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Libri di Frida Bertolini

La Shoah e le identità rubate

La Shoah e le identità rubate

Frida Bertolini

Libro: Libro in brossura

editore: Biblioteca Clueb

anno edizione: 2022

pagine: 160

Binjamin Wilkomirski, Misha Defonseca, Bernard Holstein sono le tre identità rubate discusse in questo lavoro. Le loro memorie sulla Shoah, di bambini deportati e miracolosamente sopravvissuti nell’Europa occupata dalle SS, inizialmente pubblicate con grande successo di pubblico, si sono poi rivelate dei falsi. Colpiscono per la verosimiglianza, e sollevano interrogativi su come la Shoah possa essere adeguatamente rappresentata, soprattutto nel momento in cui i testimoni diretti vanno scomparendo. Ed è lecito domandarsi come sia potuto accadere, che solo dopo migliaia di copie vendute sia emersa la verità, e come si possa affrontare il problema dei falsi testimoni per sottrarlo alla strumentalizzazione del negazionismo. Un recente caso italiano, emerso nel 2020, ripropone la necessità del dibattito. Prefazione Nicola Tranfaglia. Introduzione Walter Barberis.
18,00

Gli inganni della memoria. Testimonianza, falsificazioni, negazioni

Gli inganni della memoria. Testimonianza, falsificazioni, negazioni

Frida Bertolini

Libro: Libro in brossura

editore: Mimesis

anno edizione: 2016

pagine: 296

La memoria dei testimoni - come ammonisce Bloch - non è sempre perfettamente affidabile. Compito dello storico è di discernere nei loro racconti il vero, l'errore e il falso. L'evento che più acutamente ha risentito del problema del falso in età contemporanea è l'eccidio di milioni di ebrei compiuto dai nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale, perché è proprio al cuore dell'impresa genocidiaria che è avvenuta la grande falsificazione di cui si sono nutriti i successivi revisionismi e negazionismi. La consapevolezza che i nazisti hanno tentato di realizzare un vero e proprio mnemocidio ha conferito perciò alla memoria una funzione paragonabile a quella di un atto di resistenza antitotalitaria. Lo storico è divenuto così protagonista di una contemporaneità in cui storia e memoria hanno finito spesso con l'intrecciarsi in modo inestricabile e in cui la parola del testimone ha assunto una capacità di verità superiore e uno statuto etico particolare che ha trasformato la sua esperienza in una via di accesso privilegiato al senso della catastrofe. Si tratta tuttavia di un pensiero di tenore utopico, soprattutto da un punto di vista epistemologico: l'autorità della testimonianza è diversa dall'autorità della prova, quale da più parti si pretenderebbe che fosse, perché è soprattutto autorità di senso, del significato da attribuire agli eventi e non attestazione degli eventi.
24,00

Contrabbandieri di verità. La Shoah e la sindrome dei falsi ricordi
12,00

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