Libri di Clive Bell
L'arte
Clive Bell
Libro: Copertina morbida
editore: Aesthetica
anno edizione: 2022
pagine: 178
Pubblicato a Londra nel 1914, "L'arte" di Clive Bell è un testo singolare: manifesto di critica militante, è ancor di più la codifica di una nuova prospettiva estetica a partire dal radicale sovvertimento avvenuto nella contemporaneità di secolari convinzioni della teoria e della pratica artistica. Il cardine su cui ruota è l'idea che il fine dell'arte non sia la bellezza bensì il suscitare un'emozione del tutto peculiare, l'"emozione estetica", che può essere attivata solo se l'opera possiede una "forma significante", cioè una specifica combinazione di linee, forme, colori e valori tridimensionali, che è massimamente efficace nelle opere dei "primitivi" e prende a scemare nelle epoche successive in cui nell'arte prevalgono caratteri descrittivi, narrativi e illusionistici. Alla convergenza fra il dettato critico di Roger Fry e i "Principia Ethica" di George Edward Moore, "L'Arte" di Clive Bell è dunque un testo capitale per comprendere alcuni passaggi decisivi dell'estetica e delle pratiche artistiche del XX secolo.
Il piacere della pittura
Clive Bell
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2012
pagine: 121
Vivace e corrosivo, breve quanto una passeggiata da Chelsea a Bloomsbury, "Il piacere della pittura" (1934) per la prima volta in traduzione italiana, è un'agevole introduzione alla matura teoria dell'arte di Clive Bell. Perché nelle sale di un museo siamo felici o infelici? Qual è l'origine del piacere o del disappunto davanti ad un'opera d'arte? Bell ci guida in una visita alla National Gallery e ai Musei Vaticani, con digressioni a Parigi e Venezia, per descrivere l'esperienza dell'arte: risposta alle qualità visive della forma, democratica ed elitaria allo stesso tempo, essa è antidoto alla pedanteria del connoisseur e alla presunzione dello snob. "Il piacere della pittura" partecipa, dalla parte dello spettatore, al progetto di rinnovamento delle forme dell'arte e della vita di una generazione di artisti ed intellettuali che l'orrore della seconda guerra mondiale avrebbe tragicamente interrotto.
L'arte
Clive Bell
Libro: Copertina morbida
editore: Aesthetica
anno edizione: 2012
pagine: 180
Pubblicato per la prima volta a Londra nel 1914, a ridosso di due mostre di pittura "postimpressionista" destinate a lasciare un segno profondo nella cultura figurativa inglese, L'Arte di Clive Bell è un testo per molti aspetti singolare. Manifesto di critica militante, e insieme pamphlet che mette in mora molte pietre miliari dell'arte "classica" a favore di quella contemporanea, l'opera è ancor più la codifica di una nuova prospettiva estetica a partire dal radicale sovvertimento di secolari convinzioni della teoria e della pratica artistica. Il risultato è un vasto affresco che, puntando il compasso sul presente, offre una lettura, angolata e partigiana, della storia dell'arte occidentale dal VI secolo d.C. al Novecento. Il cardine su cui ruota la teoria estetica di Bell insiste sull'idea che il fine dell'arte non sia la bellezza (conseguita ad esempio attraverso un processo imitativo-rappresentativo), bensì il suscitare un'emozione del tutto peculiare assente negli altri dominî dell'esperienza. Questa "emozione estetica" può essere attivata solo se l'opera possiede una "forma significante", una specifica combinazione di linee, forme, colori e valori figurativi, che è massimamente efficace nelle opere dei "primitivi" e che esautora ogni altra (e accessoria) valutazione d'ordine storico, sociale, filologico. Forma "pura" dunque, essa prende a scemare nei periodi in cui nell'arte prevalgono caratteri descrittivi, narrativi e illusionistici. Di qui il singolare parallelismo che Bell istituisce tra la prima arte bizantina e alcuni esiti della modernità, esemplificati dalla pittura di Cézanne: in entrambi i casi, gli artisti sono riusciti a ridurre all'essenziale i confini dell'opera pervenendo a quella significanza della forma capace di suscitare non solo una particolare esperienza estetica, ma anche una intensa soddisfazione etica. Alla convergenza fra il dettato critico di Roger Fry e i Principia Ethica di George Edward Moore, L'Arte di Clive Bell è dunque un testo capitale per comprendere alcuni passaggi decisivi dell'estetica e delle pratiche artistiche del XX secolo. La presente edizione, la prima in lingua italiana, puntualmente curata da Claudio Zambianchi, condotta secondo criteri rigorosi, è corredata di esaustivi apparati critici e bibliografici.