Libri di Fabrizio Bernini
L'artigiano di versi. Volume Vol. 2
Libro: Opuscolo
editore: Stampa 2009
anno edizione: 2024
pagine: 32
Gli autori qui antologizzati hanno frequentato la seconda edizione del laboratorio di poesia L’artigiano di versi tenuto da Fabrizio Bernini e Marco Pelliccioli presso il Taetro Fontana di Milano. Lavorare sulla scrittura poetica significa soprattutto confrontarsi con dei modelli, dei punti di riferimento che permettano di entrare in contatto con i diversi autori e con lo stile che ognuno di questi porta inevitabilmente con sé. Nel cammino verso la ricerca o il consolidamento della propria voce personale risulta fondamentale la lettura di quei poeti che hanno scritto alcune tra le opere più significative nel panorama poetico contemporaneo. Prendendo spunto da alcune parole tematiche, scelte di volta in volta all'interno delle opere dei maggiori poeti contemporanei, i corsisti hanno avuto l'occasione di sviluppare la propria voce personale, confrontandosi con i maestri e la loro diversità.
L'artigiano di versi
Libro: Opuscolo
editore: Stampa 2009
anno edizione: 2022
pagine: 32
Il poeta è un artigiano, un artigiano della parola. La materia di cui dispone ha le stesse caratteristiche di qualsiasi altra pratica artigianale. Il prodotto del suo lavoro è perciò un manufatto, un oggetto estetico che trova la sua naturale espressione attraverso la parola che si realizza nella sua concreta presenza fisica sulla pagina. Partecipare ad un laboratorio poetico, perciò, significa soprattutto giungere a un fine pratico, che nel caso specifico è la pubblicazione di questa plaquette. I nove partecipanti a “L’artigiano di versi”, partendo da lettura e commento delle liriche di poeti contemporanei, dovevano successivamente presentare un loro componimento, rispettando il tema scelto dagli autori esaminati. La pubblicazione raccoglie alcune di queste poesie, risultato di un percorso temporaneo e parziale, è vero, ma anche auspicio di continuità in un genere come la poesia, sommerso e svilito da surrogati di maggiore presa mediatica e sterili operazioni commerciali, rendendo un servizio alla letteratura. La pubblicazione è in collaborazione con il Teatro Fontana di Milano.
Il comune salario
Fabrizio Bernini
Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori
anno edizione: 2018
pagine: 90
"Il comune salario" si articola in quattro nitidissime parti. Le prime tre impostate su altrettanti personaggi d'invenzione, ancorati a un presente ben riconoscibile. Tre giovani, di condizione sociale diversa, ma in fondo omologati dall'appartenenza a un unico ambiente umano e storico: il figlio del padrone, il disoccupato, l'ambiguo studente attivo nel sociale. La quarta parte è invece una riflessione lirica per frammenti, condotta sull'esterno rispetto ai tre personaggi. I versi ancora di più ci avvicinano al cuore vivo del libro, dove incontriamo la normale quotidianità condotta fino all'orrore. Dove l'individuo anonimo va nel mondo, nella comune battaglia del mondo, magari provvisto di una giusta «pietà per ogni cosa», una umana pietà che pure «non trasforma niente».
Le parole semplici
Fabrizio Bernini
Libro
editore: Stampa 2009
anno edizione: 2019
pagine: 28
Fedele a se stesso e allo spirito che aveva animato un suo libro importante come Il comune salario, Fabrizio Bernini si apre ulteriormente con poesie che sono in effetti veri microracconti in prosa, dove la normale, quieta umiltà umana, autentica e perduta, è nell'anonima identità dell'io narrante, Celeste. Ma il suo realismo ha spesso una connotazione di forte evidenza lirica, che gli dà respiro e ne nobilita il passo, come quando il personaggio viene a trovarsi, a definirsi, in «un angolo infinito di pace e appartenenza». Ed è questo un personaggio che nelle sue parole semplici sa aprirsi al mondo e agli altri, fossero anche i suoi pochi amici. Una condizione, la sua, tanto naturale e in fondo primitiva da non escludere la crudeltà, che nei campi regolava la vita come il ritmo indifferente delle stagioni. Ma pian piano Celeste si sente affievolire nei gesti di questa sua povera umanità antica e sente che la «mano perde la sua forza e si abbandona in un dolcissimo tremore di fanciullo». C'è una saggezza insolita in queste pagine, al tempo stesso ispide e affabilissime.