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Libri di M. Moresco

Siete pazzi a mangiarlo!

Siete pazzi a mangiarlo!

Christophe Brusset

Libro: Copertina morbida

editore: Piemme

anno edizione: 2019

pagine: 230

Vasetti di miele che spesso non hanno mai visto neppure un'ape. Cibi che contengono diserbanti, coloranti nocivi, sporcizie varie, a volte perfino escrementi. Additivi non dichiarati, date di scadenza allungate. L'industria alimentare è un Far West in cui l'imperativo è smerciare qualsiasi tipo di prodotto in qualsiasi modo e con qualsiasi mezzo, ottenendo il maggior margine di guadagno possibile. Christophe Brusset, insider delle principali multinazionali del cibo, ci svela quali procedure e trucchi si nascondono dietro i prodotti che troviamo sugli scaffali per mantenere le superofferte che tutti rincorriamo.
10,90

E allora cosa mangio?

E allora cosa mangio?

Christophe Brusset

Libro: Copertina morbida

editore: Piemme

anno edizione: 2019

pagine: 266

Dal supermercato alle mense aziendali e scolastiche, dai ristoranti ai take away, è veramente arduo sfuggire al cibo industriale e alle sue micidiali insidie. Christophe Brusset, per oltre 25 anni manager dell'industria alimentare, conosce cose inimmaginabili ai comuni mortali, e ha deciso di raccontarle. Da un prezzario dei funghi porcini cinesi in base alla percentuale di vermi contenuti (spoiler: quelli 100% verminosi possono finire in salse e puree), alle astuzie al limite della legalità per ingannare i clienti con slogan farlocchi ed etichette poco chiare, dalle pressioni delle lobby agli strani silenzi delle istituzioni. Eppure, proteggersi è possibile. A patto di sapere veramente ciò che si acquista. Certo, gli industriali del cibo sono spesso abilissimi a nascondere trabocchetti, a far sparire magicamente additivi chimici e pesticidi tra sigle misteriose e diciture rassicuranti. Perciò, è fondamentale avere una guida sicura ed esperta che ci segua durante la spesa e ci aiuti a difenderci: la guida di un insider. È proprio questo lo scopo di "E allora cosa mangio?": ricco di dati, di storie ben poco edificanti e di preziose informazioni, ci accompagna passo dopo passo lungo le corsie dell'iper e gli scaffali dei negozi. Dal reparto frutta e verdura a quello surgelati, dal banco gastronomia ai prodotti per neonati, ci spiega in modo semplice e coinvolgente come decifrare le etichette e come scoprire gli inganni nascosti, cosa preferire e cosa evitare a tutti i costi. Insomma, come riuscire a mangiare finalmente in modo sano (e con gusto). E senza sacrificare il portafoglio.
16,90

La colpa dei vincitori. Viaggio nei crimini dell'esercito di Liberazione

La colpa dei vincitori. Viaggio nei crimini dell'esercito di Liberazione

Eliane Patriarca

Libro: Copertina rigida

editore: Piemme

anno edizione: 2018

pagine: 174

Ci sono italiani che hanno pagato molto caro il prezzo della Liberazione. Sono le migliaia di donne della Ciociaria e del frosinate violentate, abusate e uccise durante la marcia dei "liberatori". Tutto iniziò nel luglio del 1943, quando le truppe alleate sbarcarono in Sicilia. Nella risalita, furono molti i soldati che si lasciarono andare a episodi di violenza, mentre i generali e gli ufficiali chiudevano entrambi gli occhi. Come nel caso dei soldati francesi originari di Marocco, Algeria e Tunisia, i goumiers, al comando del generale Alphonse Juin. Abili nei combattimenti in montagna, furono determinanti nell'aggirare la linea nazista addentrandosi sui monti a sud di Roma. Ma seminarono l'orrore nei villaggi che attraversarono. Migliaia di donne di tutte le età, giovani e anziane, furono violentate e abusate con estrema crudeltà, anche da centinaia di soldati. Chi si ribellava veniva ucciso, gli uomini violati a loro volta. Secondo alcune stime furono decine di migliaia le vittime. Due volte vittime, perché alla violenza si unirono la vergogna e il silenzio. Si preferì tacere, le donne per pudore e autodifesa, le istituzioni italiane e francesi per non macchiare l'onore e non urtare la sensibilità dei rispettivi eroi della Liberazione. Eliane Patriarca, giornalista francese, indaga su questi fatti così poco conosciuti sia in Francia che in Italia, anche per scoprire se ai suoi nonni, originari di quelle zone, era toccata quella sorte. Un ritorno alle radici e un'indagine storica che, raccogliendo testimonianze terribili e sempre vivide, tocca un nervo ancora scoperto della nostra storia.
17,50

