Libri di Giordano Cioli

Il Giardini di questo libro è un personaggio che esprime tutto un mondo perché, nato a Chianciano da due possidenti, lui dell'Unione monarchica, lei con parenti preti anche autorevoli a Roma, visse in un ambiente che subì radicali cambiamenti. Tra Garibaldi che si ferma a Montepulciano a reclutare per l'avventura antipapale (e a Siena per un palio vinto dalla Lupa, senza convincere peraltro il giovane Giardini con il suo fanatismo) e il federale fascista che arringa in zona, si svolge la vicenda umana del nostro maestro. Il quale, pensate, divenne tale 'a vita' per la scuola elementare maschile di Monticchiello solo quand'aveva ormai oltre 50 anni (su nomina del Consiglio Comunale e proposta del Consiglio Scolastico Provinciale). In paese entrò accolto come una superstar: cosa inconcepibile oggi, e che lo accosta alla solennità festiva con cui si accoglieva il nuovo parroco. Ugualmente inconcepibile oggi è che da un paesino un maestro-poeta si permettesse di intervenire con i suoi versi a ogni occasione, lieta e meno lieta, della famiglia reale...

Zelindo Ciro Boddi: chi era costui? All'ipotetico don Abbondio del 2011 che se lo domandasse, risponderebbero i due autori: un patriota poliziano, uno che nato nel 1811 e morto nel 1879 - ha avuto l'avventura di vivere tutto quanto l'arco temporale del Risorgimento, dai primi moti abortiti, al gran finale della Breccia di Porta Pia. A quelli della sua generazione, solo il Trentino e Trieste (oltre all'Alto Adige, ma quello è un altro discorso) sono mancati, dovendosi aspettare, per quelli, la Grande Guerra (non a caso, denominata "quarta guerra d'indipendenza" dagli interventisti democratici). Il buon Zelindo, sarebbe dovuto campare più di cent'anni, dunque, per vedere Trento e Gorizia italiane: si è fermato a 68, non pochi per un momento storico in cui i maschi viaggiavano su una speranza di vita ferma intorno ai 40 anni...