Libri di Diego Manzi
Chi sono io? ko’ham. Le filosofie più luminose dell'India
Diego Manzi
Libro: Libro in brossura
editore: Le Lettere
anno edizione: 2021
pagine: 228
Prendendo le mosse dalla domanda “Chi sono io?”, in sanscrito ko’ham, si è cercato di offrire al lettore la concezione dell’Assoluto, del mondo e, soprattutto, dell’essere umano fornita dalle visioni filosofiche cruciali fiorite nell’India antica e classica nell’arco di più di un millennio di storia. Vale a dire, seguendo l’ordine progressivo del testo: le idee-chiave rintracciabili nelle Upaniṣad; i capisaldi del buddhismo antico; le visioni dei sistemi sāṃkhya, yoga e vedānta non-duale; la sintesi presente nella Bhagavadgītā; il tantrismo nel suo momento culminante, ossia il supremo-non-dualismo riconducibile al cosiddetto Śivaismo del Kāāśmïïr; e, infine, le interpretazioni del “corpo yogico” elaborate negli ambienti del cosiddetto yoga tantrico e dello haṭṭhayoga (con particolare riferimento al tema dei cakra, ivi affrontato per mezzo del celebre Ṣaṭṭcakranirūpaṇa, ossia un testo attribuito a Pūrṇāānanda Giri contenente la mappatura di base del “corpo yogico” che negli ultimi secoli ha riscosso maggiore successo all’interno del subcontinente indiano e in occidente). L’intero lavoro, in definitiva, si propone di evidenziare, anche per mezzo di prospetti illustrativi, le connessioni e i principi di dipendenza, troppo spesso trascurati o fraintesi, sottesi a queste mirabili e sempiterne dottrine.
Incanto. Le divinità dell'India
Diego Manzi
Libro: Libro in brossura
editore: Le Lettere
anno edizione: 2019
pagine: 200
Attraverso un’analisi attenta, accurata e al contempo chiara e accessibile anche per il lettore che non avesse troppa dimestichezza col multicolorato, sterminato e pullulante pantheon hindü, l’autore si propone di offrire una visione d’insieme, storica e narrativa, della mitologia indiana e, più segnatamente, delle maggiori divinità in essa risplendenti. Dopo aver preso le mosse da un’accurata rassegna dei più antichi e misteriosi numi vedici, sovente associati agli svariati fenomeni naturali, si passa all’analisi approfondita della celebre triade divina -Brahmā, Viṣṇu e Śiva- tradizionalmente preposta alla manifestazione, alla preservazione e al riassorbimento del cosmo. Infine, saranno prese in considerazione le sorprendenti declinazioni del principio divino femminile: dalle più conosciute ed “allineate” spose delle maggiori divinità maschili sopra ricordate finanche alle manifestazioni più sbalorditive dell’eterno femmineo ancora presenti e vivissime, soprattutto nelle realtà rurali. Per ogni divinità passata in rassegna, circa sessanta, saranno trattati i seguenti temi: storia ed evoluzione, miti principali ad essa connessi, cultualità e analisi iconografica.
Scintille di ordine eterno. Viaggio nel cuore della tradizione indiana
Diego Manzi
Libro: Libro in brossura
editore: Curcio
anno edizione: 2017
pagine: 436
Attraverso scintille di ordine eterno l'autore si propone di accompagnare il lettore in un vero e proprio "viaggio" alla scoperta della tradizione indiana: dalle statuette e i sigilli vallindi fino all'importante ruolo rivestito dalla divinità femminile in India. In particolare Diego Manzi, non esitando a fare abbondante ricorso al mito e alla metafora, ha cercato di presentare in maniera chiara e accessibile anche al lettore che si avvicinasse per la prima volta alla tradizione indiana, quei princìpi che, da un tempo immemorabile, regolano e rendono possibile il complesso "miracolo" dello Hinduismo: la ciclicità del tempo; la legge del karman e del samsàra; i tre itinerari di salvezza da sempre propiziati ed esaltati dal genio indiano; le radici del sistema varna-asrama-dharma sul quale si regge ancora oggi il complesso ordine socio-religioso hindù; e la fede nei Veda. Autentico protagonista di questo viaggio, il fuoco, prima esteriore e poi interiore, si candida a rivestire il ruolo di "guida" e di amico del lettore pronto a lasciarsi alle spalle, almeno per lo spazio di una meditazione, gli stringenti e duali "limiti" della mente, per accedere a quel luogo della "non paura" tanto anelato dallo spirito indiano.