Confessioni di un ciclista mascherato

Confessioni di un ciclista mascherato

Anonimo, Antoine Vayer

Libro: Copertina morbida

editore: Piemme

anno edizione: 2017

pagine: 270

L'autore di questo libro è un corridore di alto livello, che ha preso parte con successo a tutti i grandi Giri - Francia, Italia, Spagna -, alle Olimpiadi e a tutte le classiche più importanti. Ha raccontato la sua storia ad Antoine Vayer, ex allenatore professionista, ora giornalista di spicco, già collaboratore di Le Monde e Liberation, considerato uno dei più grandi conoscitori di questo mondo. Il motivo per cui il ciclista deve restare anonimo è facile: è ancora in attività e non vuole restare disoccupato. Perché quel che racconta non fa piacere a nessuno. Un girone infernale, così viene descritto il sistema del ciclismo professionistico. Il carrozzone festante delle gare, i tifosi lungo le strade e tutta l'epica che accompagna le tappe sono solo uno scenario, dietro cui si svolgono i veri giochi. Molto di quello che va in scena è concordato, sia all'interno delle squadre che tra corridori di squadre avversarie. I ruoli, dal leader al gregario alla nuova promessa, e a volte i risultati, sono spesso assegnati preliminarmente e ben poco è lasciato al caso. I ciclisti, vittime e complici di questo sistema, sanno che la carriera ad alti livelli dura poco, un anno vale due per loro, e che non ci vuol molto a venire estromessi dal gioco e perdere valore. Per questo la concorrenza è spietata e ogni atleta è disposto a qualunque sacrificio per restare al top. Vita famigliare, divertimento, vacanze, amicizie, la vita del ciclista è una rinuncia continua. Compresa la salute, perché il doping è dato per scontato da tutti, ciclisti, manager, sponsor. Sono gli stessi che, quando qualcuno viene beccato, gridano allo scandalo. Non lascia nulla all'immaginazione, l'autore. Con aneddoti personali e una scrittura diretta che chiama le cose con il loro nome, prende forma un mondo oscuro fatto di scommesse, compravendite - si impara anche a leggere certi gesti che si vedono tra i ciclisti nelle grandi gare - enormi e non sempre puliti giri di soldi, egoismi, ipocrisie, invidie. E molta paura.
17,90

Siete pazzi a mangiarlo!

Siete pazzi a mangiarlo!

Christophe Brusset

Libro: Copertina morbida

editore: Piemme

anno edizione: 2016

pagine: 227

Un vasetto di miele su due in commercio è di origine straniera, il più delle volte cinese, e spesso non ha visto neppure un'ape. Additivi e sostanze chimiche che non compaiono, legalmente, tra gli ingredienti. Alimenti conservati in confezioni di cartone o plastica riciclati altamente nocivi. Date di scadenza allungate ad arte. Cibi che contengono diserbanti, coloranti nocivi, sporcizie varie, a volte perfino escrementi. Sughi e prodotti con carne di manzo che però all'origine era cavallo. Nonostante il livello di attenzione a ciò che mettiamo nel piatto sia oggi piuttosto alto, i pericoli a cui siamo esposti quando facciamo la spesa sono sempre in agguato. L'industria alimentare è un Far West in cui l'imperativo è: smerciare qualsiasi tipo di prodotto o materia prima, in qualsiasi modo e con qualunque mezzo, ottenendo il maggior margine di guadagno possibile. Nessuno come Christophe Brusset, ingegnere che ha lavorato per anni ai massimi livelli delle principali multinazionali del cibo, può svelare i meccanismi allucinanti dell'industria alimentare, dopo esserne stato testimone e complice. Svela i lunghi viaggi delle materie prime da una frontiera all'altra, racconta quali procedure e trucchi si nascondono dietro i prodotti che troviamo sugli scaffali, e ci fa capire che per mantenere le superofferte che tutti rincorriamo, i grandi supermercati costringono i produttori ad abbassare la qualità.
16,90

