Libri di Assunta Orlando

Valeria è una donna forte che cresce da sola le sue due figlie dopo la morte del marito, tra rinunce e sacrifici quotidiani. Ma quando un dolore ancora più grande travolge la sua esistenza, l'equilibrio già fragile della famiglia si spezza. Una verità taciuta, colpe che bruciano e ferite che non si rimarginano incrinano ogni legame, e persino l'amore materno sembra vacillare sotto il peso della rabbia e del rimorso. Tra assenze e ritorni, dolori indicibili e il desiderio di riscatto, Valeria dovrà confrontarsi con i fantasmi del passato e con l'unico fragile frammento di speranza rimasto: la possibilità di ricominciare, anche quando sembra non esserci più nulla da salvare. "La strada era ancora lì e lei doveva percorrerla, trovare il coraggio di attraversare il suo dolore. Aprì la porta e restò sull'uscio a contemplarla prima di entrare. Ci sono profumi che ti camminano dentro, silenzi che ti tolgono il respiro, nostalgie che atterrano nel cuore e specchi che riflettono un passato accantonato." Quello che resta è un romanzo intimo che scava nei sentimenti con sincerità e compassione. Una riflessione profonda sull'amore materno, sul perdono e sulla resilienza di fronte alla perdita.

Ci sono storie che hanno dell’inimmaginabile, sentimenti che non si raccontano e verità che si occultano. Un amore interrotto da un beffardo destino stravolge la vita della giovane Mariangela, un filo doppio che però non si è mai spezzato. Lei è al centro di una storia fatta di abbandoni, di rivelazioni, di dolori. Per quanto tenti di sopprimere e inibire i propri desideri, contro i quali ha sempre lottato arginando il “male del vivere”, sa che dovrà scegliere, dovrà decidere e attraversare finalmente il ponte che unisce il desiderio all’azione. Dovrà fare i conti con un passato drammatico, un presente costruito sull’inganno e un futuro sorprendente capace di svelarle finalmente la strada indicata dal suo cuore.

Più che le gesta memorabili e persino eroiche di uno o più personaggi sopra le righe, questo romanzo a racconti traccia le avventure di un ordinario gruppo di uomini e donne che, attraverso le contingenze che le storie d'amore impongono, hanno tratteggiato a loro modo i contorni di un'epoca. Le testimonianze che completano ogni episodio ne costituiscono il controcanto ideale, omaggio alla relatività di ogni cosa, seria o faceta che sia. Il romanzo non vuole essere un inno a visioni nostalgiche o anacronistiche dell'amore, bensì il ritratto di una stagione che, pur nelle sue pesanti contraddizioni e a dispetto di norme relazionali che possono oggi apparire sconvenienti, ha abbozzato quel cambiamento di paradigmi che spalancherà poi la strada alle nuove visioni dei ruoli di genere e del senso del vivere insieme. A loro modo uniche nel loro esistere vagheggiato e candidamente onesto, queste storie a volte grottesche, spesso comiche, sempre cariche di ironia, possono evocare amori realmente esistiti e dei quali taluni o talaltre potrebbero addirittura e con sgomento pensare di esserne stati protagonisti o perlomeno comparse. A queste e a quelli, suggeriamo di lasciar perdere. rischia di scomparire.

Antonio, il protagonista del romanzo, è paradigma universale di inquiete erranze umane, sospese tra flutti di dolore, rimorsi, solitudini incompiute e ritorni. Lui esemplifica le complessità di un vissuto, la cui cifra è l'orfananza. Da intendersì, più che come assenza d'amore, alla stregua di un ancoraggio che abita il rinvio continuo. In mare aperto. A bordo del simulacro di un padre invalicato, ma evanescente. Paradossalmente improbabile, pur nel suo carnalissimo consistere. Nelle sua abiura di farsi Padre. La poderosa e simbolica idea del viaggio, per Antonio, è audacia del salpare in acque increspate il lancinante e sottile "male di vivere". Oltre ogni approdo che non sia ricerca di altri altrove da raggiungere e smarrire incessantemente.

Incertezza e paura assillano la vita di Annalisa, segnando il presente con i conti sospesi del passato; un passato che non tarda a riaffiorare all'età di trentotto anni e che si miscela con un presente pensato, strutturato, voluto ma mai realmente realizzato. Non sempre è facile camuffare la realtà con una vita idealizzata. Un matrimonio retto dalla menzogna, un padre naturale sconosciuto, una gravidanza agognata e un figlio affidato alle sue cure sono le sue ossessioni. L'evolversi degli avvenimenti colmerà i vuoti logoranti e nuove verità le permetteranno di rielaborare il suo modo di reagire di fronte al dolore. L'imprevedibile, l'epifania che mostra l'essenza della vita e la riordina secondo il suo scorrere, secondo il suo progetto che di primo acchitto non coincide con quello di Annalisa, ma che si rivelerà la sua salvezza.

Uno scherzo del destino, un attimo e tutto cambia nella vita di Gaia. Il dolore per la perdita degli amati genitori modificherà il suo sguardo sul mondo e diventerà la causa della propria fragilità e degli attacchi di panico. Ma ad ogni possibilità può corrispondere una svolta e così Gaia deciderà di provarci, ritornando al proprio paese per poter ripartire da quell'attimo. L'esigenza di ritrovarsi le indicherà la via. Panorami, ricordi, incontri e decisioni in un'anacronistica introspezione, le daranno una nuova visione della realtà ed il suo rimandare tutto a "domani" per paura, per vigliaccheria, acquisterà un nuovo significato.

Amare alla follia, oltrepassando il confine della ragione. Ma qual è il limite della ragione che regola i nostri sentimenti? E come tenere a bada il fantasma della follia che minaccia costantemente la ragione? Riusciremo a debellare l'incapacità del nostro vivere in comune tollerando la differenza?