Libri di David Smart
Paul Preuss. Il signore dei precipizi
David Smart
Libro: Libro in brossura
editore: Corbaccio
anno edizione: 2025
pagine: 240
L'alpinista che ha anticipato di un secolo il free solo. Nei mesi antecedenti alla sua morte, avvenuta nel 1913 durante la prima salita assoluta in free solo dello spigolo nord dell'austriaco Mandlkogel, le conferenze di Paul Preuss facevano il sold out in tutte le sale da concerto di Austria, Italia e Germania. George Mallory, uno dei più grandi alpinisti di tutti i tempi, sosteneva che «nessuno mai potrà uguagliare Preuss». E Reinhold Messner, al quale si deve la «riscoperta» di Preuss, la cui fama per decenni era stata oscurata in quanto ebreo e anche in quanto spirito irregolare e libertario nel mondo alpinistico accademico, è rimasto talmente colpito dall'eccezionalità del giovane alpinista austriaco, da trarre ispirazione per la creazione del Messner Mountain Museum proprio dalla piccozza a martello di Preuss ricevuta in dono e ora esposta a Plan de Corones. Si può senz'altro affermare che l'alpinismo moderno non avrebbe mai sviluppato le sue caratteristiche e la sua etica senza lo stile coraggioso e innovatore di Preuss, che da sempre ha suscitato incondizionata ammirazione e critiche feroci. In questa biografia, David Smart riattualizza la filosofia alpinistica di Preuss a beneficio delle nuove generazioni di alpinisti e di amanti della montagna e della libertà.
Emilio Comici. L'angelo delle Dolomiti
David Smart
Libro: Libro rilegato
editore: Solferino
anno edizione: 2022
pagine: 272
Emilio Comici, il più grande talento alpinistico nel periodo tra le guerre mondiali, con le sue duecento nuove vie aperte in Dolomiti, ha rappresentato, insieme a Riccardo Cassin e altri, la risposta italiana ai sestogradisti tedeschi. Capacità tecniche, purezza di stile e ricerca della linea esteticamente più pulita sono i caratteri distintivi di Comici, non a caso «inventore» della direttissima, un approccio alla scalata che «riconfigurò l’etica dell’avventura per gli alpinisti del XX secolo». L’arrampicata sui big walls e il free solo che poi attecchirono nella Yosemite Valley gli sono, più o meno consapevolmente, debitori. Ma la complessità di Comici non si ferma alle capacità e alle molte «prime volte» che gli si possono attribuire: la sua personalità sfaccettata interpreta le tensioni di un’epoca in cui spinte conservatrici e culto della modernità s’intrecciavano strettamente, anche quando si trattava di scalare. Senso della competizione e profonda lealtà verso i compagni, impegno politico e «lontananza», indipendenza e bisogno di riconoscimento pubblico sono solo alcune delle contraddizioni evidenziate da questa documentatissima biografia, che mette a fuoco anche l’ambivalente rapporto con il fascismo (suo come di molti scalatori contemporanei). E pure emergono l’estrazione proletaria, la devozione per la famiglia, le turbolente relazioni con l’universo femminile. Ma, alla fine, nell’essenzialità dell’arrampicare, tutto sembra perdere significato, o meglio, acquistarne uno rotondo e profondissimo: «gli squadristi, gli intellettuali del Club alpino o le vecchie guide locali di Cortina d’Ampezzo lo guardassero pure in tralice. Lassù, sulla parete nord della Cima Grande, la cosa vera era Leonardo Emilio Comici di via Bazzoni a Trieste, e non quegli uomini, chiunque essi fossero». La sua direzione, la sua battaglia, la sua rivincita erano incise in parete.