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Libri di Cataldo Sferra

Stòzzere de côre tarandìne. Frammenti di storia locale, fatti visti, sentiti e descritti della Taranto che fu

Stòzzere de côre tarandìne. Frammenti di storia locale, fatti visti, sentiti e descritti della Taranto che fu

Cataldo Sferra

Libro: Copertina morbida

editore: Edita Casa Editrice & Libraria

anno edizione: 2022

pagine: 160

"Il territorio jonico, culla della città di Taranto, possiede un ricchissimo patrimonio di tradizioni e di memorie popolari che ha prodotto una cultura viva e articolata con poche similitudini nel resto del Mediterraneo. Basti pensare al patrimonio artistico, alla cultura materiale, alla tradizione etnico-musicale, alla complessa e stratificata realtà dei centri storici, agli studi sulla realtà linguistica e religiosa, alla straordinaria valenza mondiale del patrimonio archeologico e dei beni culturali. Ma non basta il semplice possedere un copioso bagaglio di tradizioni. Bene ha fatto l'autore di questo prezioso volume a cercare, censire e raccogliere storie, vicende, episodi, tradizioni e sapori di Taranto, per consegnarle e dedicarle a tutti i concittadini, che vivono la modernità senza trascurare la loro identità, oltre che ai cultori ed ai simpatizzanti delle tradizioni più che millenarie della città. Il libro consegna al pubblico dei lettori segmenti importanti di storia locale, che poco conosciamo e di cui la scuola poco ci fa apprendere. Il che, invece, sarebbe fondamentale." (dall'introduzione di Domenico Sellitti)
14,00

'A cazzáte de Pipiéle. Commedia dialettale tarantina in due atti

'A cazzáte de Pipiéle. Commedia dialettale tarantina in due atti

Cataldo Sferra

Libro: Copertina morbida

editore: Edita Casa Editrice & Libraria

anno edizione: 2020

pagine: 128

"Ogni lavoro editoriale di Cataldo Sferra rappresenta una pietra miliare per la tradizione popolare e folklorica tarantina. Per quanto all'apparenza i temi da lui trattati possano sembrare semplici e quotidiani, dietro ogni scelta si nasconde l'oculatezza del ricercatore e dell'appassionato di storia locale e di letteratura tradizionale. Quest'opera dialettale conferma il costante impegno da lui profuso nella conservazione e nella divulgazione della lingua tarantina: il forte sapore popolaresco, la ricchezza dei modi di dire, le espressioni del volgo e la riscoperta di personaggi e situazioni della tradizione ne sono la palese dimostrazione. Pipiéle, noto per la sua non brillante intelligenza, che va di pari passo con la sua personalità sempliciotta, è di mestiere citreddaro, coltivatore di cozze nei citri del Mar Piccolo. Grazie a questo lavoro "fisso", è riuscito a fidanzarsi in casa con Checchina. Un giorno la fidanzata gli regala una focaccia che Pipiéle porta al lavoro. I compagni, per divertirsi alle sue spalle, gli fanno sparire il pranzo: da questo episodio Sferra ha tratto questa pregevole commedia." (dall'introduzione di Domenico Sellitti)
13,00

Sckúme 'a Siréna Tarandíne. Cu' Pondònie, Donna Paricèdde, Veterúme e Bellònie

Sckúme 'a Siréna Tarandíne. Cu' Pondònie, Donna Paricèdde, Veterúme e Bellònie

Cataldo Sferra

Libro: Copertina morbida

editore: Edita Casa Editrice & Libraria

anno edizione: 2019

pagine: 160

«Questa favola che parla della sirena Schiuma, la Sirena tarantina, ripropone quella già raccontata da tre illustri scrittori: Giuseppe Gigli, Arcangelo Valente e Italo Calvino, i quali apportano qualche variante soprattutto nel finale, dove il lieto fine cede il passo al drammatico, in questa che è la versione più nota a Taranto. Restituita, infine, alla tradizione scritta della letteratura editoriale dal libro "Le donne di Taranto" di Domenico Sellitti. A distanza di tempo ho deciso, così per gioco, di riproporre questo personaggio leggendario per tre motivi. Primo, perché mi farebbe piacere se questo libro potesse ispirare una o più "maschere tarantine", traendo sollecitazione dai personaggi che chiamo a condividere la scena con la sirena Schiuma, giacché Taranto non annovera nella tradizione una "maschera" tipicamente locale. Secondo, per il mio amore per la parlata tarantina ed il desiderio che possa essere divulgata il più possibile. Terzo, perché lascio che a raccontare la vicenda siano gli abitanti del mare: chi meglio di loro potrebbe?»
14,00

