandamenti e le passioni umane che «li violano ogni giorno», sembra affermarsi un elemento ebraico irriducibile, complesso e contradditorio, spesso beffardo, che mette in tensione la coerenza della narrazione, caricandola di una dimensione opaca, ostile e minacciosa. La petizione etica su cui insistono le sceneggiature rischia così di occultare o di mitigare lo scandalo radicale al centro dei dieci film, che può essere percepito solo soffermandosi sulle discordanze tra le une e gli altri.
Il compito della psicanalisi. La formazione come problema politico
Libro: Libro in brossura
editore: Polimnia Digital Editions
anno edizione: 2024
pagine: 250
L’odierna disfatta culturale della psicanalisi ha assunto proporzioni tali da dissolvere – dopo oltre sessant’anni di accese discussioni – la contrapposizione fra psicanalisi laica (Laienanalyse) e psicanalisi medicalizzata (rinominata “psicoterapia a indirizzo psicanalitico”), riformulandola come una contrapposizione fra chi pratica la psicanalisi nella legalità e chi lo fa nell’illegalità, tra chi può esibire i titoli della competenza professionale e chi è imputato del reato di ciarlataneria. Questa estrema semplificazione, imposta col pretesto di “tutelare l’utenza” e trasformare la psicanalisi in professione sanitaria ha soffocato ogni suo impulso sovversivo della psicanalisi, che è stata trasformata in una sorta di terapia sociale per una sana soluzione dei conflitti dell’Io, dove è eliminato tutto ciò su cui un benpensante non si rompe la testa, ed è ammesso solo ciò che incoraggia all’adattamento sociale e rende più idonei a “giocare per vincere” al gioco della società.
Una leggera indifferenza, un certo disinganno, un lieve disincanto. Le modalità di essere nella mancanza
Sergio Contardi
Libro: Libro in brossura
editore: Polimnia Digital Editions
anno edizione: 2024
pagine: 260
Nonostante Sergio Contardi dichiarasse: «Non ho fiori», a buon diritto si può considerare quest'opera un florilegio degli interventi parlati di un autore che in vita non ha mai voluto pubblicare un libro. Per fortuna era tuttavia aduso preparare o riassumere su fogli dattiloscritti o manoscritti i testi di seminari, conferenze, convegni, a cui si aggiungono le “sbobinature”, grazie a cui i curatori hanno potuto operare una cernita da un vasto materiale che copre oltre un ventennio. L'intento non è per nulla commemorativo: a cominciare dal rifiuto dell'ordine cronologico, si è voluto proporre dei saggi attuali, usufruibili, curiosi, fecondi, piacevoli da leggere e aperti alla “trouvaille”, incentrati sui fili conduttori della laicità della psicanalisi, transfuga da ogni professionismo che ne mortifica l'eros; della radicale differenza della sua cura – formativa, etica, civilizzatrice – dalla psicoterapia che la adatta alle esigenze politiche della medicalizzazione e la immola alla teologia della competenza; e infine della strana, difficile passione dell'analista per il neutro, «un concetto tanto essenziale quanto non ritenuto degno di elaborazione teorica». Così l'autore riassume l'esito della formazione analitica: una leggera indifferenza, un certo disinganno, un lieve disincanto, che per lui costituiscono «le tre modalità di essere nella mancanza». Alle opere di bene di tanta letteratura psicanalitica attuale, continuiamo a preferire questi fiori che ci ha lasciato.