Libri di Jakuta Alikavazovic
La bionda e il bunker
Jakuta Alikavazovic
Libro: Copertina morbida
editore: 66thand2nd
anno edizione: 2013
pagine: 187
Anna è bionda, un biondo quasi bianco, chimico. Vive da separata in casa con il marito John - romanziere di culto - a Montmartre, in una stramba abitazione che somiglia a un bunker. Gray è fagocitato nelle loro vite, nell'architettura del bunker, nell'ossessione per una foto che ritrae John nell'atto di scrivere qualcosa sulla fronte di una bionda (Anna?). E poi c'è la collezione Castiglioni, inarrivabile, una raccolta di opere d'arte nate per non essere viste che scompare e riappare in posti lontanissimi. La fine e l'inizio di tutto.
Fuga in blu
Jakuta Alikavazovic
Libro: Copertina morbida
editore: Transeuropa
anno edizione: 2011
pagine: 170
Un microcosmo di storie ruota intorno al Londra-Luxor, luogo mitico di Parigi: ex cinema di inizio Novecento, teatro di misteriosi episodi e scomparse, poi cinema a luci rosse negli anni ottanta, divenuto negli anni novanta un locale notturno, punto di incontro della diaspora balcanica. Il Londra-Luxor è popolato da personaggi strani e sfuggenti come il Mimo, malinconico bevitore di mezcal, o il Vicepresidente, ragazzo gigantesco con un incarnato perfetto e mani da strangolatore. In un'atmosfera da sogno si muove Esme Vitch, scrittrice atipica alla ricerca della sorella Ariana, amante degli uomini e dei calcoli matematici. Durante la ricerca della sorella, la storia di Esme si incrocia con altre storie - come quella di Anton, giornalista e critico che ha deciso di non leggere più - e con la vicenda ambigua e misteriosa del furto di quattro capolavori della fondazione Bührle: un Monet, un Degas, un Van Gogh e un Cézanne rubati in pieno giorno. Ma un inarrestabile moto concentrico attrae tutte le storie verso lo stesso luogo, il Londra-Luxor, monumentale allegoria dell'invisibilità degli esuli, persone evanescenti, destinate a fluttuare per sempre tra un qui e un altrove. "Fuga in blu", nella sua ironica, eterea sostanza, si mostra come un dolce e autunnale teatro d'ombre cui il lettore è invitato ad assistere mentre da fuori giungono, attutiti ma presenti, i violenti stridori della Storia.