Maledètte trenda denáre! Passione e morte di Gesù Cristo

Maledètte trenda denáre! Passione e morte di Gesù Cristo

Cataldo Sferra

Libro: Copertina morbida

editore: Edita Casa Editrice & Libraria

anno edizione: 2018

pagine: 120

"Con questa pubblicazione di Cataldo Sferra si riapre un capitolo particolare della storia locale: le rappresentazioni teatrali inerenti la Passione e Morte di Gesù Cristo. Una lunga consuetudine, quella delle messe in scena teatrali, che trae origine dalla trasmissione orale del passaparola, attuato attraverso i cultori della Settimana Santa Tarantina. Diamo spesso per scontato che le cose siano sempre state così come appaiono ai nostri occhi, e che di tutto vi sia sempre traccia e documentazione ma, anche in questo caso, così non è. Un elemento importante è rappresentato dal fatto che, nella maggior parte dei casi, La Passione che si rappresenta a Taranto non ha testi stampati e conservati: un grave vuoto documentario. Anche per tale ragione quest'opera di Cataldo Sferra assume un ruolo determinante nel solco della tradizione pasquale e teatrale tarantina: rappresenta un importante tassello realizzato e restituito alla storia locale attraverso la stampa, memoria documentaria per le generazioni che verranno." (Dall'introduzione di Domenico Sellitti)
12,00

Quatte schècce pe' quatte staggiùne: 'A Milòrde-'A Viscìglie d'a 'Mmaculate-'U Referendùm-'Na 'mbruvvesate o' Rréje. Brevi commedie dialettali tarantine

Quatte schècce pe' quatte staggiùne: 'A Milòrde-'A Viscìglie d'a 'Mmaculate-'U Referendùm-'Na 'mbruvvesate o' Rréje. Brevi commedie dialettali tarantine

Cataldo Sferra

Libro: Copertina morbida

editore: Edita Casa Editrice & Libraria

anno edizione: 2017

pagine: 192

"Alternando episodi di vita cittadina, intrisi di fantasia e di novità letteraria, alle vicende di cronaca che hanno attraversato la città dei due mari, ha reso un servizio alla comunità. E lo ha fatto nella maniera più diretta e genuina possibile. Ha realizzato quattro brevi commedie, quelle che lui, rifacendosi alla lingua locale, chiama 'schècce', tarantinizzando un foresterismo d'oltremanica: l'inglese sketch, macchietta, o breve commediola da rappresentarsi in atto unico, massimo due, con pochi attori e risorse sceniche ridotte al minimo essenziale. La freschezza e la varietà dei "racconti" si raccoglie intorno al perno delle stagioni: ogni scenetta descrive e nasce in un periodo dell'anno a se stante: a partire dall'autunno per terminare all'estate, sfondo temporale e climatico dei racconti, fatti e personaggi si agitano dal torrido calore estivo all'agghiaccio invernale. Cataldo, in poche ed essenziali pennellate di colore, dipinge un quadro travolgente in ineluttabile scomparsa, un mondo che fu, destinato ad essere, oltre che transeunte, facilmente dimenticato." (Dalla premessa di Domenico Sellitti)
16,00

Pasca tarandina méje. D'o Carnevalètte... a' Sumana Sanda

Pasca tarandina méje. D'o Carnevalètte... a' Sumana Sanda

Cataldo Sferra

Libro

editore: Edita Casa Editrice & Libraria

anno edizione: 2017

pagine: 112

"Cataldo Sferra, dialettologo e ricercatore della storia e delle tradizioni tarantine, sembra che abbia preso gusto, in un certo senso, ad affidarsi ciecamente al nostro bel dialetto tarantino per veicolare aspetti di storia locale e tradizionale. Lo fa perché crede nella forte espressività del dialetto e soprattutto con la finalità di farlo conoscere alle nuove generazioni attraverso i suoi puntuali e attenti lavori di ricerca. Così, dopo l'approfondimento biografico sull'infanzia di Anna Fougez e, in altra pubblicazione, su personaggi e fatti della Taranto di ieri e di oggi, ecco questo terzo lavoro dal titolo "Pasca tarandina meje". L'amico Cataldo Sferra ci accompagna in questo cammino storico e tradizionale che inizia con "'u Carnevalette", cioè gli ultimi tre giorni di Carnevale, e ci porta diritti nel cuore della Settimana Santa tarantina in tutte le sue componenti. Le sue sono pagine scritte con attenzione e con dovizia di particolarità che rappresentano un "unicum", ma sono impreziosite anche dalle sue profonde riflessioni poetiche su alcuni temi della Passione a Taranto.
12,00

