Libri di G. Oropallo
Spaziocidio. Israele e l'architettura come strumento di controllo
Eyal Weizman
Libro: Copertina morbida
editore: Mondadori
anno edizione: 2022
pagine: 360
In Palestina il paesaggio e l'ambiente costruito non sono allegorie, rappresentazioni o forme visive delle relazioni di potere, ma il mezzo stesso del potere costituito. L'ambiente non è solo il luogo dove la guerra si svolge, ne è il vero e proprio strumento. Eyal Weizman in questo acclamato saggio svela la relazione tra due tipi di trasformazione: da un lato la violenza spettacolare degli eventi (bombe, uccisioni, missili, bulldozer) che attirano l'attenzione dei media; dall'altro avvenimenti più lenti e consequenziali - la costruzione di edifici, strade, tunnel - non meno aggressivi e devastanti. La colonizzazione, a Gaza, in Cisgiordania, nei Territori, si attua attraverso la modellazione dello spazio, in una costante dialettica di costruzione e distruzione. Se dunque la politica resta impressa nelle forme dello spazio, l'analisi di "Spaziocidio" diventa un contributo importante per capire processi politici e militari lenti ma determinanti, che altrimenti rimarrebbero nascosti. Questa storia dell'occupazione raccontata dal punto di vista dell'ambiente offre quindi la chiave per comprendere la complessità del presente e anticipare le tendenze future. Coltivando persino la speranza, per quanto tenue, che la vitalità e la bellezza della Palestina riesca a resistere ai tentativi di separazione e induca gli attori in gioco ad accettare i valori fondamentali dell'uguaglianza e della condivisione tra due popoli che abitano la stessa terra.
Bespoke-Su misura
Libro: Copertina morbida
editore: Libria
anno edizione: 2012
pagine: 180
"In un recente passato il nostro paese si è distinto per un eccesso di teoria a fronte di un'estrema debolezza tecnica. Oggi il problema appare opposto. L'ostentazione tecnologica si accompagna al vanto delle prestazioni dei singoli componenti. La condizione attuale e l'affanno che deriva dalla sensazione di dover rincorrere i modelli ritenuti migliori può farci dimenticare che l'interesse per la costruzione, per il fare architettura, non può prescindere dallo studio dei meccanismi culturali che la determinano. Contrariamente a quanti sostengono che l'architettura sia diventata un affare per grandi gruppi di progettazione e società d'ingegneria vorremmo mostrare che la "piccola dimensione" può avere un ruolo propositivo sia a livello teorico che all'interno del mercato delle costruzioni." Il libro prende le mosse da questa lettura critica e si sviluppa come un progetto collettivo che raccoglie i lavori di un gruppo di architetti formatosi nel clima culturale milanese: Angelo Bianco; Mara Gatti, Massimo Curzi, Andrea Liverani; Enrico Molteni, Laura Pasquini; Federico Tranfa, Daniele Rossi, Giorgio Santagostino; Monica Margarido