Libri di Giorgio Agosti
Un'amicizia partigiana. Lettere 1943-1945
Giorgio Agosti, Dante Livio Bianco
Libro: Copertina morbida
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 2007
pagine: 430
Giorgio Agosti, magistrato, durante la Resistenza fu commissario regionale delle formazioni Giustizia e Libertà; Dante Livio Bianco, avvocato, fu dapprima comandante della I Divisione GL che operava nel Cuneese, poi comandante regionale, sempre delle GL. Protagonisti assoluti della lotta partigiana in Piemonte, Giorgio Agosti e Dante Livio Bianco attraversarono in posizioni di grande rilievo politico anche gli anni del tormentato dopoguerra; fino alla morte di Livio, in un incidente in montagna, il 12 luglio 1953. Proprio nel cuore della lotta armata, tra il novembre 1943 e il i marzo 1945, i due amici si scrissero un centinaio di lettere; ne sono rimaste 91, 52 di Giorgio, 39 di Livio, e sono quelle che vengono qui ripubblicate. Il carteggio è anzitutto una testimonianza della dimensione umana dei suoi protagonisti di cui lascia affiorare sentimenti, emozioni, gelosie, slanci affettuosi, chiusure ombrose, un intero universo morale modellato dai tempi del ferro e del fuoco. Ma oltre che lungo i sentieri della soggettività, questo epistolario conduce alla scoperta di importanti risvolti storiografici, legati a questioni ancora oggi di scottante attualità: il dibattito sull'interpretazione della Resistenza anche come guerra civile, le radici etiche della scelta tra fascismo e antifascismo, l'alternativa netta tra democrazia e totalitarismo, la quotidianità della vita "di banda", i problemi di organizzazione di una guerriglia che nasceva senza punti di riferimento.
Dopo il tempo del furore. Diario 1946-1988
Giorgio Agosti
Libro: Copertina morbida
editore: Einaudi
anno edizione: 2005
pagine: 780
Tra i fondatori del Partito d'azione, Giorgio Agosti appartiene a quella generazione di uomini che ha segnato un'impronta profonda nella cultura nazionale di una "Italia civile", trasmessa in eredità dal Novecento al nuovo secolo. Il diario che ha lasciato, con alcune anticipazioni relative al 1946-47, abbraccia senza interruzioni quasi trentacinque anni di storia repubblicana, dal 1953 al 1988. Giorno per giorno si succedono commenti alla situazione politica interna e internazionale, resoconti di incontri con amici e maestri, come Salvemini, Calamandrei, Galante Garrone, Bobbio e tanti altri. Il diario è curato dal figlio Aldo.