Libri di Carlo Melograni
Architetture nell'Italia della ricostruzione. Modernità versus modernizzazione 1945-1960
Carlo Melograni
Libro: Copertina morbida
editore: Quodlibet
anno edizione: 2021
pagine: 438
Il quindicennio della ricostruzione postbellica è stato segnato tra tanti avvenimenti, dalla rinascita dell'architettura e urbanistica italiane che, sebbene avessero prosperato anche tra i due conflitti mondiali, si arricchirono ulteriormente di nuove componenti e varianti grazie a un più libero confronto con le esperienze internazionali. Il testo di Carlo Melograni, testimone diretto di quegli avvenimenti, è quanto di più distante da uno stile manualistico o storicistico: è infatti un saggio, forse l'unica forma letteraria in grado di restituire quel crogiuolo unico di esperienze architettoniche senza precedenti, probabilmente irripetibili, del dopoguerra italiano che ha prodotto modelli fondamentali per l'edilizia sociale e industriale, la museografia, le infrastrutture e il restauro. Nel novero di tali esperienze vanno infatti annoverate anche le corpose riflessioni critiche e i commenti sollecitati e pubblicati dalle riviste di settore («Urbanistica» di Adriano Olivetti e Giovanni Astengo, «Metron» e «L'architettura. Cronache e storia» di Bruno Zevi, «La casa», «Zodiac» o la «Domus» di Gio Ponti e la «Casabella-Continuità» di Ernesto Nathan Rogers), nonché le polemiche culturali e politiche nella stampa generalista. Inoltre l'autore, nelle pieghe del suo discorso, periodicamente porta in primo piano alcune figure - che ha avuto modo di conoscere di persona grazie alle numerosissime occasioni di confronto pubblico, oggi ridottesi drasticamente -, donando così una serie di ritratti dal vero dei principali architetti protagonisti di quegli anni, da Franco Albini a Giovanni Michelucci, da Luigi Moretti a Gino Valle, da Giancarlo De Carlo a Carlo Aymonino, da Gio Ponti a Pier Luigi Nervi. Il volume si chiude con una riflessione sulla condizione attuale, distinguendo nettamente i concetti di modernizzazione da quello di modernità che è «l'unità nella diversità a cui esortava Gropius; unità di obiettivi comuni da raggiungere, diversità di soluzioni proposte da mettere a confronto. È la linea da seguire, anche se presenta l'inquietudine delle incertezze, mentre la modernizzazione ostenta sicurezza di sé. Dal confronto tra esperienze diverse, però ugualmente rivolte a perseguire obiettivi condivisi, si ricaveranno indicazioni che sarà possibile dare per scontate e sottintese, presupposti per formare una cultura progettuale comune fra coloro che fanno il mestiere di costruire. Al contrario dell'esibizionismo individuale, il lavoro di paziente ricerca collettiva è tipico della modernità».
Progettare per chi va in tram. Il mestiere dell'architetto
Carlo Melograni
Libro: Copertina morbida
editore: Quodlibet
anno edizione: 2020
pagine: 192
Con questo volume Carlo Melograni offre al lettore un prontuario sempre valido per avvicinarsi all'architettura. Il programma pratico del mestiere dell'architetto è teso a migliorare le condizioni dell'abitare, e se è vero che il bilancio delle ricerche ed esperienze più avanzate dell'industrial design compiute nell'Europa del Novecento non è affatto fallimentare, portarle avanti, nella sempre maggiore complessità e velocità delle trasformazioni dell'ambiente, non è facile. Lo sviluppo dell'industria, che è all'origine di tanti cambiamenti nella vita quotidiana, nello stesso tempo ha reso disponibili metodi e strumenti senza precedenti. Si tratta di armi a doppio taglio, capaci di produrre effetti positivi e negativi. Farne buon uso è una responsabilità di chi progetta. Ed è proprio in questo elogio della responsabilità che si legge tutta la fedeltà di Melograni ai valori del razionalismo indicati da Giuseppe Pagano (cui l'autore dedicò il suo primo libro giovanile) e da Edoardo Persico.
