Libri di Maria Pia Donato
L'archivio del mondo. Quando Napoleone confiscò la storia
Maria Pia Donato
Libro: Libro in brossura
editore: Laterza
anno edizione: 2019
pagine: 170
All'inizio dell'Ottocento, Napoleone conquistava l'Europa. E mentre l'impero si estendeva fino alla Vistola e al Danubio, prese forma il progetto di trasferire a Parigi gli archivi più importanti dei paesi annessi e degli Stati satelliti: un Archivio del Mondo, che sotto l'astro di Bonaparte avrebbe riunito le testimonianze scritte della civiltà. Parigi sarebbe diventata la capitale della Storia. Una gigantesca impresa di confisca degli archivi fu dunque avviata nel 1809 in tutta Europa. Decine di funzionari, uomini di lettere, gendarmi, operai furono mobilitati. Con la Restaurazione i documenti ripresero (quasi tutti) la via del ritorno, a suggellare il nuovo ordine emerso dal Congresso di Vienna e la nascente Europa delle nazioni. Questo libro racconta un'impresa titanica, forse la più folle tentata da Napoleone e da un impero in cerca di radici. Un grande sogno che nasceva dalla consapevolezza che chi possiede gli archivi, possiede la Storia. E chi possiede la Storia, controlla la visione del futuro. Una impresa che oggi, nel mondo digitale, può apparire come una curiosità da relegare a un remotissimo passato in cui si facevano le guerre per possedere atti e pergamene. In realtà, non è così. I furti di documenti sono ancora una modalità delle dittature, del conflitto etnico e confessionale. Di più: possedere l'informazione, governare la narrazione storica è questione più che mai aperta.
Eredità etrusca. Intorno al singolare caso della tomba monumentale di Grotte Scalina (Viterbo)
Libro: Libro rilegato
editore: Davide Ghaleb Editore
anno edizione: 2018
pagine: 164
Riscoperta nel 1998, la tomba rupestre di Grotte Scalina è una delle più sfarzose tombe etrusche di età ellenistica oggi conosciute. Fatta costruire intorno al 320 a.C. da una facoltosa famiglia tarquiniese, la sua architettura sembra ispirarsi ai monumentali palazzi macedoni di Vergina e di Pella. La sua ampia sala di banchetto funebre è un unicum nel mondo mediterraneo coevo. Le due camere funerarie furono concepite secondo i principi rituali della cosmologia etrusca e furono adoperate fino al II secolo a.C. Dopo un periodo di abbandono, nell'alto Medioevo il sito sembra essere stato rioccupato da eremiti, poi verso la metà del XVI secolo la finta porta e la scala monumentale della tomba attirarono l'attenzione per la loro somiglianza con la Porta Santa e la Scala Santa del Giubileo romano. Ripulita, la tomba fu per circa tre secoli frequentata dai pellegrini che transitavano lungo la via Francigena. Questo volume offre i primi dati di sintesi degli scavi su questo eccezionale monumento, ed esplora diversi episodi di rivisitazione, dal Medioevo all'età moderna, dei luoghi etruschi negli attuali Lazio e Toscana attraverso il racconto di archeologi, storici e storici dell'arte.
Lettere d'artista. Per una storia transnazionale dell'arte (XVIII-XIX secolo)
Libro: Libro in brossura
editore: Silvana
anno edizione: 2022
pagine: 360
Esito conclusivo del programma di ricerca internazionale Lettres d’artistes. Pour une nouvelle histoire transnationale de l’art, XVIIIe-XIXe siècles, questo volume esplora le corrispondenze degli artisti quale fonte di una (nuova) storia dell’arte che privilegia un’ottica transnazionale. I saggi qui riuniti pongono in primo piano la natura dialogica della lettera, strumento in grado di collegare luoghi e tenere unite persone lontane, ma anche di suggellare nuovi incontri (o scontri) tra culture, cose, lingue diverse. La prima sezione Incontri, transiti, geografie, che propone una storia dell’arte intesa come storia di attraversamenti di spazi e confini, ripercorre la costruzione di reti intellettuali e culturali tra artisti e tra istituzioni, attraverso le quali emerge un nuovo discorso sull’arte e sul ruolo dell’artista. Nella seconda sezione Generi e tipologie si analizzano i formati e i linguaggi delle lettere d’artista, incluse tipologie sin qui poco indagate quali i carteggi familiari o le lettere di presentazione e raccomandazione, come occasioni di definizione delle identità professionali e come pratica sociale. Infine la terza sezione, La lettera come patrimonio nazionale, è dedicata alla fortuna o sfortuna materiale e intellettuale delle lettere d’artista, al fenomeno ottocentesco dell’ingresso degli epistolari artistici nelle raccolte pubbliche, alla formazione delle autografoteche, all’utilizzo degli epistolari nella trama narrativa delle biografie artistiche. Contributi di Liliana Barroero, Carolina Brook, Giovanna Capitelli, Stefano Cracolici, Tiziano Casola, Maria Pia Donato, Ilenia Falbo, Erminia Irace, Annalisa Laganà, Donata Levi, Carla Mazzarelli, Susanne Adina Meyer, Ilaria Miarelli Mariani, Leonardo Mineo, Teresa Montefusco, Chiara Piva, Valter Rosa, Valeria Rotili, Simona Troilo, Francesca Valli, Arnold Witte.