Libri di Gino La Placa
Quando il dolore ti fa paura hai smesso di vivere
Gino La Placa
Libro
editore: Paruzzo
anno edizione: 2024
pagine: 108
Sbricchiulannu li minnuli... Proverbi, indovinelli e detti siciliani, mestieri del passato
Gino La Placa
Libro
editore: Paruzzo
anno edizione: 2023
pagine: 156
Bullismo anoressico. Quando il dolore ti strappa l'anima
Gino La Placa
Libro
editore: Paruzzo
anno edizione: 2023
pagine: 82
Bullismo di strada. Quando la strada mi fa paura
Gino La Placa
Libro
editore: Paruzzo
anno edizione: 2023
pagine: 84
Il respiro dei ricordi
Gino La Placa
Libro: Libro in brossura
editore: Paruzzo
anno edizione: 2017
pagine: 104
Cyberbullismo: quando il dolore lacera il cuore della madre
Gino La Placa
Libro: Libro in brossura
editore: Passione Scrittore selfpublishing
anno edizione: 2023
pagine: 74
Ogni giorno che passa ci accorgiamo che le piattaforme digitali, il web e i social media, se utilizzati male portano allo svuotamento della personalità umana, al punto che ogni relazione empirica, fisica, materiale, di contatto fisico-psicologico viene coltivata dagli strumenti elettronici. I "device" possono facilitare le relazioni umane come le possono danneggiare se utilizzati e gestiti male dalla mente umana. Attraverso delle esperienze di vita vissuta l'autore esamina la crescente piaga del cyberbullismo, mettendo assieme aspetti pedagogici e religiosi del fenomeno in chiave esperienziale.
Con una sola ala. Diario di un bambino che desiderava volare
Gino La Placa
Libro: Libro in brossura
editore: Laura Capone Editore
anno edizione: 2023
pagine: 206
Penso sia doveroso, da parte mia, dare al lettore qualche cenno sulla mia vita anche per aiutarlo a capire chi sono, che faccio e dove mi trovo. Presento all’attenzione di voi tutti con trepidazione questo mio primo lavoro di ricerca di proverbi, indovinelli, poesie della mia amata terra natia: la Sicilia. Sono nato a S. Caterina Villarmosa l’8 luglio del 1956. Sono stato ordinato sacerdote nel 1996 e continuo a nutrire nel cuore il grande rammarico di non aver risposto prima alla chiamata del Signore che mi voleva operaio nella sua vigna. Faccio mie, a questo proposito, le sofferte parole di Sant’Agostino, nelle sue “Confessioni”: “Troppo tardi ti amai bellezza antica e sempre nuova…” Sono il penultimo di 11 figli e la mia infanzia l’ho vissuta nella povertà e nella sofferenza morale per essere stato schedato, per tanti anni, fin da piccolo come il “figlio dell’ubriacone” e “lo scemo del villaggio”. La sofferenza, derivata dall’indifferenza dell’ambiente in cui vivevo, è stata l’amica fedele della mia infanzia, sofferenza che ha affinato, come “lama tagliente”, la mia sensibilità rendendomi attento e partecipe delle sofferenze altrui.