Libri di Leonilde Bartarelli

La biografia romanzata di Maria Vittoria Rossi, giornalista di costume, inviata di guerra, traduttrice, icona fashion del suo tempo, per la quale Leo Longanesi coniò lo pseudonimo di Irene Brin. Estrosa, anticonformista, Irene attraversò la prima metà del '900 con la forza della sua personalità. Armata di macchina da scrivere, di pantofole dai tacchi altissima e di una trousse a forma di colomba disegnata per lei da Salvator Dalì, captò il mondo con le sua antenne da pipistrello, e lo descrisse con tono divertito e dissacrante. Un passaggio lieve ma intenso nella cultura e nella società italiana, dagli anni '30 al boom economico degli anni '60, che l'autrice ci racconta con appassionata complicità.

Anno Mille. Sei personaggi scelgono di rinunciare al ruolo stabilito per loro dalla sorte, rifiutando i compromessi di una vita altrimenti tranquilla e sicura ma imbrigliata nelle regole della società del tempo: Cristoforo, Isalfredi, Matilde, Panezio, Swein, Omizo partono per una avventura tutta nuova con la profonda convinzione di avere diritto alla felicità. Il settimo personaggio è la Strada, la Via Francigena, con i suoi sentieri, i suoi ritmi, i suoi percorsi e col suo valore metaforico: l'importanza del viaggio come esperienza esistenziale al di là della sua meta.

Quando era approdata sull’Isola d’Elba, insegnante di ginnastica al suo primo incarico, Laura era una ragazza piena di vita e di entusiasmo. Ora è una donna sola, che vaga per Lisbona. La sua vita è stata rasa al suolo da un terremoto e Laura è fuggita da Milano, dalla sua casa. Ha preso un treno qualsiasi, per una destinazione qualsiasi, un luogo dove non è mai stata e dove non conosce nessuno, con l’intenzione di scomparire dal mondo. Ma nulla accade per caso ed è approdata proprio a Lisbona, la città che un terremoto ha raso al suolo e che dalle ceneri è riuscita a risorgere. Sarà l’incontro con la sua Storia e con un ragazzo che suona la chitarra a restituirle la sua vera identità e, in definitiva, la sua libertà.

Una storia che sarebbe piaciuta al maestro Salgari. Il Rosso, chiamato così per il colore dei suoi capelli, è strappato dai pirati dalla sua terra. Senza più patria né famiglia è costretto schiavo ai remi fino alla liberazione. Grazie a Mivida, una donna di Larusina, isola diventata la sua nuova patria e lui un tranquillo pescatore di corallo “il fiore degli abissi”, nonostante parteciperà al sequestro della figlia del Sultano di Mustarrajla, città di pirati, nemici della croce e credenti in Allah. Quando incontra il Grifo, che era stato il suo carceriere, Il Rosso accantona i vecchi rancori per una proposta: c’è un luogo dove il corallo si trova a meno di due braccia dal pelo dell’acqua, piante intere di grandissimo valore, ma portarlo sui mercati non è semplice, devono farlo insieme.Si aggiungerà all’equipaggio un ragazzino, che il Rosso deve riportare a Mustarrajla, per volere di una donna ambigua e per riceverne in cambio un oggetto misterioso. Un ragazzo che non è chi dice di essere. Niente in verità è come appare: il tradimento è sempre dietro l’angolo e l’unica cosa certa è il forte legame che resta, nonostante tutto, tra il Rosso e il Grifo.

"Pirati barbareschi, pescatori di corallo, galee di schiavi e dame affascinanti si muovono in un angolo di terra e di mare che ha il sapore del Mediterraneo nel XVI secolo. In un'isola di confine tra il mondo occidentale e quello islamico, uno schiavo liberato e il suo aguzzino, diventato a sua volta schiavo, si alleano per dedicarsi alla pesca del corallo e arricchirsi all'insaputa di tutti. Alla testa di un pugno di contrabbandieri dovranno fare i conti con la guerra che da sempre infiamma la loro regione e con le macchinazioni dei potenti, mentre equivoci, agguati, rapimenti, inganni, incontri con dame conturbanti e ragazze travestite, cementeranno la loro amicizia. Sullo sfondo il mare e il fascino che una storia di pirati e tesori sempre ha nel nostro immaginario."