Fuga dal carcere della jihad

Fuga dal carcere della jihad

Francis Collomp

Libro: Libro rilegato

editore: Piemme

anno edizione: 2016

pagine: 251

È il 19 dicembre, giorno del suo compleanno, quando un commando di jihadisti fa irruzione nella casa di Francis, ingegnere francese di stanza in Nigeria. Pochi istanti e le porte d'acciaio saltano per aria e lui si trova tra i cadaveri delle sue guardie del corpo, con le mani legate e i kalashnikov puntati alla schiena. Un ostaggio francese, merce preziosa per questi terroristi che fanno affari con i ricatti. Quello è il primo giorno di una lunga prigionia. Rinchiuso in una cella misera, patisce fame, freddo, percosse, fatica. Quando le cose cominciano ad andare per le lunghe, capisce che se il suo valore di scambio diminuisce, la sua vita è in pericolo. Non gli resta che progettare la fuga. Nei lunghi mesi che seguono, Francis perde 40 chili e ha tre arresti cardiaci, ma non si dà per vinto. Studia ogni singola mossa dei suoi carcerieri, orari, abitudini, debolezze. Scopre i comportamenti proibiti delle sue guardie, da usare come arma di ricatto. Capisce quanta ignoranza e ipocrisia e quanto distacco dalla religione che professano nascondono quegli uomini. Cammina ogni giorno intorno al materasso per chilometri per tenersi in forma, calcola tutto, memorizza tutto, in attesa del momento buono per fuggire. Sa di avere un'unica possibilità, perché, se fallisce, nessuno avrà pietà di lui.
19,00

Block 262830

Block 262830

Guillaume Zeller

Libro: Copertina rigida

editore: Piemme

anno edizione: 2016

pagine: 262

Il 28 marzo 1942, la settimana santa, un prigioniero del campo di Dachau viene trovato in possesso di una somma di denaro. La punizione per tutto il Blocco 28 è terribile. Per sette giorni i prigionieri sono costretti a marciare e fare esercizi ininterrottamente per dodici ore, dal mattino alla sera. Otto non ce la faranno. Quegli uomini sono tutti preti, e le SS hanno deciso il loro calvario. 26, 28, 30 sono i Blocchi del campo di Dachau dove erano raggruppati i preti prigionieri dei nazisti. Nemici del Reich, con il triangolo rosso dei detenuti politici. Lì il Vaticano ha ottenuto che fossero raggruppati i 2.720 religiosi deportati tra il 1938 e il 1945. Più di mille non hanno fatto ritorno. Esposti alla sorte comune degli altri deportati, hanno condiviso fame, freddo, malattie, torture, esperimenti medici, umiliazioni di ogni genere. Ma spesso le SS riservavano loro "trattamenti" particolari, obbligandoli a bestemmiare, ad assistere a scene di blasfemia, esposti più di altri alla nudità e alla degradazione, come sfilare con una corona di filo spinato in testa sotto gli sputi e le ingiurie di prigionieri ebrei costretti a vessarli. Erano polacchi, francesi, tedeschi, italiani. Questa è la loro storia, fatta di eroismo, solidarietà, vigliaccheria e dubbio. Di preti che hanno perso la fede, e di molti altri che grazie alla loro fede hanno portato un raggio di luce nelle tenebre. Una storia per capire cosa accade alla speranza quando tutto intorno induce ad abbandonarla.
18,00