Indr'a le mure. Voci dei vicoli, storie di uomini e vicende notevoli della Taranto che fu

Indr'a le mure. Voci dei vicoli, storie di uomini e vicende notevoli della Taranto che fu

Cataldo Sferra

Libro: Copertina morbida

editore: Edita Casa Editrice & Libraria

anno edizione: 2016

pagine: 152

"A distanza di pochi mesi dalla pubblicazione del lavoro su Anna Fougez, Cataldo Sferra pubblica un lavoro su fatti e personaggi di Taranto: una antologia che racchiude notizie e curiosità di chi fece grande Taranto nel campo musicale, come Giovanni Paisiello e Mario Costa; come Amedeo Orlolla, noto con il soprannome di "Marche Polle". Trovano spazio nel lavoro di Sferra luoghi della memoria magno-greca, ma anche importanti monumenti come la Chiesa di Sant'Andrea degli Armeni. Si respira a pieni polmoni la tarantinità con il racconto delle cozze tarantine trapiantate a Olbia, in Sardegna, ma anche con i luoghi della memoria come il Banco di Napoli e la Birreria Dreher di Piazza Maria Immacolata. L'autore trova modo e spazio anche per introdurci nell'atmosfera natalizia con la prima delle lunghe festività: quella di Santa Cecilia. Sferra, con il suo linguaggio dialettale, usato con dovizia e maestria, introduce nel fantastico mondo della Taranto che non c'è più." (dall'introduzione di Antonio Fornaro)
14,00

Aveva scè accussì! Anna Fougez. Storia di una diva tarantina

Aveva scè accussì! Anna Fougez. Storia di una diva tarantina

Cataldo Sferra

Libro: Copertina morbida

editore: Edita Casa Editrice & Libraria

anno edizione: 2016

pagine: 144

Questa commedia dialettale in due atti è ispirata a fatti realmente accaduti. La "Storia di una diva tarantina" mi è stata raccontata dalla nonna di mia moglie, Maria Serafina Murianni, sorella di Cosima Murianni che allevò, certa di averla adottata per figlia, la piccola Maria Annina Licata, quella che in seguito sarebbe diventata la celebre Anna Fougez, abbandonata sin dalla nascita, il 9 luglio 1894, nella Ruota dei Proietti di Vico Innocentini a Taranto, nel cuore della città vecchia. La piccola Maria Annina, poi, nel 1902, compiuti otto anni, lasciò Taranto per trasferirsi a Napoli, essendo stata adottata dagli zii, i coniugi Giuseppe L. e Giovanna C., sorella di Teresa C., madre naturale di Maria Annina. In realtà, l'adozione di Maria Annina avvenne legalmente solo il 13 dicembre 1916, anno in cui fu legittimata (all'età di 22 anni!). Altre notizie, oltre alle ricerche svolte negli Archivi di Stato, Comunale e Arcivescovile, mi furono fornite da mia suocera Anna Taurino, figlia di Maria Serafina, che ha tenuto tra le braccia la piccola Maria Annina; dai suoi fratelli Nicola e Giovanna Taurino.
13,00

Sotto la mia pelle

Branciafiori Melania

Libro

editore: Edizioni Minibrì

anno edizione: 2023

Un intreccio famigliare, che si dispiega nel sole del sud Italia, quelli che appaiono ad una prima lettura brevi racconti si riveleranno invece fili delle stesse, ingarbugliate matasse. La storia del nostro sud Italia è narrata dai primi anni trenta fino ad arrivare agli anni ottanta, attraverso i personaggi di questa delicata e intensa saga famigliare. Melania Branciafiori con questo romanzo ci permette di guardare sotto la sua pelle e attraverso quella di tre generazioni e famiglie così distanti tra loro da non riuscire mai a sfiorarsi, davvero. Traduzioni dialettali di Cataldo Sferra.
13,00

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