Libri di Marta Arnaldi
Intraducibile
Marta Arnaldi
Libro: Libro in brossura
editore: Besa muci
anno edizione: 2022
pagine: 111
“Intraducibile” è una parola-corpo che trascrive nelle sue asperità sonore e nella sua liquidità sdrucciola la complessità di un equilibrio costantemente ricercato tra ruvidità e leggerezza. Per questo motivo è un termine perfetto a introdurre una poesia che appare profondamente radicata nella fluidità assoluta del contemporaneo, eppure capace di schiudersi verso una visione solida, retrospettiva e ampia della storia. Il verso di Arnaldi – che lavora a partire da una biografia e storia di migrazione, aspetto che emerge con forza nei versi che si mantengono tuttavia sempre al riparo da una dimensione puramente confessionale – affonda così le radici nella grazia discreta della tradizione ligure.
Mare storto
Marta Arnaldi
Libro: Copertina morbida
editore: Montedit
anno edizione: 2022
pagine: 44
L'acqua comunica, purifica, lima, scioglie, muta e cura: come la parola; e, come la parola, è di questo mondo e d'altri. Ecco perché il mare, dimensione terrestre e altra, parla lingue sconosciute e a volte incomprensibili. "Mare storto" è un libro in cinque atti scritto in ascolto e sulla scorta di queste straniere parole. Del mare ripercorre onde sintattiche, ritirate, rotte e scioglimenti...
Alibi. Prima antologia bilingue di poesia italiana nel Regno Unito. Ediz. italiana e inglese
Libro: Libro in brossura
editore: Ensemble
anno edizione: 2022
pagine: 330
Alibi - dal latino alĭbi, 'altrove' - è la prima antologia che raccoglie le voci - dislocate, trasferite, trasportate - di poeti italiani viventi, o precedentemente vissuti, nel Regno Unito. In maniera programmatica ma lirica, in forma di elegia e al di là della denuncia, esce all'indomani della Brexit e per invito del poeta albanese italofono Gëzim Hajdari. È un progetto transculturale e bilingue che raccoglie poeti e traduttori di età, città, professioni e stili diversi: c'è chi studia logica matematica e chi lavora la ceramica; chi pratica la terzina dantesca e chi abbraccia l'haiku; chi scrive per dipingere e chi non usa le parole; chi traduce dalla lingua dell'inconscio e del mito; chi compone in inglese, chi si autotraduce e chi usa più lingue, trasgredendo i principi della biunivocità e del binarismo. Così nel libro troverete il fantasma poliglotta dei più grandi poeti della tradizione (e traduzione) italiana, da Dante ad Ariosto e da Petrarca a Leopardi; vi unirete a un'intima (ultima?) danza di amiche e amici, eppure soffrirete l'esilio; rifarete esperienza dello spazio di un grembo e visiterete il vuoto di una tomba; capirete che la distanza è poesia prematura e allo stesso tempo vecchissima. L'italiano antologizzato, a volte nato tradotto e altre volte nato straniero, è lingua della maternità, delle metamorfosi, del postcolonialismo, dell'alterità animale e cosmica, della nostalgia per altri mondi, migrazioni e partenze. È lingua della traduzione, eterna e appena pronunciata, creata per il luogo di nascita e per tutte le altre destinazioni. È la lingua viva e vera, incodificata e decodificata, dei nostri ritorni.