Libri di Luca Roncoroni
Willie Peyote. Basta etichette
Luca Roncoroni
Libro: Libro in brossura
editore: Arcana
anno edizione: 2020
pagine: 159
Guglielmo Bruno, in arte Willie Peyote, in meno di un decennio ha sviluppato un percorso che lo ha portato dal suonare il basso in una punk band fino a essere ospite in tv di Fabio Fazio e a firmare con la Universal. Oggi è uno dei nomi più lanciati e in vista della scena. Sì, ma quale scena? La sua dimensione ibrida, il suo essere guardato con distacco e scetticismo dai puristi di tutti i generi in cui potrebbe essere infilato, denotano una difficoltà cronica nell’inscatolarne la proposta entro contorni rigidamente definiti. Il suo è un hip hop “suonato”, un rap che guarda anzitutto alla grande tradizione dei cantautori degli anni Settanta, il tutto pasturato da un tiro molto pop e da un approccio indie che gli hanno spesso portato accuse di hipsterismo. I suoi testi prendono argomenti complessi e contraddittori e li portano al grande pubblico, rendendoli potabili e apparentemente semplificandoli. Ma dove sta esattamente il confine tra bravura e furbizia, tra fluidità e opportunismo? Attraverso l’analisi dei suoi dischi e dei suoi testi, dall’esordio il manuale del giovane nichilista alla conferma non è il mio genere, il genere umano, passando per i sorprendenti educazione sabauda e sindrome di tôret, fino al debutto su major con iodegradabile, in Basta etichette si cerca di capire dove e come collocare un autore che è stato preso come alfiere della Sinistra ed è stato etichettato costantemente per tutta la sua carriera. Provando, per una volta, ad abbattere i compartimenti troppo stagni di certa critica musicale.
What if. Racconti di basket e talenti perduti
Luca Roncoroni
Libro: Libro in brossura
editore: Ultra
anno edizione: 2019
pagine: 176
Periferia americana, playground, una palla e un canestro. Lo spacciatore di quartiere appostato all'angolo, i soldi delle scommesse e un ragazzo con troppo talento per non farcela. Potrebbe essere l'ennesima parabola sportiva di successo. Ma per ogni Michael Jordan c'è un Earl Manigault, il più grande di sempre a non aver mai giocato un singolo minuto nella NBA. Perché a volte il solo talento non basta, e un enorme dono può diventare la più grande maledizione. Toccare letteralmente il cielo con un dito e poi cadere giù, più in basso di tutti. E alla fine restano i rimpianti, con un unico pensiero in testa: cosa sarebbe successo se...? Ma forse anche nel fallimento può restare un barlume: gli sbagli di alcuni possono insegnare ad altri, e a volte anche chi è caduto riesce a trovare la forza per rialzarsi. Ecco le storie di Steve Francis, Tracy McGrady, Lamar Odom, Gilbert Arenas, Derrick Rose e altri grandi talenti perduti della pallacanestro americana, in un'antologia sportiva dell'errore. Luca Roncoroni si muove attraverso le vite di questi giocatori alla ricerca della luce nascosta da un destino beffardo e spietato, e getta il suo sguardo partecipe sul lato oscuro della pallacanestro.
Hip pop. Metamorfosi e successo di beat e rime
Luca Roncoroni
Libro: Libro in brossura
editore: Arcana
anno edizione: 2018
pagine: 223
Da genere di nicchia ad attuale comun denominatore della musica da heavy rotation, ecco come l'hip hop e i suoi derivati sono diventati un elemento generazionale (musicale e non solo) nella pop culture degli anni Dieci del Terzo millennio. Quello che ai suoi albori veniva percepita come una moda passeggera, si è rivelato negli anni un movimento artistico longevo e dalle ramificazioni potenzialmente infinite. «Hip pop» è un viaggio trasversale che parte dalle origini del movimento e soprattutto esamina le sue successive contaminazioni, analizzando un successo in costante crescita e che ha valicato da tempo i suoi confini originari: dopo una disamina del contributo dato al processo da crossover e rap-rock di fine anni ottanta e Novanta, si passa allo studio di due figure fondamentali per lo sdoganamento del genere quali Eminem e kanye West, arrivando infine ai trend degli ultimi anni: la trap di Atlanta (e la sua ricezione in Italia), il cloud rap, la seconda ondata grime dal regno Unito, e soprattutto gli esiti al confine con la letteratura di Kendrick Lamar e – da noi – Murubutu e Dargen D'amico.