Libri di Maria Eleonora Caturegli
La discesa della colomba. Storia dello Spirito Santo nella Chiesa
Charles Williams
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2016
pagine: 192
Compendio storico, trattato di teologia e riflessione poetica sulla fede e sull'esistenza, La discesa della Colomba è il racconto vertiginoso e visionario di quasi duemila anni di storia cristiana. Il suo autore, Charles Williams, ancora poco noto ai lettori italiani, è stata una figura eccentrica eppure straordinariamente influente della cultura del Novecento: poeta, romanziere teologo, apparteneva alla cerchia di Lewis e Tolkien e fu amato da Auden, Eliot e Yeats. Questo libro, scritto mentre l'Europa si preparava al secondo conflitto mondiale, è forse la sua opera più ricca e complessa. Protagonista, occulto e presente, è lo Spirito Santo, la terza Persona della Trinità, il Paracleto al quale, nel Vangelo di Giovanni, Gesù consegna l'umanità la notte prima della Passione. Lo Spirito è la forza che accompagna Agostino e Dante, Paolo e Lutero, Costantino e Kierkegaard, è il soffio di Dio, il suo manifestarsi nel mondo, riconoscibile in trasparenza attraverso la lettura degli eventi. "Tutto quello che possiamo fare è decidere in che cosa credere" ha scritto, e lui scelse di credere nel Cristianesimo. Ma la religione di Williams, anglicano devoto e cultore delle scienze occulte, è un sistema proteiforme, aperto a mille influenze, attraversato da sottili ambiguità. Prefazione di Angela Ales Bello. Con uno scritto di W. H. Auden.
La discesa della colomba. Storia dello Spirito Santo nella Chiesa
Charles Williams
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2013
pagine: 288
Compendio storico, trattato di teologia e riflessione poetica sulla fede e sull'esistenza, La discesa della Colomba è il racconto vertiginoso e visionario di quasi duemila anni di storia cristiana. Il suo autore, Charles Williams, ancora poco noto ai lettori italiani, è stata una figura eccentrica eppure straordinariamente influente della cultura del Novecento: poeta, romanziere teologo, apparteneva alla cerchia di Lewis e Tolkien e fu amato da Auden, Eliot e Yeats. Questo libro, scritto mentre l'Europa si preparava al secondo conflitto mondiale, è forse la sua opera più ricca e complessa. Protagonista, occulto e presente, è lo Spirito Santo, la terza Persona della Trinità, il Paracleto al quale, nel Vangelo di Giovanni, Gesù consegna l'umanità la notte prima della Passione. Lo Spirito è la forza che accompagna Agostino e Dante, Paolo e Lutero, Costantino e Kierkegaard, è il soffio di Dio, il suo manifestarsi nel mondo, riconoscibile in trasparenza attraverso la lettura degli eventi. "Tutto quello che possiamo fare è decidere in che cosa credere" ha scritto, e lui scelse di credere nel Cristianesimo. Ma la religione di Williams, anglicano devoto e cultore delle scienze occulte, è un sistema proteiforme, aperto a mille influenze, attraversato da sottili ambiguità. Al centro del suo pensiero c'è il concetto di coinerenza, il mutuo scambio tra la natura umana e quella divina, la comunicazione delle anime tra di loro e dell'anima con il corpo.
L'anima dell'Occidente. Un giudizio
Rabindranath Tagore
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2013
pagine: 128
Negli anni cruciali tra le due guerre, Rabindranath Tagore conduce una riflessione lucida e appassionata sul trionfo della cultura occidentale e sulla sua imposizione ai popoli dell'Asia. È il pensiero di un poeta che sa scavalcare le trappole dell'ideologia, di una mente in perfetto equilibrio tra la fedeltà alla propria tradizione e la conoscenza profonda di quella europea. Per Tagore è l'anima stessa dell'Occidente - i valori del Cristianesimo e della grecità - ad essere per prima tradita dalla deriva di una modernità fondata sugli idoli del successo e del denaro. In "Giudizio", un articolo del 1925, l'analisi dei rischi del progresso, la condanna del nazionalismo e dell'imperialismo e lo smascheramento dell'arroganza civilizzatrice dell'Occidente si accompagnano alla denuncia del sentimento di sudditanza espresso da chi ha subìto la colonizzazione. "L'incontro di Oriente e Occidente", una conferenza pronunciata a New York nel 1930, precisa l'ideale di un nuovo umanesimo, cosmopolita e mosso da una reale conoscenza tra i popoli. Tagore indica in Gandhi l'esempio vivente di una morale autenticamente orientale che tuttavia può parlare a tutto il mondo. E agli esseri umani di ogni continente, oggi come allora, si rivolge l'invito ad assumere una presa di posizione etica nei confronti di quello che ci viene presentato come ineluttabile risultato del progresso.