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Libri di Giuliana Romualdi

Giustizia riparativa e comunità. Riflessioni a margine della riforma Cartabina

Giustizia riparativa e comunità. Riflessioni a margine della riforma Cartabina

Giuliana Romualdi

Libro: Libro in brossura

editore: Edizioni Scientifiche Italiane

anno edizione: 2023

pagine: 96

Secondo il recente Dlgs. n. 150/2022 ("Riforma Cartabia"), è giustizia riparativa qualsiasi programma che consenta alla vittima, alla persona indicata come autore del reato e ad altre persone appartenenti alla comunità di partecipare liberamente e attivamente, alla risoluzione delle conseguenze prodotte dal reato, con l'aiuto di mediatori. Nel descrivere i soggetti appartenenti alla comunità, il legislatore fa riferimento ai familiari della vittima e dell'autore del reato, alle persone provenienti da associazioni che rappresentano gli interessi lesi dal reato, ai rappresentanti delle autorità locali, dello Stato e delle Regioni, e, più in generale, a chiunque vi abbia interesse (art. 45, lett. c) e d). È evidente che il concetto di comunità che risulta dal testo normativo non coincide con l'idea tradizionale di una comunità locale vicina alle persone coinvolte. Sembra, invece, che i programmi di giustizia riparativa siano un'occasione per costruire una nuova comunità, una "comunità di comunicazione", che abbracci tutti coloro che partecipano al percorso riparativo. Come insegna Apel, la comunicazione è lo strumento attraverso il quale abbassare e rimuovere i muri di incomprensione tra gli esseri umani. Condividere uno spazio etico insieme ad altre persone fornisce un ambiente che permette agli individui di rivelarsi ed esprimere, piuttosto che reprimere, l'esperienza vissuta per quanto traumatica. Questo non significa misconoscere l'importanza del coinvolgimento della c.d. "comunità di cura", ma, nel caso in cui il programma riparativo non preveda la presenza di familiari e di persone vicine alle parti (v. ad es. la victim-offender mediation), gli incontri tra quest'ultime con i mediatori permetteranno loro di dare vita ad una nuova comunità fondata sulla comunicazione.
15,00

L'oggetto del giudizio di opposizione all'esecuzione

L'oggetto del giudizio di opposizione all'esecuzione

Giuliana Romualdi

Libro

editore: Bononia University Press

anno edizione: 2021

pagine: 128

Con formula ampia, l'art. 615 del codice di rito dichiara che con l'opposizione all'esecuzione si contesta «il diritto della parte istante di procedere ad esecuzione forzata». Secondo l'interpretazione offertane dalla dottrina, il diritto di procedere ad esecuzione forzata altro non è se non l'azione esecutiva stessa, insieme di poteri processuali, coordinati e diretti all'avvio e allo svolgimento dell'esecuzione. Nel caso dell'opposizione c.d. di forma (con cui il debitore contesta il difetto originario o sopravvenuto del titolo esecutivo e l'impignorabilità dei beni soggetti ad esecuzione), non sembra dubbio che l'oggetto del giudizio di opposizione coincida con il diritto processuale di agire in esecuzione forzata; altrettanto non può dirsi nel caso dell'opposizione per motivi di merito, dove la contestazione del debitore investe il diritto sostanziale, ossia il credito rappresentato nel titolo esecutivo. In questo caso, ritenere che il diritto di procedere ad esecuzione coincida con un diritto meramente processuale appare quanto meno limitato. Giuliana Romualdi è avvocato e professore incaricato presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell'Università di Siena, dove tiene il corso di Mediazione e Procedure ADR. È autrice della monografia Dall'abuso del processo all'abuso del sistema giustizia (2013), con Giovanni Cosi del manuale La mediazione dei conflitti (2010, 2012) e di saggi e articoli in materia di procedimenti stragiudiziali. ACQUISTA CARTACEO
15,00

Comunicare in rete. Web writing e SEO copywriting

Comunicare in rete. Web writing e SEO copywriting

Giuliana Romualdi, Francesco Tissoni

Libro: Libro in brossura

editore: Ledizioni

anno edizione: 2020

pagine: 154

Questo libro nasce per colmare un vuoto. L’esperienza didattica maturata dai due autori nell’ambito accademico e aziendale conferma la necessità di formare alla scrittura di contenuti web e al SEO Copywriting persone che abbiano una solida competenza umanistica, che già operano o andranno a operare nelle agenzie di comunicazione, negli uffici stampa e nelle aziende. Fino a un recente passato, l’attività di scrittura professionale ovvero la scrittura di contenuti per il giornalismo, l’editoria o il mondo aziendale in generale, era qualcosa di molto diverso dalle tecniche di cui si tratta in questo libro. Chi scriveva contenuti per il web doveva prima di tutto scrivere in modo creativo: era compito di un’altra figura professionale, di solito puramente tecnica, quello di pubblicarli via web, sia adeguandoli alle esigenze delle piattaforme online, sia ottimizzandoli per i motori di ricerca. Tale sdoppiamento, poco funzionale a livello di suddivisione dei compiti e sicuramente antieconomico, aveva un ulteriore svantaggio: quello di produrre contenuti poco attraenti, quasi che il passaggio al web comportasse uno scadimento della qualità. Questi tempi sono finiti.
19,90

La mediazione dei conflitti. Teoria e pratica dei metodi ADR

La mediazione dei conflitti. Teoria e pratica dei metodi ADR

Giovanni Cosi, Giuliana Romualdi

Libro: Libro in brossura

editore: Giappichelli

anno edizione: 2012

pagine: XII-257

25,00

Dall'abuso del processo all'abuso del sistema giustizia

Dall'abuso del processo all'abuso del sistema giustizia

Giuliana Romualdi

Libro: Libro in brossura

editore: Giappichelli

anno edizione: 2013

pagine: XXXVIII-162

L'origine del presente lavoro è da ricercarsi nella nota sentenza delle Sezioni Unite della Cassazione n. 23726 del 15 novembre 2007. In quanto attuato nel processo, il frazionamento giudiziario del credito unico dal punto di vista sostanziale, si trasforma automaticamente in un abuso dello strumento processuale, causando un danno non solo alla controparte, ma all'intero sistema di amministrazione della giustizia. Le sanzioni predisposte dall'ordinamento, non sono in grado di far fronte ad un fenomeno a cui quotidianamente si assiste nelle aule dei tribunali. Con tutta probabilità, la causa è da ricercarsi nel soggetto che viene colpito da tali sanzioni: la parte e non il suo avvocato. Dalla parte che agisce o resiste in giudizio non può esigersi alcuna valutazione sull'utilità e fondatezza giuridica delle scelte processuali, valutazioni che invece devono esigersi dal suo legale. Di qui, la necessità di ricostruire una responsabilità del professionista legale che si fondi sulle disposizioni del Codice deontologico forense, rilette alla luce della funzione sociale che oggi, con più forza, è riconosciuta all'avvocato dalla nuova legge professionale (legge 31 dicembre 2012, n. 247).
25,00

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