Libri di Juri Monducci
L'accesso ai dati personali conservati dalla Pubblica Amministrazione
Juri Monducci
Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2024
pagine: 96
Le singole pubbliche amministrazioni, ciascuna per le proprie finalità istituzionali, sono detentrici di un patrimonio informativo particolarmente rilevante. L’insieme delle banche dati detenute dalle stesse sarebbe quindi capace di provocare la conoscenza dell’intero patrimonio informativo del singolo individuo, tanto da poter dare vita, in mancanza di regolamentazione, a una nuova forma di schiavitù dell’essere umano, che rischierebbe di essere ridotto ad “insieme di dati”. Il predetto rischio è aumentato con il passaggio dal diritto di accesso ai documenti al diritto alla trasparenza o, comunque, con l’introduzione del principio della sostanziale ostensibilità generalizzata dei documenti della pubblica amministrazione, finalizzata a garantire il controllo sull’operato del potere esecutivo. Il volume, partendo da un’analisi degli istituti giuridici finalizzati alla trasparenza, vuole approfondire i limiti che la normativa vigente pone, in nome della riservatezza e della protezione dei dati, a tale trasparenza, proprio per evitare, o comunque ridurre al minimo, l’ostensione e, quindi, la circolazione dei dati personali. Lo scopo finale del volume è quello di tentare di fornire le indicazioni necessarie per attuare quel necessario contemperamento che le normative di interesse (quelle che disciplinano l’accesso e la trasparenza, da un lato, e quelle che disciplinano la riservatezza e la protezione dei dati, dall’altro) devono perseguire al fine di proteggere, oltre che la funzionalità dell’azione amministrativa, il diritto alla protezione dei dati del singolo.
Il dato genetico tra autodeterminazione informativa e discriminazione genotipica
Juri Monducci
Libro: Libro in brossura
editore: Bononia University Press
anno edizione: 2014
pagine: 196
I dati genetici costituiscono il patrimonio più profondo dell'individuo, tale da ridurre la persona, in caso di trattamento illegittimo, ad un mero portatore di patrimonio genetico. L'eccezionalismo genetico, capace di rivelare il destino delle generazioni future, potrebbe creare molte più occasioni di rischio discriminatorio, soprattutto in ambito lavorativo e assicurativo. La disciplina normativa sul trattamento dei dati genetici, introdotta dal legislatore sin dal 1999, è stata attuata solo nel 2007 per via del rischio, sempre più concreto, che si venisse a creare una nuova forma di schiavitù. Il volume si propone pertanto di fornire una lettura ragionata della normativa italiana sul trattamento dei dati genetici, finalizzata a tutelare non solo i singoli contro il rischio discriminatorio individuale, ma anche la collettività da modificazioni genetiche tali da impedirne lo sviluppo secondo il naturale schema evolutivo. L'intenzione dell'autore è quindi quella di approfondire la lettura della disciplina vigente, in un contesto in cui il biodiritto non dovrebbe essere finalizzato alla normazione dell'etica, bensì all'individuazione dei confini da non superare per evitare di arrivare a quel rischio discriminatorio che, nello specifico contesto spazio temporale, potrebbe far prevalere una razza, un genere, una filosofia di vita o, comunque, un gruppo sociale, su altri, di minor forza.