Libri di François Zille
Sostanze sonore
François Zille
Libro: Libro in brossura
editore: Terre Blu
anno edizione: 2022
pagine: 92
Attraverso le sue vignette psicofilosofiche François Zille, antropologo visivo, utilizza la metafora del fiore per parlare della genesi dell’universo, quella che lui chiama “grande vibrazione quantica originaria”. Ne vengono fuori disegni visionari e fortemente iconici, essenziali e giocosi quanto densi di contenuti simbolici: il fiore saggio, triste, pazzo, illuminato o mutante, ragazza sexi, tableau che piange, macho man spaziale. Il disegno riprodotto in copertina, infine, “Art” o “Spatial Artoy”, anche se l’autore non ne parla, sembra un giocattolo spaziale dotato di superpoteri artistici e iconografici. Il tutto in 12 pagine, estremo compendio, cui si aggiungono 80 pagine bianche nelle quali il lettore, collezionista e narratore, potrà custodire altri disegni o appunti. Il volume è stampato su carta pregiata e si caratterizza come libro d’artista, taccuino e oggetto da collezione che affianca al contenuto iconografico il piacere delle sensazioni materiche e della fattura artigianale.
L'orizzonte verticale. Il rito del solco come gesto erotico e comunione panica. Esercizi di antropologia visiva e ingegneria del linguaggio
François Zille
Libro: Libro in brossura
editore: Terre Blu
anno edizione: 2022
pagine: 164
Il volume mette in campo una specifica contaminazione di due fenomeni, sia per il particolare percorso del suo autore che per la sua natura di testo iconico, nel quale parola e immagine sono posti in relazione. L'attività di Zille, infatti, si distende sin dagli anni Sessanta sul doppio filone della comunicazione pubblicitaria e della ricerca artistica, fino ad approdare a questo lavoro che prende origine dal rito del solco presso il Comune di Castel Morrone. Da un lato la dimensione antropologica della tradizione, che si nutre di visualità; dall'altro la geometria ingegneristica legata a forme e volumi che cogliamo con la vista e che si articola nel linguaggio, a sua volta fondativo delle società umane oggetto dell'antropologia. Le parole, però, non sono mere didascalie delle immagini; piuttosto, la loro tensione intermediale si fa cifra espressiva di un immaginario in cui i ricordi personali intessono un'incessante relazione con considerazioni globali, così come disparate sono le fonti che si rincorrono nel discorso di Zille: la festa di Castel Morrone e i riti della fertilità, ma anche l'eros marcusiano, la Land Art e un certo gusto goliardico del fumetto controculturale.
Nomade Exhibition. Vignettes psychophilosophiques
François Zille
Libro: Libro con legatura in pelle o di pregio
editore: Terre Blu
anno edizione: 2022
pagine: 92
Nella sua visione di antropologo visivo, François Zille riconosce nella biodiversità la Madre Spirituale di tutte le nostre nozioni di identità, a partire dal Codice Cosmico della Genesi, 3-6-9, mappato da numerosi studiosi attraverso i millenni, da Pitagora a Nikola Tesla ad un numero costantemente crescente di scienziati contemporanei. Attraverso le sue vignette psicofilosofiche, condensato di contenuti iconografici e simbolici, egli ci porta a visitare i crateri metaforici di vulcani spenti, per condurci a riflettere e fare le nostre scoperte sulle identità territoriali nascoste, attive e “flamboyantes” così come imprigionate e sepolte. Il tutto in 12 pagine, estremo compendio, cui si aggiungono 80 pagine bianche nelle quali il lettore, collezionista e narratore, potrà custodire altri disegni o appunti. Il volume, a tiratura limitata e numerata di 99 esemplari, è stampato su carta pregiata e rilegato a mano. Esso si caratterizza come libro d’artista, taccuino e oggetto da collezione che affianca al contenuto iconografico il piacere delle sensazioni materiche e della fattura artigianale.
Un nuovo paradigma di libertà. Come sconfiggere l'estetica dell'abominazione e la cultura della «fast obsolescence»
François Zille
Libro: Libro in brossura
editore: Fausto Lupetti Editore
anno edizione: 2013
pagine: 113
Il testo nasce da un "energico" intervento di François Zille quale relatore internazionale invitato nel contesto del Convegno Internazionale di Studi "Modernità liquida in difesa del paesaggio solido", incentrato sulla Lectio Magistrale di Zygmunt Bauman (Siracusa, 9-10 Marzo 2012). L'autore, figlio di un minatore-cuoco-pasticciere friulano e di una mondina ferrarese, è stato sin dall'infanzia costretto al culto del linguaggio, della dialettica e dell'eccellenza per sopravvivere da figlio di immigrati italiani nella Francia del dopoguerra, autoforgiandosi quotidianamente una solida identità mutante, favorito in questo dalla vena progettuale e creativa tutta italica e dalla innata vocazione alla irriverenza e alla ribellione, fecondate da un assai precoce incontro ravvicinato con Voltaire, Francois Rabelais, Antoine de Saint Exupéry e Frédéric Dard. La dimensione acquisita di Antropologo visivo è una felice conseguenza della poliomielite contratta a undici anni e mezzo, in quanto costretto ad immaginare e visualizzare il cibo sulle pareti della sua stanza. Obiettivo di tale rito propiziatorio era l'esorcizzare le frustrazioni delle sue papille gustative private del contatto diretto con il cibo poiché, per numerosi mesi, egli venne alimentato unicamente via sonda gastrica. Da allora, FZ tende ad esprimere la forte tensione ermeneutica e psico-filosofica che lo caratterizza mediante l'uso di un linguaggio logo-iconico originale e sorprendente, unico nell'ambito accademico-professional-artistico.