Libri di Marco Magri
A prova di... miele. Conoscerlo, riconoscerlo e cucinarlo
Marco Magri, Tiziana Colombo
Libro
editore: Trenta Editore
anno edizione: 2023
pagine: 136
Il diritto amministrativo nella giurisprudenza
Libro
editore: Maggioli Editore
anno edizione: 2022
pagine: 592
Il volume raccoglie 62 pronunce che rappresentano significativamente i principi fondamentali, gli istituti e le regole del diritto amministrativo sostanziale e processuale; fornendo – anzitutto agli studenti – uno strumento che consente di cogliere la sostanza di quanto nei manuali viene descritto in termini generali e, in definitiva, i modi concreti in cui il diritto amministrativo opera e interviene sulle situazioni reali. La suddivisione degli argomenti ricalca, in via di massima, lo schema seguito nelle trattazioni manualistiche. Per ogni argomento si esaminano una o due decisioni, rese in sede giurisdizionale o anche consultiva. La struttura di ciascun contributo è così articolata: il quadro generale; la vicenda; la sentenza o il parere; il commento; la bibliografia di riferimento. Nei contributi in cui vengono esaminate due decisioni, lo schema "la vicenda – la sentenza (o il parere) – il commento" si ripete per entrambe. IL QUADRO GENERALE tende precisamente a collocare la singola pronuncia nel contesto dei principi e delle regole che la riguardano, anche con rinvio ad essenziali riferimenti di dottrina. Segue, quindi, LA VICENDA, vale a dire la descrizione dei fatti da cui trae origine la controversia. I fatti sono talora noti, riferendosi a vicende importanti, oggetto di attenzione da parte dei media; in altri casi, sono invece eventi di minore importanza, capitati a cittadini comuni in circostanze ordinarie. Si tratta, comunque, di casi che si presentano particolarmente idonei ad evidenziare profili rilevanti del diritto amministrativo. Nella parte concernente LA SENTENZA o IL PARERE, poi, viene riportato un estratto della pronuncia del giudice (Consiglio di Stato, T.A.R., Cassazione, Corte costituzionale) che risolve la questione. Infine, IL COMMENTO tende a fornire qualche elemento per collocare la pronuncia nel contesto più generale della giurisprudenza, segnalando se l'orientamento adottato si presenti, rispetto ai precedenti, pacifico o quanto meno prevalente, o se sia all'opposto minoritario o, ancora, se si tratti di un caso privo di precedenti. Al termine di ogni contributo, nella BIBLIOGRAFIA DI RIFERIMENTO è fornito un elenco essenziale delle opere bibliografiche richiamate nel testo, secondo il modello di citazione "all'americana".
Il FOIA italiano: vincitori e vinti
Libro
editore: Maggioli Editore
anno edizione: 2019
pagine: 468
A tre anni dall’introduzione del d.lgs. 25 maggio 2016, n. 97, si presenta l’occasione per un bilancio della prima fase di applicazione del FOIA all’interno dell’ordinamento giuridico italiano. I tempi sono certamente prematuri per un vero e proprio giudizio sul livello di effettività del d.lgs. n. 97/2016, tuttavia l’attuazione iniziale del “FOIA Italia” lascia già intravedere prassi e fenomeni ricorrenti sui quali sembra opportuno riflettere, anche alla luce delle più consolidate esperienze degli ordinamenti anglosassoni (Stati Uniti e Regno Unito) che hanno rappresentato il punto di riferimento del “modello” italiano. Lo scopo è quello di comprendere la traiettoria che la riforma sembra destinata a percorrere e, eventualmente, individuare gli aspetti sui quali potrebbe intervenire una modifica della vigente disciplina. Con questo obiettivo e muovendo da interrogativi comuni, un gruppo di studiosi ha realizzato un volume che prova a misurare, sotto diverse angolazioni, l’impatto del FOIA sull’amministrazione pubblica e, più in generale, sulla democrazia italiana.
