Libri di D. Iannotta
L'indimenticabile e l'insperabile
Jean-Louis Chrétien
Libro: Libro in brossura
editore: Cittadella
anno edizione: 2008
pagine: 192
Vivo fino alla morte-Frammenti. Dagli ultimi manoscritti
Paul Ricoeur
Libro: Libro in brossura
editore: Effatà Editrice
anno edizione: 2008
pagine: 112
In questa bellissima meditazione, un filosofo dibatte con se stesso quanto alla speranza di sopravvivere, trovandosi nell’impossibilità intellettuale e spirituale di acconsentire a qualsiasi visione ingenua di un altro mondo che dovrebbe essere un doppio, o la copia, di questo mondo. È necessario elaborare il lutto di qualsiasi immagine, di qualsiasi rappresentazione.Nel 1996 Ricoeur pone la questione: «Che cosa posso dire della mia morte?». Come «elaborare il lutto di un voler-esistere dopo la morte»? Questa lunga riflessione sul morire, sul moribondo e il suo rapporto con la morte, e ugualmente sul dopo-la-vita (la resurrezione), passa attraverso due mediazioni: testi di sopravvissuti ai campi di sterminio (Semprún, Levi) e un confronto con un libro del grande esegeta Xavier Léon-Dufour sulla resurrezione. La seconda parte del libro è composta di testi scritti nel 2004 e nel 2005, che il filosofo stesso ha chiamato «Frammenti» (sul «tempo dell’opera» e il «tempo della vita», sul caso di essere nato cristiano, sull’imputazione di essere un filosofo cristiano, sulla controversia, su Derrida, sul Padre nostro...). Testi brevi, redatti talvolta con mano tremante, mentre è già molto affaticato. L’ultimo, della Pasqua 2005, è stato scritto un mese prima della sua morte. Paul Ricoeur, grande filosofo del XX secolo, è deceduto il 20 maggio 2005.
Il giusto. Volume Vol. 2
Paul Ricoeur
Libro: Libro in brossura
editore: Effatà Editrice
anno edizione: 2007
pagine: 304
Il Giusto 1 aveva messo in rapporto l'idea di giustizia in quanto regola morale con la giustizia in quanto istituzione. Se gli studi raccolti ne Il Giusto 2 proseguono tale orientamento - e ne danno testimonianza i testi che vertono sui rapporti fra la morale e l'etica, la giustizia e la vendetta - l'aggettivo «giusto» è ormai ricondotto alla sua scaturigine concettuale, al to dikaion greco dei Dialoghi socratici di Platone. Questo ritorno all'uso estensivo del «giusto», laddove l'aggettivo neutro viene eretto a sostantivo, autorizza ad aprire il campo concettuale indagato. Tale è la particolarità de Il Giusto 2. Si ritaglia, allora, un nuovo spazio di senso, che consente di impegnarsi in un'ampia riflessione filosofica sul giusto. Da cui le meditazioni originali sulla traduzione, l'universale e lo storico, l'autonomia, l'autorità e la vulnerabilità. Parallelamente, siffatta estensione del concetto conduce ad esaminare le etiche regionali e le forme di giudizio che ad esse corrispondono, a cominciare dal giudizio medico. Ne Il Giusto 2, si potrà anche leggere la testimonianza pronunciata da Paul Ricoeur nel quadro del processo del sangue contaminato.
La memoria, la storia, l'oblio
Paul Ricoeur
Libro
editore: Raffaello Cortina Editore
anno edizione: 2003
pagine: XXIV-741
L'opera di Paul Ricoeur si divide in tre parti: dedicate rispettivamente a una fenomenologia della memoria, a un'epistemologia della storia e a un'ermeneutica della condizione storica. Lontano da una visione totalizzante delle vicende umane riunite in una filosofia della storia, Ricoeur conduce un'ermeneutica della vita umana che, svolgendosi nel tempo, è storica e come tale intessuta di memoria e oblio.
Riflession fatta. Autobiografia intellettuale
Paul Ricoeur
Libro
editore: Jaca Book
anno edizione: 1998
pagine: 136
Riflession fatta. Autobiografia intellettuale
Paul Ricoeur
Libro: Libro in brossura
editore: Jaca Book
anno edizione: 2013
pagine: 144
"Il titolo scelto per questo saggio di autocomprensione sottolinea i due tipi di limite cui l'impresa è sottoposta. In primo luogo, l'aggettivo intellettuale avverte che l'accento principale sarà posto sullo sviluppo del mio lavoro filosofico e che saranno richiamati soltanto quegli eventi della mia vita privata che sono suscettibili di illuminarlo. In secondo luogo, parlando di autobiografia tengo conto delle trappole e dei difetti che attengono al genere. Una autobiografia è, innanzitutto, il racconto di una vita; come una qualsiasi opera narrativa, essa è selettiva e, pertanto, inevitabilmente angolata. Inoltre, una autobiografia è, in senso vero e proprio, un'opera letteraria; a questo titolo essa riposa sullo scarto talora benefico, talaltra nocivo, fra il punto di vista retrospettivo dell'atto di scrivere, di inscrivere il vissuto, e lo svolgimento quotidiano della vita; proprio questo scarto distingue l'autobiografia dal giornale. Infine, un'autobiografia riposa sull'identità, e dunque sull'assenza di distanza fra il personaggio principale del racconto, che è se stesso, e il narratore, che dice io e scrive alla prima persona singolare". (Paul Ricoeur)
La critica e la convinzione. Intervista con François Azouvi e Marc de Launay
Paul Ricoeur
Libro
editore: Jaca Book
anno edizione: 1997
pagine: 256
Le direzioni del futuro
Pierre Teilhard de Chardin
Libro
editore: SEI
anno edizione: 1996
pagine: XL-272
Figura eminente del nostro secolo, Teilhard de Chardin (1881-1955) rappresenta l'inquietudine, l'entusiasmo, la lucidità e la meraviglia dell'uomo contemporaneo di fronte alle grandi metamorfosi del "fenomeno umano". Quella teilhardiana non è la fede nel progresso di stampo illuministico, ma un nuovo modo di guardare il mondo nel suo farsi da cui non è estraneo il farsi della coscienza. L'"evoluzione" è il principio originario della realtà. In questa raccolta di saggi sono ben rapperesentate la visione del mondo dell'autore, la sua lezione etica e il suo impegno nella ricerca del "senso umano e cristiano" della nostra epoca.
La nudità umana
Jean Brun
Libro
editore: SEI
anno edizione: 1995
pagine: XXII-227
La filosofia moderna si caratterizza, secondo l'autore, per quattro atteggiamenti diversi: da ancella della teologia si è trasformata in domestica della scienza, della storia o della politica; si è inventata un linguaggio autonomo e gratuito nel quale si avvita senza approdare a nulla; si è esercitata in numerosi narcisismi intellettuali assumendo come dato scientifico il vissuto emozionale dei filosofi; ha infine creato dei sistemi chiusi, umanistici o meno, che divinizzano l'uomo ma ne perdono l'originaria identità e originalità. Partendo da questi pesanti presupposti critici l'autore riconduce la riflessione filosofica alla nudità dell'uomo, liberandolo dai vari ismi e dalle varie sedimentazioni con cui la modernità ha tentato di rivestirlo.