Libri di Faruk Šehic
Racconti a orologeria
Faruk Šehic
Libro
editore: Mimesis
anno edizione: 2020
pagine: 130
Racconti a orologeria di Faruk Šehic è un testo in cui echeggia puntuale il suono della nostra epoca, il ritmo cadenzato del battito ora forte, ora tenue. La lingua di Šehic misura ininterrottamente il tempo dell’uomo e il tempo delle stelle, il tempo della guerra e il tempo dell’inquietudine, il passato e il futuro, quello che ci sfugge e quello che abbiamo irrecuperabilmente consumato. La vita è un orologio, ma tra il martello della lirica e l’incudine della dura prosa, lo scrittore ci parla del cambiamento. Nei “Racconti a orologeria” si alternano in maniera vertiginosa le nazioni e i popoli, la storia e la memoria, ma soprattutto l’individuo, il mutante, colui che è attraversato dai cambiamenti. Impercettibile a un orologio comune, la velocità di questa dissoluzione svela la fragilità di ogni identità, ma anche della nostra natura umana.
Uhrwerksgeschichten (Vorapokalyptischer weltschmerz)
Faruk Šehic
Libro
editore: Mimesis Verlag
anno edizione: 2020
pagine: 120
Mélancolie avant l'Apocalypse
Faruk Šehic
Libro: Libro in brossura
editore: Éditions Mimésis
anno edizione: 2020
pagine: 109
Il mio fiume
Faruk Šehic
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2017
pagine: 205
Essere di nuovo intero, ricucire gli stralci del tempo e dello spazio spezzati dalla guerra per trovare una continuità e superare il proprio trauma è ciò che Mustafa Huser, poeta e soldato, si propone di fare. Nasce così un labirinto onirico che si dipana su tre tempi diversi: quello dell'innocenza, l'infanzia e la giovinezza in un paesino bosniaco sulle rive del fiume Una, dove il protagonista vive immerso nell'idillio della natura, innamorato del fiume, dei suoi abitanti reali o immaginari, della sua vegetazione rigogliosa e dei cicli vitali che detta inesorabilmente. Irrompe poi il tempo della distruzione, quando sulla linea del fronte Mustafa percorre i meccanismi di lucidità e follia di chi si trova a imparare a odiare e uccidere per sopravvivere. Infine, il dopoguerra," carico dei fantasmi e dei tentativi di tornare alla normalità in una città e un Paese ormai distrutti. E proprio da questa impossibile normalità Mustafa ci conduce nel suo mondo interiore allucinato, rabbioso, doloroso e tenero. Il linguaggio si accorda al percorso intimo del protagonista: ora è malinconico, ora crudo. Sulle rive del suo fiume immutabile ed eterno, Mustafa, archivista e cronista del mondo passato, affida alla parola scritta il compito di ricreare la bellezza di quanto è andato perduto.
Ritorno alla natura
Faruk Šehic
Libro: Libro in brossura
editore: LietoColle
anno edizione: 2019
La silloge di poesie che viene qui presentata per la prima volta in italiano, tradotta da Ginevra Pugliese, è tratta per la gran parte da due raccolte, Hit depot (Sarajevo 2003) e Transsarajevo (Zagabria 2006), quest'ultima molto popolare nell'intera ex-Jugoslavia. Sono presenti anche tre poesie (Manifesto, Passeggiata per Srebrenica, Poesia dei sopravvissuti) tratte dalla raccolta I miei fiumi (Moje rijeke, Sarajevo 2014). Come ha affermato l'autore, il suo intento era quello di scrivere per erigere piccoli monumenti funebri in ricordo dei suoi compagni morti, facendo della scrittura il terreno della dialettica tra immortalità della natura e mortalità dell'uomo, che anzi trova nel ritorno alla natura dopo la morte la sua dimensione di resurrezione terrena, "nell'intesa segreta tra inanimato e animato" (il cimitero militare Ometaljka).