Libri di Antonio Pieraccini

«Ho vissuto per anni, insieme ad un nutrito gruppo di giovani, l’esasperazione del divino come una nuova parusia. Eravamo giovani che avevano superato la linea del reale per quella dell’eterno, fino a diventarne una tensione unica che andava incontro a conseguenze di varia natura. Anche le più importanti gerarchie della Diocesi erano preoccupate di preparare esclusivamente fedeli esecutori delle volontà del Vescovo, identificato come unico riferimento divino. La tensione ontologica si era spezzata fra noi ragazzi, ciascuno aveva scelto di obbedire agli uomini della Chiesa che non erano del tutto preparati a questo cambiamento. Pertanto ogni giovane che viveva l’esperienza trascendentale cosi potente e unica, si era trovato in una situazione interiore peggiore dell’antico Prometeo, subendo sofferenze spirituali che avrebbero lasciato gravi segni per tutta la vita. Dopo l’esasperante esperienza del divino e l’essere obbligato a vivere un turpe quotidiano, con lo spasimo di un Dio mai completamente raggiunto, mai terminato e che non mi ha portato ad una identificazione, oggi rimane un’attesa messianica di riconciliazione e di unità con il reale».

Antonio Pieraccini si cimenta in un'operazione complessa raccogliendo poesie e brevi prose, scritte in cinquant'anni (1970-2019), che sono la descrizione puntigliosa di una vita. I temi trattati sono il frutto di una rielaborazione amara. Siamo di fronte ad un genere letterario che ha pochi riscontri con altri trattandosi di una narrazione lirica lunga, dolorosa, senza sviluppi, con un unico tema e le medesime motivazioni, a tratti pesante tuttavia sempre avvincente. C'è attesa, ma non soluzione anche se leggendola ci sembra, quasi, di poter intervenire per risolverla.