La mia voce arriva dalle stelle

La mia voce arriva dalle stelle

Hugo Horiot

Libro: Libro rilegato

editore: Piemme

anno edizione: 2014

pagine: 163

"A scuola dicono che sono lento di cervello. Non sanno come vanno veloci le immagini nella mia testa. Dentro di me, perché è vietato rispondere davvero ai professori, dico che io sono un aquilone, cosa aspettano a lasciarmi andare? Cerco di trascorrere il maggior tempo possibile dentro la mia testa, e questo agli altri non piace, lo sogno da addormentato e sogno da sveglio. Sono un sognatore, dicono. E il mondo non ama i sognatori." Sin da piccolo, Julien Hugo sa di avere qualcosa di strano. Pensa troppo, grida troppo, non cammina. Gli piacciono le ruote e tutto ciò che gira, perché il movimento circolare lo fa sentire bene. Gli piacciono i rumori che salgono dalle tubature, perché lo mettono in contatto con il cuore della Terra. Non ama il mondo esterno, infatti non parla con nessuno. È un sognatore, che trova nei sogni la libertà. È autistico, affetto da una forma grave della sindrome di Asperger. Poi un giorno, Hugo decide di farla finita con Julien, il suo vero nemico, che non gli permette di essere libero. Hugo diventa imperatore di se stesso e si guida fuori dall'isolamento. E oggi racconta cosa vuol dire dominare l'autismo.
14,90

Il maestro

Il maestro

Thomas Saintourens

Libro: Copertina rigida

editore: Piemme

anno edizione: 2014

pagine: 232

A Buchenwald, ogni notte, il musicista Jozef Kropinski si intrufola di nascosto nel posto più lugubre del campo: la stanza di dissezione del dipartimento di patologia. Lì sa di essere al sicuro, perché persino le SS preferiscono tenersi alla larga da quel posto inquietante, che ospita le tracce della follia dei medici nazisti. Alla luce di una candela, scrive spartiti di cui ogni nota è un atto di resistenza. Rischia la vita per la sua musica di denuncia, così come ha fatto ad Auschwitz, dove è stato prigioniero prima. Solo alcuni fogli sopravviveranno con lui e il suo violino alla marcia della morte nel 1945. Molti ha dovuto lasciarli nel campo, altri li ha bruciati per vincere il freddo. Dopo la guerra non riesce più a scrivere una nota, si ritrova muto davanti al foglio bianco. Finché un giorno alla sua porta si presenta l'usignolo di Sachsenhausen, Alex Kulisiewicz, l'uomo dalla memoria eccezionale che è quasi impazzito per memorizzare tutte le canzoni e le poesie clandestine che i suoi compagni di prigionia gli affidavano, milioni di parole che non smetteva un attimo di mormorare, per non dimenticarle. Auschwitz, Dachau, Buchenwald: nessun campo di prigionia è mai riuscito a soffocare l'afflato di libertà. Molti prigionieri hanno affidato alla sorte le loro parole, i loro canti, la loro musica, fiduciosi che il giorno in cui quelle tenebre si fossero diradate, avrebbero trovato orecchie per ascoltarli e cuori per accoglierli.
16,50

