Libri di Fabrizio Melato
Crimini di guerra. Italiani brava gente?
Fabrizio Melato
Libro: Copertina morbida
editore: Era Nuova
anno edizione: 2013
pagine: 256
"Crimini di guerra" parla di una storia "storta" o, per meglio dire, "sotto sopra". Infatti è una storia (purtroppo vera) in cui le vittime sono state, e sono ancora troppo spesso, presentate come carnefici o, in ogni caso colpevoli "di qualcosa", mentre i veri carnefici sono rimasti al loro posto, hanno fatto carriera, qualcuno (non pochi) ha ricevuto onorificenze e medaglie... È la storia dei criminali di guerra italiani nel periodo che va dal 1926 al 1945 (per quanto attiene ai crimini commessi) e dal 1943 ad oggi per quanto attiene la loro tranquilla, impunita, ingiudicata esistenza. Una pagina vergognosa della storia di Italia, un "pugno nello stomaco" per chi crede ancora che i "cattivi" siano sempre gli altri e nel mito che vuole "gli italiani brava gente"... Questo libro, questo quaderno di appunti, è frutto di un lavoro di ricerca basato su documenti (tutti autentici) in cui sono i criminali stessi a parlare.
La «grande vergogna». I campi per l'internamento civile e le leggi per la difesa della razza
Fabrizio Melato
Libro: Copertina morbida
editore: Era Nuova
anno edizione: 2012
pagine: 80
Dizionario etimologico longobardo-italiano e altre curiosità su storia e miti di un popolo leggendario
Fabrizio Melato
Libro: Copertina morbida
editore: Era Nuova
anno edizione: 2012
pagine: 232
"Ritengo sia non indispensabile nella vita di un essere umano conoscere tutti i 'legami di sangue', quanto più invece conoscere i legami di linguaggio. Comunicare è socialità, comunità, cultura e, in talune circostanze, sopravvivenza! Ecco perché ho sempre subito il fascino delle parole, della loro mistica, della loro magia. In particolare ho dedicato (e dedico), con grande piacere, ore allo studio di 'lingue morte' per scoprire, sempre con rinnovata gioia, che in realtà non sono affatto morte, ma vive e vitali. La lingua dei longobardi non fa eccezione ed è non solo viva ma proiettata nel futuro. La lingua italiana deve moltissimo a quella dei longobardi, che merita di essere 'riscattata' dalla prigione dell'oblio a cui è stata, credo ingiustamente, condannata."

