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Libri di Enrico Pastore

Che peccato essere una curiosità. Dive dimenticate della Belle Époque, verso la donna moderna

Che peccato essere una curiosità. Dive dimenticate della Belle Époque, verso la donna moderna

Enrico Pastore

Libro: Libro in brossura

editore: Miraggi Edizioni

anno edizione: 2024

pagine: 410

Per l'immaginario maschile tra Otto e Novecento, attrici e danzatrici erano oggetto di attrazione e repulsione, di fascino e di orrore. Per le donne invece erano un modello di forza, di grazia, di bellezza, di successo e libertà. Durante la Belle Epoque il teatro era il media più influente e di maggior diffusione e nella figura e nel corpo della diva si andava definendo la nuova immagine della donna ben lontana dal sofferente e languido angelo del focolare caro alla società patriarcale. Le vite e le opere di Sada Yacco, Cléo de Merode, Edith Craig, Valentine de Saint-Point e Emmy Hennings non ci raccontano solo dell'effervescenza avanguardista del modernismo ma anche delle lotte delle donne per affermarsi con un ruolo attivo nella società. Averle marginalizzate o persino rimosse dalla storia ufficiale ha significato dimenticare quelle battaglie da cui è sorta la donna moderna. Riportarle alla memoria non ci ricorda solamente che il teatro non è stato riformato solo dai "padri della regia", ma anche quanto delle donne di oggi è debitore delle lotte delle dive di quel tempo lontano. Prefazione di Renzo Francabandera.
25,00

L'imperatore di Atlantide di Viktor Ullmann e Petr Kien. Testo tedesco a fronte

L'imperatore di Atlantide di Viktor Ullmann e Petr Kien. Testo tedesco a fronte

Enrico Pastore

Libro: Libro in brossura

editore: Miraggi Edizioni

anno edizione: 2019

pagine: 160

L’imperatore di Atlantide è una breve opera lirica composta da Viktor Ullmann e Petr Kien nel 1943-44, mentre erano prigionieri del ghetto di Terezín. Si trattava di un ghetto “modello”, abbellito in occasione dell’ispezione della Croce Rossa Internazionale del 1944 per ingannare la delegazione sulle condizioni degli ebrei nel Reich. Una vera e propria “messa in scena” nel consueto stile perfidamente beffardo dei nazisti, in cui gli i prigionieri, quasi tutti intellettuali e artisti, venivano costretti a fingere una vita normale tra caffè, concerti, teatri, scuole e biblioteche, prima di essere caricati su una tradotta e portati ad Auschwitz. L’opera è tuttavia un vero e proprio atto di resistenza. Ullmann e Kien reinterpretarono infatti un mito caro ai nazisti, quello di Atlantide, paradiso perduto della purezza ariana, inscenandone profeticamente il crollo e la sconfitta. In questo volume – che presenta il testo del libretto in traduzione con l’originale tedesco a fronte –, Enrico Pastore racconta la storia dei due autori, illustra il contesto del ghetto di Terezín e analizza il valore artistico dell’opera, mentre a Marida Rizzuti è invece affidata l’analisi della partitura.
18,00

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