L'interesse legittimo oltre la teoria generale. Neutralità metodologica e giustizia amministrativa. «Per una piena realizzazione dello Stato di diritto»
Marco Magri
Libro
editore: Maggioli Editore
anno edizione: 2017
pagine: 348
La scienza italiana del diritto amministrativo ha a lungo identificato il nucleo centrale della problematica dell'interesse legittimo con l'interrogativo sulla possibilità di una sua autonoma classificazione tra le situazioni giuridiche soggettive riconosciute dalla “teoria generale del diritto”. La presunta affidabilità dell'impianto teorico generale, la sua capacità di erigersi ad unico criterio metodologicamente accettabile della ricerca sull'interesse legittimo, ha contribuito in maniera decisiva al successo delle ipotesi dottrinali volte al riconoscimento della responsabilità della pubblica amministrazione per danni da provvedimento illegittimo e, più ampiamente, al consolidamento dell'opinione per cui lo scopo del giudizio amministrativo è l'aggiudicazione di utilità singolari e non semplicemente il ristabilimento del diritto oggettivo o dell'interesse pubblico. Da qui la certificazione della “morte” di un certo modo di intendere l'interesse legittimo e la nascita di una prospettiva più moderna, incentrata sulla struttura necessariamente correlata del rapporto, bilaterale o multilaterale, istituito dalle norme che conferiscono poteri alla pubblica amministrazione. Il richiamo alla “teoria generale” ha portato con sé, tuttavia, anche frammenti di quella dottrina dello Stato a sovranità monarchico-parlamentare affermatasi in Italia nel periodo anteriore alla Costituzione del 1948. Tra questi il dogma della legittimazione ad agire, nella sua duplice veste di criterio di esclusione dell'azione popolare e di requisito (rigorosamente autonomo dall'interesse ad agire) di ammissibilità della domanda di annullamento. È un teorema che postula l'inaccessibilità alla giustizia amministrativa di chi non agisca per soddisfare la titolarità di un interesse “preso in considerazione” dalle norme che conferiscono poteri; una prospettiva, dunque, che esclude astrattamente la tutela di chi, non in piena armonia con la “volontà” della legge, persegue una “sua” utilità, diversa da quella della classe di soggetti per cui la legge ha conferito poteri all'amministrazione. L'interesse legittimo oltre la teoria generale è un invito a riflettere criticamente su tale schema: non sulla validità, beninteso, ma sulla presunta inderogabilità del vincolo metodologico-dogmatico.
Il controllo sugli enti territoriali nella attuale congiuntura
Marco Magri
Libro
editore: Maggioli Editore
anno edizione: 2017
pagine: 218
La crisi economica ed il conseguente deterioramento delle finanze pubbliche verificatosi nell’ultimo decennio ha costretto i Parlamenti degli Stati dell’area Euro a rafforzare le regole aventi ad oggetto il controllo sugli enti territoriali. Pressoché in tutti i Paesi europei sono state perciò istituite nuove funzioni amministrative di sorveglianza macroeconomica, i cui meccanismi, sia preventivi che correttivi, sono stati rivolti al fine di vigilare sugli equilibri di bilancio e sul rispetto delle norme tese al contenimento del debito pubblico da parte delle regioni e degli enti locali. Il volume esamina le conseguenze che questa evoluzione legislativa «anticiclica», dovuta alla congiuntura economica negativa, ha avuto sul concetto stesso di «controllo amministrativo» e prende criticamente posizione verso la scelta del legislatore italiano, effettuata con il decreto legge n. 174 del 2012 – ed unica nel contesto europeo – di attribuire tali funzioni alla Corte dei conti, organo costituzionale e garante imparziale della unità economica della Repubblica, ma estraneo al raccordo governo-parlamento e dunque politicamente irresponsabile. Il tutto in un quadro legislativo che vede una parallela moltiplicazione dei controlli interni e dei controlli atipici, affidati dalla legge ad organi amministrativi diversi dalla Corte dei conti, determinando a carico della autonomie anche una situazione complessivamente difettosa, sia sul piano del coordinamento tra diverse forme di controllo, sia sul piano della proporzionalità degli oneri che ne derivano.