Libri di Cesare Cuscianna
Lettere dal fronte
Cesare Cuscianna
Libro: Libro rilegato
editore: Fara
anno edizione: 2024
pagine: 80
«In versi fortemente densi di significato e caratterizzati da una musicalità aspra, dolente, l’autore inscena quella che potremmo definire una sorta di metafisica del reale. La metafora della guerra, descritta nei suoi segni materiali più drammatici e crudi, diviene allegoria di una condizione spirituale perenne, che finisce per coincidere con l’intera esistenza, con le sue pungenti contraddizioni, la sua insensata e sostanziale violenza, la difficoltà ontologica di spezzare la solitudine aprendosi agli altri nella condivisione del dolore ineluttabile.» (Fabrizio Azzali). Opera poetica I classificata al Faraexcelsior.
L'ippopotamo nella neve e altre vite ancora
Cesare Cuscianna
Libro: Libro in brossura
editore: L'Erudita
anno edizione: 2022
pagine: 165
Un concentrato di vite, con protagonisti eterogenei, ritratti in regioni distanti, accomunati dall'irrompere dell'imprevedibile o del surreale, con l'autore che racconta le storie in maniera sempre singolare. Un clochard sceglie una panchina per casa e si pone come obiettivo delle sue giornate far ridere i bambini. Gerhard Strepp, il custode notturno di un garage nel cuore di Dresda rivive ogni giorno l'angoscia dei bombardamenti della Seconda Guerra mondiale, ossessione che riuscirà a placare solo grazie a uno dei più famosi quadri del Novecento. Una coppia di ippopotami sradicati dalla calda Africa per compiacere lo zar Pietro il Grande, si prendono la loro rivincita quando uno dei due riesce a liberarsi per continuare a vivere nelle gelide steppe russe. I personaggi dei diciotto racconti, fra i sorrisi o le lacrime, ci conducono in avventure che fanno risuonare aspetti di ognuno di noi.
La Malerba
Cesare Cuscianna
Libro: Copertina morbida
editore: Antigone
anno edizione: 2009
pagine: 139
"Ogni mattina faccio una corsa nel parco e divento più veloce e leggera a mano a mano che avanzo, dopo un po' i muscoli non mi appartengono più, sono corde di un'arpa che suona da sola e musica si sprigiona dalle foglie che calpesto. Ormai l'ultima prigione è il corpo, vorrei che fosse un velo appena, vorrei che il peso della mia carne si riducesse a niente. Vorrei salire sulla bilancia, scorgere la lancetta mettersi in moto per una vibrazione appena, poi, inesorabilmente, tornare a segnare zero. Come se non esistessi". Si esprimono nell'anoressia le profonde ferite interiori e le tensioni della protagonista. La sua autoanalisi fa riemergere le vicende traumatiche dell'infanzia con una madre disturbata e un padre abusante; le prime esperienze sessuali e le avventure con gli uomini, il desiderio di sedurli e dominarli unito a una confusa e dolorosa consapevolezza di essere incapace di amare; i rapporti con le figure femminili. Assume contorni sempre più definiti l'avventura intensamente erotica con un misterioso giardiniere nepalese. Qui il romanzo scivola decisamente nel noir: un noir a forti tinte il cui scioglimento lascia la protagonista come svuotata, nel rimpianto di quell'illusione di vita che una relazione pur mortifera aveva fatto balenare in lei.