Architetture nell'Italia della ricostruzione. Modernità versus modernizzazione 1945-1960
Carlo Melograni
Libro: Copertina morbida
editore: Quodlibet
anno edizione: 2015
pagine: 438
Il quindicennio della ricostruzione postbellica è stato segnato, tra i tanti avvenimenti, dalla rinascita dell'architettura e urbanistica italiane che, sebbene avessero prosperato anche tra i due conflitti mondiali, si arricchirono ulteriormente di nuove componenti e varianti grazie a un più libero confronto con le esperienze internazionali. Il testo di Carlo Melograni, testimone diretto di quegli avvenimenti, è quanto di più distante da uno stile manualistico o storicistico: è infatti un saggio, forse l'unica forma letteraria in grado di restituire quel singolare crogiuolo di esperienze architettoniche senza precedenti, probabilmente irripetibili, del dopoguerra italiano che ha prodotto modelli fondamentali per l'edilizia sociale e industriale, la museografia, le infrastrutture e il restauro. Nel novero di tali esperienze vanno infatti ricordate anche le corpose riflessioni critiche e i commenti sollecitati e pubblicati dalle riviste di settore ("Urbanistica" di Adriano Olivetti e Giovanni Astengo, "Metron" e "L'architettura. Cronache e storia" di Bruno Zevi, "La casa", "Zodiac" o la "Domus" di Gio Ponti e la "Casabella" di Ernesto Nathan Rogers), nonché le polemiche culturali e politiche comparse sulla stampa generalista. Inoltre l'autore, nelle pieghe del suo discorso, periodicamente porta in primo piano alcune figure - che ha avuto modo di conoscere di persona grazie anche alle numerosissime occasioni di confronto pubblico...
Architettura italiana sotto il fascismo. L'orgoglio della modestia contro la retorica monumentale 1926-1945
Carlo Melograni
Libro: Copertina morbida
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 2008
pagine: 329
Questo libro traccia il bilancio dell'architettura di un ventennio nell'Italia fascista. Dalle facoltà universitarie allora istituite escono giovani che aderiscono con convinzione al regime e reclamano che le opere pubbliche siano progettate con criteri che le distinguano nettamente da quelle realizzate dai governi precedenti. Nei contrasti vivacemente polemici che ne seguono, sono invece gli accademici ad avere la meglio, proponendo lo stile più aderente al "culto del littorio", che caratterizza fra l'altro gli sventramenti compiuti senza scrupoli in tanti centri storici. Quando tuttavia cade l'illusione di avere affidati grandi lavori, i nostri migliori architetti realizzano le loro opere più riuscite, senza pretese monumentali ma legate ai bisogni e ai desideri della vita di tutti i giorni. Esperienze che contribuiscono i a modificare le loro opinioni politiche, : a passare, nei confronti del fascismo, dall'adesione alla fronda, infine all'opposizione.
Progettare per chi va in tram. Il mestiere dell'architetto
Carlo Melograni
Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori Bruno
anno edizione: 2004
pagine: 138
Il programma pratico del lavoro dell'architetto è contribuire a migliorare le condizioni dell'abitare. Il bilancio delle ricerche ed esperienze più avanzate, compiute con questo obiettivo nell'Europa del Novecento, non è affatto fallimentare. Portarle avanti, nella sempre maggiore complessità e velocità delle trasformazioni dell'ambiente, non è facile. Ma lo sviluppo dell'industria, che è all'origine di tanti cambiamenti, nello stesso tempo ha reso disponibili metodi e strumenti senza precedenti. Armi a doppio taglio, capaci di produrre effetti positivi e negativi. Farne buon uso è una responsabilità di chi progetta. Anche per il lavoro dell'architetto si pongono scelte in alternativa tra modernità e modernizzazione.
Progettare per chi va in tram. Introduzione al lavoro dell'architetto
Carlo Melograni
Libro
editore: Mondadori Bruno
anno edizione: 2002
pagine: 176
Il programma pratico del lavoro dell'architetto è contribuire a migliorare le condizioni dell'abitare. Il bilancio delle ricerche ed esperienze più avanzate, compiute con questo obiettivo nell'Europa del Novecento, non è affatto fallimentare. Portarle avanti, nella sempre maggiore complessità e velocità delle trasformazioni dell'ambiente, non è facile. Ma lo sviluppo dell'industria, che all'origine di tanti cambiamenti sostanziali, nello stesso tempo ha reso disponibili metodi e strumenti senza precedenti. Armi a doppio taglio, capaci di produrre effetti positivi e negativi. Farne buon uso è una responsabilità di chi progetta. Anche per il lavoro dell'architetto si pongono scelte in alternativa tra modernità e modernizzazione.