Libri di Greco Ginevra
Le sentenze pregiudiziali «ostative» della corte di giustizia
Greco Ginevra
Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2025
pagine: 304
Il volume intende dimostrare che le sentenze interpretative della Corte di giustizia dell'Unione europea, che utilizzano la formula "osta" o "non osta", sono vere e proprie sentenze sulla conformità (o compatibilità) di un atto o di una misura nazionale con il diritto dell'Unione europea. Intende dimostrare, altresì, l’ammissibilità dell’istituto nel quadro di quanto disposto dall’art. 267 TFUE. Sulla base dei risultati così raggiunti, lo studio si propone di approfondire i caratteri delle sentenze ostative (significativamente diversi da quelli delle sentenze meramente interpretative) e, soprattutto, le conseguenze che ne derivano. Si rileverà così che, combinandosi i consueti effetti dichiarativi delle sentenze interpretative con l’obbligo di leale cooperazione, sorge per il giudice a quo (ma anche per gli altri giudici, in caso di efficacia erga omnes) una serie di obblighi di conformazione e di ottemperanza (a cominciare dall’obbligo di disapplicazione della legge nazionale incompatibile). Correlativamente possono emergere, per i cittadini, diritti astrattamente riconosciuti dal diritto dell’Unione, ma indebitamente "sacrificati" da leggi, prassi, sentenze e misure nazionali in contrasto con detto diritto dell’Unione. Da qui il rilievo che l’istituto presenta ai fini di garantire non solo l’esatta e uniforme applicazione del diritto dell’Unione, ma anche il soddisfacimento dei diritti dei singoli.
I «grands arrêts» della Corte di giustizia dell'Unione Europea negli ultimi dieci anni
Libro: Libro in brossura
editore: Giuffrè
anno edizione: 2025
pagine: VIII-189
Il volume raccoglie le relazioni tenute da cinque giovani ricercatori, appartenenti a diverse università italiane, in occasione del convegno “I grands arrêts della Corte di giustizia dell'Unione europea negli ultimi dieci anni: attualità e problemi aperti”, svoltosi il 22 novembre 2024 nella Sala napoleonica dell'Università degli Studi di Milano. Il convegno aveva quale oggetto la giurisprudenza maggiormente rilevante della Corte di giustizia dell'Unione europea (i c.d. grands arrêts) negli ultimi dieci anni. Alla call for papers lanciata dalla rivista avevano risposto un rilevante numero di ricercatori e, a seguito dell'esame compiuto dalla redazione e dal comitato direttivo della rivista, sono state scelte le relazioni che vengono qui pubblicate, dopo la revisione che gli autori hanno compiuto tenendo conto della discussione che si è svolta circa i contenuti delle relazioni. Discussants erano il giudice alla Corte di giustizia Massimo Condinanzi, l'avvocato generale alla Corte di giustizia Andrea Biondi, il cancelliere del Tribunale dell'Unione europea Vittorio di Bucci. Il convegno ha rappresentato anche l'occasione per ricordare la pubblicazione, da dieci anni, della rivista telematica eurojus dedicata all'esame delle questioni giuridiche che il processo di integrazione europea ha posto e pone, con particolare riguardo alla Corte di giustizia. La Corte di giustizia, com'è noto, riveste un ruolo cruciale nell'interpretare e applicare il diritto dell'Unione europea e le sue pronunce più rilevanti, comunemente note come grands arrêts, hanno influito ed influenzano il panorama giuridico in aree diverse, con incidenza sugli ordinamenti e sulla giurisprudenza nazionale. L'attenzione per la giurisprudenza della Corte si pone in continuità con l'iniziativa editoriale della Collana del Centro di eccellenza Jean Monnet, il cui primo volume, del 2007, era dedicato proprio alla Giurisprudenza di diritto comunitario. Casi scelti, continuando con i vari volumi dedicati a diversi profili del diritto dell'Unione europea (diritto sostanziale, diritto processuale). Le relazioni affrontano temi diversi, ma legati da un fil rouge che anche la discussione seguita all'esposizione ha messo in evidenza. Ne viene dunque proposta una lettura, per così dire trasversale: con la dovuta attenzione ai problemi ancora aperti e sui quali si auspica di avere l'occasione di tornare.