Libri di Linda Giuva
Un monumento di carta. La Segreteria particolare del Duce 1922-1943
Giovanni De Luna, Linda Giuva
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2024
pagine: 256
Centinaia di migliaia furono le lettere che gli italiani inviarono a Mussolini durante il ventennio fascista. Lontani dal clamore delle piazze e delle adunate oceaniche, uomini e donne raccontavano al dittatore le proprie sofferenze, dando voce a un popolo povero e dolente, assai lontano dall’immagine di prosperità offerta dalla propaganda. Il Mussolini a cui gli italiani scrivevano non era il capo forte e autoritario, ma il buon padre di famiglia. È con quell’uomo che sentivano di poter instaurare un rapporto personale. Con tono a volte colloquiale, a volte ossequioso, chiedevano favori, sussidi, raccomandazioni per un posto di lavoro. Le missive erano testi brevi, spesso redatti in un italiano incerto, da autori dalla scarsa dimestichezza con la parola scritta. Vedove con famiglie numerose, uomini che avevano perso il lavoro, giovani donne a cui mancava il corredo per sposarsi, bambini che non potevano andare a scuola per mancanza di scarpe o di libri. La corrispondenza confluiva alla Segreteria particolare del Duce, dove veniva smistata in base al contenuto e affidata a funzionari incaricati di rispondere. Attraverso stralci di lettere provenienti dall’Archivio centrale dello Stato, Giovanni De Luna e Linda Giuva ricostruiscono le molte facce del mito del Duce durante il ventennio: il leader carismatico e infallibile, la figura paterna, l’uomo di umili origini che non fa mai mancare una parola di conforto, un ringraziamento, un aiuto a chi si rivolge a lui. Un mito che il carteggio con gli italiani aiutò a consolidare. La costruzione del mito del Duce raccontata attraverso le lettere degli italiani a Mussolini.
Il potere degli archivi. Usi del passato e difesa dei diritti nella società contemporanea
Linda Giuva, Stefano Vitali, Isabella Zanni Rosiello
Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori Bruno
anno edizione: 2007
pagine: XI-211
Questo volume si propone di mettere a fuoco le interazioni tra il mondo degli archivi e la realtà sociale. Il potere degli archivi, cioè la capacità a essi attribuita di rispondere alle domande e alle esigenze individuali e collettive, non si esaurisce soltanto nel loro valore culturale o simbolico, ma comporta ulteriori dimensioni di carattere giuridico ed etico, che tendono a farne uno strumento per difendere i diritti dei cittadini e vigilare sulla regolarità e la funzionalità dei poteri pubblici e del loro operare a beneficio della società. Tecnologie della memoria e istituzioni di conservazione e trasmissione del patrimonio documentario accumulato nel tempo, gli archivi possono rappresentare per molti dei loro utenti una sorta di "scatola nera", un meccanismo oscuro e complesso che gli autori cercano di decifrare illustrandone i mutamenti e gli usi, nel tentativo di avvicinare a essi un pubblico nuovo e tendenzialmente "di massa". Il volume si occupa dei nuovi problemi posti dal più tradizionale luogo di lavoro degli storici, l'archivio, e cioè dalle istituzioni destinate alla conservazione dei documenti e dal loro rapporto con la società contemporanea.