Libri di Fabrizio Rudi
Soglie inquiete. L'Italia e la Serbia all'inizio del Novecento (1904-1912)
Fabrizio Rudi
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2020
pagine: 228
Il periodo storico comunemente conosciuto come belle époque, a un’attenta lettura dei capisaldi storiografici a esso consacrati e della documentazione diplomatico-militare edita e inedita che a esso si riferisce, si configura come una vera e propria “pace armata”. Benché sia possibile individuarne di affini nel passato, l’epoca che abbraccia il lasso di tempo compreso fra il 1870 e il 1914 non solo fu carica di gravi premesse e conturbate promesse, ma fu anche statica al punto giusto perché vi possa essere individuato ciò che maggiormente ricorreva nelle relazioni internazionali: ossequio a dottrine di diversa origine e finalità, per prepararsi alla guerra o per eluderla, ma soprattutto strenua difesa dei propri interessi particolari. L’Italia e la Serbia, le cui interlocuzioni politiche qui si ricostruiscono, si collocano tutt’altro che ai margini dei cristallini equilibri strategici di inizio Novecento: della Grande Guerra, la seconda fu causa scatenante, mentre la prima contribuì a cambiarne le sorti a poca distanza dal suo principio. Le loro aspirazioni “irredentistiche” volgevano non solo verso l’Europa centrale, ma soprattutto verso l’Adriatico e l’Egeo, tutte aree di potenziale crisi, che le Grandi Potenze ambivano a mantenere stabili per potervi intervenire a tempo debito.
Il popolo italiano nel primo anno della grande guerra
Gioacchino Volpe
Libro
editore: Dante Alighieri
anno edizione: 2019
A completare la trilogia dedicata da Gioacchino Volpe alla Grande Guerra (Il popolo italiano fra la pace e la guerra; Il popolo italiano nella Grande Guerra, Ottobre 1917 dall'Isonzo al Piave) mancava il manoscritto inedito, Il popolo italiano nel primo anno della Grande Guerra, dove ritroviamo tutte le caratteristiche del Volpe storico del primo conflitto mondiale. In questo corposo saggio, il fuoco dell'indagine ancora più che sugli aspetti militari e diplomatici della grande contesa si concentra, infatti, sulla «storia civile,interna del popolo italiano durante la guerra», analizzata, a volte spietatamente, nelle sue tante debolezze (politiche, sociali, economiche, ideali) ma anche nell'indomito vigore e nella secolare capacità del nostro popolo di sopportare prove terribili e di lunga durata e, infine, di prevalere su di esse. Da questa visione, nascono le pagine, lucidissime ma appassionate de Il popolo italiano nel primo anno della Grande Guerra, dedicate al successo della mobilitazione industriale, al ruolo non secondario svolto in essa dal genere femminile, al fenomeno del vario volontariato militare, alla presenza rilevante della nostra emigrazione nello sforzo bellico, alla capacità della società civile in tutte le sue componenti (ceto imprenditoriale, classe dirigente, proletariato dei campi e delle fabbriche, media borghesia, intellettuali) di affiancarsi al popolo in grigioverde che lottava «per una più grande Italia» nelle trincee e sulle vette dolomitiche.