Nero è il mio cuore

Nero è il mio cuore

Hervé Le Corre

Libro: Libro rilegato

editore: Piemme

anno edizione: 2012

pagine: 402

Pierre Vilar è comandante di polizia a Bordeaux. La sua vita è finita alle 11.38 di un martedì mattina, quando, per otto minuti di ritardo, ha perso per sempre suo figlio Pablo, dieci anni, svanito nel nulla all'uscita da scuola. Da allora, ogni ricerca è stata vana, eppure l'uomo si aggrappa ancora alla speranza assurda di ritrovarlo vivo, e paga un ex poliziotto in pensione perché porti avanti le indagini. Mentre lui, ogni giorno, intorno alle 11.15, si apposta in auto fuori dalla scuola, una calibro 9 sul sedile a fianco, e segue con lo sguardo i bambini non accompagnati che si allontanano da soli. Pronto a proteggerli. Victor ha tredici anni. La sua infanzia è finita quando, rientrando a casa un giorno come tanti, ha trovato in camera da letto una donna dalla pelle livida, il viso tumefatto, l'espressione impietrita dall'orrore: sua madre, brutalmente uccisa. Da quel momento, il ragazzino si è chiuso in un ostinato mutismo. Le strade di Pierre e Victor si incrociano quando il primo è incaricato di indagare sulla morte della donna. Ma non appena inizia a scorgere una pista, la situazione gli si ritorce contro: il commissario diventa bersaglio di molestie telefoniche e pedinamenti in strada. E chi lo perseguita sembra sapere tutto di suo figlio. Pierre e Victor si scopriranno prede di un unico disegno criminale. Già uniti nella solitudine, lo saranno anche nel tentativo di salvarsi la vita.
17,50

Non lasciarmi andare

Non lasciarmi andare

Thierry Cohen

Libro: Libro in brossura

editore: Piemme

anno edizione: 2010

pagine: 202

Jeremy non aveva mai amato nessun'altra a parte Victoria, sin da bambino. Lei era la sua regina, e lo sarebbe sempre stata. Ma non aveva mai osato dichiararsi, con quel pudore a svelarsi che il grande amore a volte infonde. Poi, il giorno del suo ventesimo compleanno, decide di sapere. Le dice che la ama, con parole che lui stesso non sapeva di conoscere. E la vede vacillare. Per un istante la sente sua. Ma è solo un istante. "Non ti amo. Siamo solo amici." è la risposta di Victoria. E il mondo si chiude su di lui. Quel giorno stesso Jeremy decide di farla finita. È l'8 maggio 2001. Poi la luce del giorno lo sveglia, in una stanza che non conosce, con Victoria accanto a lui, innamorata. Il calendario segna l'8 maggio 2002, è passato un anno, di cui lui non si ricorda nulla, ma che importa visto che lei è lì? Potrebbe essere l'inizio di un sogno, invece non lo è. Da quel momento, Jeremy si sveglia solo il giorno del suo compleanno, e a ogni risveglio sono passati più anni. Scopre di volta in volta che il suo grande amore con Victoria sta svanendo, ed è solo sua la colpa. È lui che è cattivo, egoista, distratto. L'unica cosa che vorrebbe è tornare indietro, sistemare tutto, ma anche l'amore più forte non può reggere all'indifferenza e lui conosce la disperazione di non poter rimediare ai propri errori.
10,00

Madre di diecimila figli

Madre di diecimila figli

Christel Martin, Lorette Nobécourt

Libro: Copertina morbida

editore: Piemme

anno edizione: 2010

pagine: 179

A volte una vita cambia in un attimo. La sua è cambiata una mattina di ottobre, quando, a Ruyigi, nel Burundi precipitato nel vicolo cieco della guerra civile e sconvolto dall'odio interetnico, settantadue persone sono state massacrate sotto i suoi occhi. Ha visto e udito tutto Maggy. Ha udito le grida. Ha visto membri della sua famiglia partecipare al massacro. Ha sentito il crepitio delle fiamme. E poi, come in un miracolo, ha visto la sua figlioccia, Chloe, rifugiarsi tra le sue braccia, sopravvissuta all'inferno. È stato un segno, un barlume di speranza: "in quel momento - dice Maggy Barankitse - ho capito che l'odio non poteva vincere". Ha iniziato quel giorno, prendendo con sé i venticinque bambini scampati a quell'orrore. In un mese erano già più di duecento. Piccoli traumarizzati, sofferenti di gravi forme di insonnia, ossessionati dalle immagini di vicini diventati improvvisamente nemici. Incurante delle minacce alla sua stessa vita, Maggy ha scelto di vivere con loro, con i bambini, di ogni gruppo etnico e nazionalità. È diventata la donna dei diecimila figli. Perché l'odio non doveva avere l'ultima parola.
10,00

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