Libri di Fabrizio Cruciani
Pensare il teatro
Fabrizio Cruciani, Claudio Meldolesi, Franco Ruffini, Ferdinando Taviani
Libro: Libro in brossura
editore: Titivillus
anno edizione: 2024
pagine: 120
A seguito di esperienze (Living, Grotowski, Barba, Brook), ricerche (ISTA) e studi (DAMS) che stavano cambiando il modo di Pensare il teatro, quarant'anni fa Fabrizio Cruciani, Claudio Meldolesi, Franco Ruffini e Ferdinando Taviani scelsero di intitolare così questa dispensa per il primo Dottorato in Discipline dello Spettacolo in Italia. I loro pensieri contengono chiaramente oggetti, metodi e obiettivi 'antropologici', eppure l'aggettivo nel libro non compare mai, e non perché in effetti non abbia forse un'accezione univoca per gli autori, ma perché il loro sguardo, apertamente militante (ma non da questo limitato) traguarda ancora più lontano: teso a gettare le basi di quella che Marco De Marinis definirà poi Nuova Teatrologia, terza via fra vecchi modi di studiare ancora servili alla letteratura (la Theaterwissenschaft) e nuove tendenze potenzialmente dispersive (i Performance Studies). Studenti, allievi attori, o anche semplicemente chi ama il teatro, in quei pensieri possono trovare oggi stimoli e orgoglio; perché, di fatto, sono il manifesto dell'unica vera rivoluzione pedagogica in campo teatrale dell'ultimo mezzo secolo e perché a proclamarla sono quattro anime di quella 'rivoluzione' che, in Italia, quanto a studi teatrali, sono la generazione della svolta; autentici maestri di un rovesciamento copernicano, dalla filologia alla fisiologia del teatro: dal dito alla luna ma poi di nuovo al dito.
Promemoria del Teatro di strada
Fabrizio Cruciani, Clelia Falletti
Libro
editore: Editoria & Spettacolo
anno edizione: 2023
pagine: 204
Jacques Copeau o le aporie del teatro moderno
Fabrizio Cruciani
Libro: Libro rilegato
editore: Editoria & Spettacolo
anno edizione: 2020
pagine: 322
Questa pubblicazione ripropone un testo fondamentale di storia del teatro, da tempo irreperibile. Definito oggi nella premessa di F.R. Rietti «un’opera obbligata di riferimento», fu, nel 1971, il secondo libro pubblicato da Cruciani. Copeau e il Vieux Colombier, «un mito più noto che conosciuto » secondo l’autore, emergono qui non solo come un momento significativo nella storia del teatro, ma come un exemplum di una ricerca che racchiude in sé tanto la poetica quanto l’etica. Il teatro del futuro fu l’obiettivo per Copeau, quindi la sua opera fu di cambiare il presente in vista del futuro: un lavoro lento di rifondazione, creazione di un gruppo-confraternita, formazione di un pubblico, e poi soprattutto la scuola. La nuova edizione è aggiornata nella bibliografia ed è corredata da La tradizione della nascita, un testo in cui Cruciani, a quindici anni di distanza, riflette sugli studi storici su Copeau, sulle possibilità ancora aperte e sulle occasioni mancate.
Conversazioni con gli artisti del Bol'soj. Il testo stenografico delle trenta lezioni sulla recitazione
Konstantin S. Stanislavskij
Libro: Libro in brossura
editore: Audino
anno edizione: 2019
pagine: 174
Curato da Fabrizio Cruciani e Clelia Falletti, con una nuova introduzione di Lorenza Codignola, Conversazioni con gli artisti del Bol ́šoj contiene il testo stenografato delle trenta conversazioni – vere e proprie lezioni – che Stanislavskij tenne tra il 1918 e il 1922 e durante le quali furono ripercorsi gli aspetti più significativi del suo Sistema: non un insegnamento che «soffoca le persone di talento ed è adatto solo ad attori mediocri che non sanno dove andare» ma un approccio alla recitazione che nasce, innanzitutto, dalla gioia nei confronti dell’arte, dall’attenta osservazione e dallo studio delle energie creative degli uomini. In queste pagine ritroviamo dunque, approfonditi, alcuni tra i concetti-chiave più tipicamente stanislavskiani: quello di “circostanze date”, di “magico se”, di “cerchio creativo di solitudine pubblica”. Concludono la raccolta i venti capitoli dell’Etica. All’interno di questa breve opera rimasta incompiuta, Stanislavskij espone le proprie idee in merito ai comportamenti che ciascun attore dovrebbe osservare, non soltanto per garantire la migliore efficacia interpretativa sul palcoscenico, ma anche per far sì che durante la preparazione di una messinscena si venga a creare un’atmosfera quanto più produttiva, serena e collaborativa possibile. Ecco quindi una serie di preziosi consigli (attuali ancora oggi) che vanno dalla necessità di svolgere esercizi quotidiani all’importanza di saper gestire correttamente il proprio tempo; dall’esortazione a dare il meglio di sé alle prove, al monito di non cedere all’impulso di criticare i colleghi ma, al contrario, di saper prendere da ognuno «ciò che è utile e importante», nella consapevolezza che «i difetti si apprendono facilmente, i pregi no».