Libri di Helmut Gebelein
Alchimia. La magia della sostanza
Helmut Gebelein
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Mediterranee
anno edizione: 2009
pagine: 430
Il fascino dell'alchimia, con il suo linguaggio enigmatico e con le sue misteriose immagini allegoriche, è talmente grande che è difficile, per chi vi si imbatte, sottrarsi all'impressione di essere entrati in contatto con un mondo di realtà e di conoscenze ancora sconosciuto e comunque remoto da quello in cui siamo abituati a vivere. I fautori dell'alchimia si dividono in coloro che vi riconoscono un'autentica scienza alternativa della natura fisica, da verificarsi in laboratorio, a differenza di altri che pongono invece l'accento sulle possibili trasformazioni dell'interiorità umana, delle quali i simboli e i procedimenti alchimici descriverebbero le cadenze e gli esiti. Gli avversari della ermetica disciplina si arroccano invece sulla posizione che riconosce all'alchimia soltanto il valore di una ricerca pseudochimica, rudimentale e ingenua, destinata nel tempo a essere abbandonata e superata dall'avvento della chimica moderna, quale scienza sperimentale e rigorosa. Di fronte a questi contrasti e all'apparentemente insuperabile situazione di stallo che ne consegue, questo libro di Helmut Gebelein si rivela indispensabile per un serio e consapevole approccio all'argomento, condotto facendo parlare i testi e senza proiettare su di essi, come purtroppo non di rado accade, lo schermo di idee preconcette ed estranee all'alchimia.
Iniziazione all'alchimia
Helmut Gebelein
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Mediterranee
anno edizione: 2006
pagine: 109
Il sapere alchemico, anche quando viene insegnato pubblicamente, è difficile da fare proprio, poiché seguire le prescrizioni degli antichi richiede un grande lavoro. È dunque un sapere segreto, un "sapere e saper fare" che si ottiene solo attraverso l'intuizione e un insostituibile intenso esercizio. È certo possibile farsi guidare dalle letture o da un maestro, come avviene anche nelle arti, ma questo da solo non basta. Non sorprende quindi che l'alchimia venga a tutt'oggi definita un'arte. Arte - ovviamente vana, dal punto di vista delle attuali conoscenze - di fabbricare l'oro. Vana, poiché gli elementi si lasciano trasformare solo con l'impiego di enormi quantità di energia, come quelle che si producono nelle reazioni nucleari; dunque, tutti i tentativi degli alchimisti dovevano per forza fallire. Del resto, la trasformazione di un metallo vile in oro era per gli alchimisti una trasformazione non degli elementi, ma della materia. Nella storia della cultura europea, il concetto di filosofia ermetica è usato come sinonimo di alchimia. Pertanto, è riduttivo definire l'alchimia solo come tentativo di fabbricare l'oro. La filosofia ermetica era frutto di un sincretismo, che prendeva il meglio dalle diverse correnti del pensiero filosofico e religioso dell'epoca per farne un sistema. Si può affermare che l'alchimia è una componente della filosofia ermetica che si occupa della trasformazione delle sostanze in laboratorio.