Libri di Camilla Pieri
Vita ed esistenza del corpo. Ripensare l'alterità
Camilla Pieri
Libro: Copertina morbida
editore: Clinamen
anno edizione: 2017
pagine: 40
Nonostante la straordinaria attenzione dedicata al corpo - e alla sua "cura" -, il nostro tempo in realtà non comprende la complessità e l'estrema ricchezza che gli sono peculiari. Attraverso il riferimento ad autori come Schopenhauer, Heidegger, Sartre e Lévinas, l'autrice sottolinea in questo lavoro la duplice valenza, esistenziale e vitale, del corpo, tanto sotto il profilo del riferimento a Sé, quanto sotto il profilo (pratico e morale) dell'apertura all'Altro. In particolare, l'eros e il dolore vengono qui presentati come prioritarie esperienze mediante le quali poter riscoprire, proprio grazie alla valorizzazione della corporeità del Sé e dell'Altro, la inestricabile e insopprimibile dialettica tra identità e differenza.
Il momento opportuno per agire. Il tempo secondo Heidegger
Camilla Pieri
Libro: Copertina morbida
editore: Clinamen
anno edizione: 2016
pagine: 53
Per poter comprendere che cosa sia il tempo si deve innanzitutto conoscere se stessi: è quanto Heidegger sostiene ed è quanto l'autrice ricostruisce attraverso l'analisi di alcune "figure" emblematiche: il tempo, appunto, ma anche lo spazio, il mondo, la scienza, la quotidianità, l'angoscia e la morte. Il percorso di graduale approssimazione al vero nel quale Heidegger ci guida consente di procedere dal tempo esperienziale del nostro quotidiano affaccendarci al tempo quale intima essenza dell'umano esistere. La lezione heideggeriana rimarca un'esigenza di verità ancora attuale: rifiutare quel che il senso comune ci mostra come vero solo perché ovvio ed evidente. In tal senso, quello che Camilla Pieri propone nel presente lavoro si delinea come una sorta di fenomenologia del vero che procede secondo le forme dell'offrirsi del tempo alla comprensione umana.
Essere nel tempo. Studio su Heidegger
Camilla Pieri
Libro: Copertina morbida
editore: Clinamen
anno edizione: 2013
pagine: 140
La teoresi di Heidegger è "stravagante": "vaga" oltre il discorso filosofico durato-finora in cerca di un pensiero in grado di farsi "più pensante". Nel sottoporre a critica il discorso metafisico in quanto discorso nichilisticamente connotato, Heidegger ripensa la composita fisionomia esistenziale dell'uomo e il suo altrettanto composito rapporto con il mondo, recuperando così, ancorché in maniera non sempre dichiarata, esperienze filosofiche cruciali come sono quelle di Agostino, di Kant, di Schopenhauer e di Kierkegaard. Nel porre in evidenza proprio l'originale ricezione di tali esperienze, nonché l'altrettanto originale tentativo di svincolarsi dalla modernità, dal suo essere superficiale e nichilistica "epoca dell'immagine del mondo", il presente lavoro ricostruisce il percorso etico e teoretico che Heidegger delinea al fine di pervenire a un'autentica comprensione dell'Esserci. È in tale contesto che vengono nello specifico affrontate questioni fondamentali come quelle legate all'angoscia, alla morte e al tempo. Tuttavia, questo lavoro sottolinea anche quanto quello heideggeriano sia discorso declinato in una duplice fisionomia di eccedenza/appartenenza poiché, nonostante discorso altro rispetto al discorso durato-finora, si tratta irrimediabilmente di un discorso che, proprio in quanto discorso, non può che reiterare il carattere logico/razionale (e, dunque, metafisicamente connotato) peculiare appunto di quella tradizione che pur si vuole superare.