Libri di Castaldi Andrea Dei
Le parole d'ordine
Castaldi Andrea Dei
Libro: Libro in brossura
editore: Barta
anno edizione: 2024
pagine: 180
1931. Nella campagna veneta il ragazzino Oreste viene sorpreso in acqua da un'esperienza che lo renderà per sempre «un diverso», qualcuno «tirato fuori dal buio», ma che il buio «ha preso lo stesso». 1941. La Seconda guerra mondiale è scoppiata: ma «non è oggi che muoio» ripeterà Oreste impassibile, durante gli episodi più estremi della sua vita adulta, sul fronte d'Africa come in Italia. 1978. Il Paese sospira sotto il breve pontificato di papa Luciani, e Oreste si riunisce ai tre uomini che più hanno condiviso con lui il tempo della guerra: il cappellano Stefano, il capitano Domenico e il medico John, ciascuno con i propri segreti e tormenti. E qui, ora, allora, si dipaneranno i fili del loro destino, intrecciati nel caos del conflitto mondiale, avvinti dalla possibilità di redenzione, ognuno impegnato a trovare, nella pace, le proprie parole d'ordine, il senso di un ritorno a casa già avvenuto ma a strappi ancora irreale. «Aspetto i salici e ascolto il rumore che fa il silenzio, lì sotto dov'è il buio, dov'ero io, prima. Prima di adesso, prima di me», dice Oreste. E forse il ritorno, la pace dopo la guerra, è la preziosa possibilità di dire, forte: «Adesso».
Anime brevi
Castaldi Andrea Dei
Libro: Libro in brossura
editore: Barta
anno edizione: 2021
pagine: 228
«Il regno del sentimento in antitesi a quello della ragione»: così T. Mann descriveva il Tristano e Isotta di Wagner. In questo romanzo proprio il capolavoro del romanticismo tedesco replica il suo esercizio di passione impossibile, agitando i fili di una vicenda che affonda le radici in una vita «fin troppo lunga, per chi ha perduto l’anima e le sopravvive». Sul palcoscenico della provincia rampante degli anni '80, intorno alla riapertura del Comunale varata dall’epopea wagneriana, salgono la scenografa Greta, convinta che un fiore di tarassaco rappresenti «tutto ciò che si può dire sull’amore»; sua sorella Irene, autrice del progetto del rinato teatro, e il marito costruttore, Marcello; Pietro, malinconico proprietario della liuteria Casali, e la moglie Cecilia, erede di una dinastia di cavatori; e poi il violento Manuel una multiforme teoria di comparse, primi attori e spettatori. E mentre tutto pare scivolare «ogni giorno di un passo / nel fetore delle tenebre», ognuno dovrà chiedersi se sia davvero necessario «dare un nome a ciò che dà un senso a una vita, o a una morte», sapendo che «in un camposanto nessuno guarda mai il cielo». Nessuno, tranne forse i bambini.