Libri di Marcella Calascibetta

Il Male, eterno archetipo dell'esistenza e croce atavica dell'uomo, lo ha in un modo o nell'altro sempre accompagnato, sin dalla sua comparsa su questa Terra. Il Male è vero, reale, tangibile, ma sa essere anche un'entità intellegibile, talvolta intrigante, che inebria anche le menti più razionali ed equilibrate. Proprio questo elemento primordiale dalle molteplici sfaccettature, ha mosso la stesura di quest'angosciante raccolta di racconti. Ognuno con un suo dramma da rievocare, ognuno con una storia speciale, ognuno con una vicenda come tante altre. Il Male, in fondo, può nascondersi ovunque ed essere chiunque. Potrebbe avere il volto gentile di un vicino di casa, o albergare nell'animo di un amico apparentemente affidabile, che pensiamo di conoscere come le nostre tasche. Alla stregua di una macabra sceneggiatura teatrale, si susseguono le pittoresche narrazioni de "La ballata del Diavolo e altri racconti sul Male", in un crescendo disarmonico fatto di ansia e inquietudine. Siete pronti a farvi sedurr…ehm, spaventare?

Fra pochi minuti morirò. È con questa enigmatica frase che inizia la storia di Aimee, una giovane ragazza americana trapiantata in un'uggiosa e scostante Birmingham. Ogni cosa di quel mondo sembra andarle stretta, ogni volto che incontra non le suscita altro che disinteresse. La sua mente non è lì, né tantomeno il suo cuore. I giorni passano tra la noia e l'apatia, e anche il lavoro che prima sembrava fatto per lei comincia a stancarla. Forse perché, in fondo, quello che cerca davvero è altrove. Un giorno, però, accade qualcosa d'inaspettato. La telefonata di un vecchio amico (o meglio, l'uomo di cui è sempre stata perdutamente innamorata) stravolge quella stantia normalità a cui Aimee non si è mai davvero abituata. Le si presenterà un'occasione del tutto imprevista che le cambierà la vita, trascinandola in un vortice di passione, di eventi apparentemente incomprensibili che andranno ben oltre quello che avrebbe mai potuto immaginare. In fondo, cosa può capitare di male se si risponde ad un'innocente richiesta d'aiuto?