Libri di Cristiana Lardo
Settimo cielo
Cristiana Lardo
Libro
editore: LdiLibro by Arpod
anno edizione: 2023
pagine: 135
In un palazzone dell’Eur, tra uffici e corridoi zeppi di scatoloni accatastati, ha sede l’UP, l’Ufficio Pensioni per scrittori che non sono mai riusciti a pubblicare. È qui che trascina le sue giornate Sissi, l’unica impiegata che in pieno lockdown lavora ancora in presenza, punita così dal suo capo dopo la fine della loro relazione. Finché un giorno, come in una fiaba, Sissi scopre qualcosa di meraviglioso, una via di fuga dal grigiore di timbri e burocrazia. Proprio lì, in quel palazzone, dietro una porta chiusa al settimo piano, c’è l’Altrove che ha sempre sognato: solo un piccolo varco, che conduce alla promessa di avventura e amore che ognuno, a suo modo, deve rispettare con sé stesso.
"Ci vorrà naturalmente una guida". Memoria e dialoghi nell'opera di Dino Buzzati
Cristiana Lardo
Libro: Copertina morbida
editore: Studium
anno edizione: 2015
pagine: 112
Questo libro è diviso in due parti che discorrono tra loro: la prima, intitolata "memoria", propone una lettura dei "Miracoli di Val Morel" - la sua ultima opera - proprio a partire dai "luoghi da salutare", che sono tanto luoghi geografici quanto soprattutto luoghi metaforici, fantastici, eppure sempre molto concreti nei suoi romanzi e racconti. La seconda, dal titolo "dialoghi", è un'analisi delle influenze che hanno avuto su Buzzati non pochi scrittori italiani. Si tratta di dialoghi che allontanano l'idea, troppo spesso ripetuta, che Buzzati sia estraneo alla letteratura del nostro Paese, e che dimostrano, invece, come egli appartenga a pieno diritto alla tradizione italiana novecentesca.
Cartesio e la filosofia cartesiana
Charles Péguy
Libro: Libro in brossura
editore: Studium
anno edizione: 2014
pagine: 260
"Qui risplendono a luce piena il senso, la forza e la vocazione e, per così dire, la virtù di quella che abbiamo chiamato la bimba Speranza. È la fonte di vita, perché è lei che costantemente disabitua. È il germe. Di ogni nascita spirituale. È la fonte e la sorgente di grazia, perché è lei che costantemente toglie di dosso il rivestimento mortale dell'abitudine. Non per niente è Teologale. Perché è la principessa bambina delle Teologali. [...] Non per niente cammina in mezzo alle sue due sorelle maggiori, e loro le danno la mano. Ma non le danno la mano nel senso che si potrebbe pensare. Dal momento che è piccola, si potrebbe pensare che abbia bisogno delle altre. Per camminare. Invece, sono le altre che hanno bisogno di lei. E che sono ben felici di darle la mano. Per camminare. Perché senza di lei la Fede si sarebbe abituata al mondo, e senza di lei la Carità si sarebbe abituata al povero. E così senza di lei la Fede e senza di lei la Carità, ciascuna a suo modo, si sarebbero abituate anche a Dio." (Ch. Péguy)
Véronique. Dialogo della storia e dell'anima carnale
Charles Péguy
Libro
editore: Marietti 1820
anno edizione: 2013
pagine: 220
È il primo testo di Peguy dopo la conversione al cattolicesimo. A tema la scristianizzazione del mondo moderno (la prima epoca non cristiana dopo Cristo) e lo stupore del cristianesimo inteso come avvenimento. Lo spunto: Clio, la storia, passa il tempo a cercare tracce dell'evento dell'incarnazione, il momento di tempo in cui l'eterno si è intersecato con il temporale, mentre una ragazzina (Véronique), tira fuori il suo fazzoletto e raccoglie una traccia di Gesù. È capitata nel momento giusto. Mentre colei che vuole arrivare al cristianesimo attraverso i documenti, la dottrina, il pensiero, è sempre in ritardo.
I mostri dell'Orlando furioso, specchi della natura umana
Cristiana Lardo
Libro: Libro in brossura
editore: Le Lettere
anno edizione: 2010
pagine: 168
Felici immagini poste davanti agli uomini, i mostri dell'Orlando furioso di Ludovico Ariosto sono specchi per i paladini e per i lettori. Permettono di intravedere tutti i giochi della possibilità narrativa: sono la rappresentazione della varietà del mondo, della deroga all'ordine naturale. I mostri rappresentano un modo obliquo di raffigurare l'uomo. Il difforme con Ariosto riflette l'umanità: privo di connotazioni moraleggianti, mai incline al male, almeno fino all'identificazione di uomo e mostro, cioè fino alla pazzia di Orlando. Questo libro analizza caratteristiche, funzioni e cesure delle figure dell'immaginario presenti nel poema: una rassegna di esseri incredibili, raffigurati come "porzioni di reale" con le quali porsi a confronto. L'Orlando furioso scagiona e redime nella sua festosa magnificenza i peggiori incubi che insidiano gli uomini nella loro ricerca del di più della vita. Sfiorando la pazzia. Senza averne timore e con l'ironia dell'arte, Ariosto si serve dei mostri per restituire la parte nascosta. Come pensava Savinio, "l'arte sorprende la natura nel suo stato di pazzia". E come sintetizza Paul Klee nel disegno riprodotto in copertina.
L'universo tangente
Cristiana Lardo
Libro: Libro in brossura
editore: Nuova Cultura
anno edizione: 2008
pagine: 106
Attraverso alcuni luoghi dell'Orlando Furioso
Cristiana Lardo
Libro
editore: Nuova Cultura
anno edizione: 2008
pagine: 80
Un'avventura senza pari
Cristiana Lardo, Adriana Merola
Libro
editore: Azimut (Roma)
anno edizione: 2005
pagine: 100
Sullo sfondo degli anni '90, in un mondo ancora libero dai cellulari e da internet, complice una periferia cittadina e uno scheletro nel bagagliaio, una giovane donna si trova costretta a risolvere un mistero.
Bergson e la filosofia bergsoniana
Charles Péguy
Libro: Libro in brossura
editore: Studium
anno edizione: 2012
pagine: 80
"Tanti fraintendimenti che vediamo diffondersi sempre più, o piuttosto un fraintendimento globale visibile che si sta diffondendo sul bergsonismo, sull'antico e sul moderno, sul classico e sul romantico cadrebbe, se ci si decidesse una buona volta a squalificare la rigidità del saldo e del duro. Sono le morali dure, dove possono esserci delle nicchie piene di polvere, di microbi, di muffa, degli incavi di putredine, degli angoli nelle rigidità, del deposito, lues, e quello che i Latini chiamavano situs, una muffa, una sporcizia che viene dall'immobilità, dall'essere lasciati là. Sporcizia per essere stati lasciati là. E invece le morali sinuose esigono un cuore perpetuamente tenuto in luce. Un cuore perpetuamente puro. Siamo lavati da una simile amarezza. E allo stesso modo i metodi sinuosi, le logiche sinuose richiedono uno spirito perpetuamente tenuto in luce, uno spirito perpetuamente puro. Sono le morali sinuose e non quelle rigide che mettono in atto le costrizioni più implacabilmente dure. Le uniche che non si assentano mai. Le uniche che non perdonano. Sono le morali sinuose, i metodi sinuosi, le logiche sinuose che mettono in atto le costrizioni somme. Ecco perché l'uomo più onesto non è colui che accetta regole apparenti. È colui che resta al suo posto, lavora, soffre e tace" (Ch. Péguy).