Libri di Giulia Grechi
Disimparare. Politiche, poetiche, immaginazioni altre
Libro: Libro in brossura
editore: Gli Ori
anno edizione: 2024
pagine: 114
Questo libro nasce da alcune esperienze e domande che le autrici e gli autori condividono in quanto persone interessate a contrastare le discriminazioni nelle istituzioni educative e nella società, in tutti quegli spazi in cui si produce, riproduce, comunica un sapere: la scuola, l'università, il museo, lo spazio pubblico urbano e non, i nostri stessi corpi. In che modo possiamo smettere di riprodurre posture e saperi egemonici, inferiorizzanti nei confronti di persone che la nostra società si rifiuta di riconoscere come soggetti umani e politici? I saggi contenuti nel volume, ciascuno da un punto di vista e un margine disciplinare diverso, si interrogano su come imparare a disimparare: per rendere i luoghi culturali e pedagogici degli spazi sicuri per tutte quelle persone che li sentono come escludenti, per trasgredire l'assetto coloniale dei nostri saperi, per costruire, a partire da un profondo riconoscimento e da una fondamentale reciprocità, saperi nuovi, radicali e trasformativi.
Decolonizzare il museo. Mostrazioni, pratiche artistiche, sguardi incarnati
Giulia Grechi
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2021
pagine: 310
Il museo è lo specchio colossale in cui l'Europa si è costruita e rappresentata, anche attraverso il riflesso dell'immagine di altre culture: culture esposte mentre se ne costruiva, parallelamente, l'invisibilizzazione. Museo, nazionalismo e colonialismo parlano la stessa lingua. Oggi il colonialismo cambia forme e modalità di espressione, ma la sua potenza non si è ancora esaurita. Sopravvive anche nei musei contemporanei, in particolare nei musei etnografici, e in tanti altri ambiti del vivere sociale, perché oltre la messa a fuoco museale che questo libro propone, la questione riguarda tutto quello che c'è intorno, a perdita d'occhio. Una colonialità eclatante e millimetrica, pubblica e domestica, che abbiamo interiorizzato nel nostro ordinario, e che abbiamo la necessità di comprendere e trasgredire in tutti i luoghi in cui si esprime. Il museo può diventare un luogo cruciale: a partire da un'analisi riflessiva e critica delle sue radici coloniali, può trasformarsi in un vero e proprio laboratorio di pratiche di decolonizzazione. Il libro propone alcune tracce possibili di questo processo, attraverso la rimediazione delle arti contemporanee.
La rappresentazione incorporata. Una etnografia del corpo tra stereotipi coloniali e arte contemporanea
Giulia Grechi
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2016
pagine: 254
Il corpo è sempre stato un oggetto di studio sfuggente, pericoloso e indocile per le scienze sociali. Occorre smettere di pensarlo come un oggetto e considerarlo come soggetto di produzione di senso, raccogliendo le sfide epistemologiche che pone con urgenza ai recinti disciplinari e agli sguardi riduzionisti coi quali si è spesso tentato di mapparne la complessità. A partire dal superamento della radicale separazione tra corpo e mente sulla quale si sono fondati i diversi sguardi della modernità (scientifico, antropologico, coloniale), il concetto di incorporazione ha da tempo aperto la possibilità di ripensare gli approcci classici allo studio del corpo. Attraverso un'analisi dello stereotipo coloniale come strumento di costruzione dell'identità che passa per la rappresentazione del corpo, questo studio esplora le possibilità di una sua sovversione nel lavoro delle artiste contemporanee Lorna Simpson e Kara Walker. Utilizzando un approccio interdisciplinare tra antropologia, sociologia, studi culturali e postcoloniali, studi visuali e storia dell'arte contemporanea, questa analisi esplora il modo in cui le opere delle artiste smascherano e disinnescano lo stereotipo di matrice coloniale sul corpo. Le opere analizzate "impongono" all'osservatore una modalità percettiva che non è più un'attività prettamente razionale ma un'attività incorporata, che coinvolge il corpo dell'osservatore, considerando gli aspetti emozionali nella loro capacità di produrre senso.
La rappresentazione incorporata. Una etnografia del corpo tra stereotipi coloniali e arte contemporanea
Giulia Grechi
Libro: Libro in brossura
editore: Bonanno
anno edizione: 2010
pagine: 288
Il corpo è sempre stato un oggetto di studio sfuggente, pericoloso e indocile per le scienze sociali. A partire dal superamento della radicale separazione tra corpo e mente sulla quale si sono fondati i diversi sguardi della modernità (scientifico, antropologico, coloniale), il concetto di incorporazione ha da tempo aperto la possibilità di ripensare gli approcci classici allo studio del corpo. Attraverso un'analisi dello stereotipo coloniale come strumento di costruzione dell'identità che passa per la rappresentazione del corpo, questo studio esplora le possibilità di una sua sovversione nel lavoro delle artiste contemporanee Lorna Simpson e Kara Walker. Utilizzando un approccio interdisciplinare tra antropologia, sociologia, studi culturali e postcoloniali, studi visuali e storia dell.arte contemporanea, questa analisi esplora il modo in cui le opere delle artiste smascherano e disinnescano lo stereotipo di matrice coloniale sul corpo.