Libri di Antonio F. Familiari
Il seme del male. La natura del cinema gotico
Antonio F. Familiari
Libro: Libro in brossura
editore: Città del Sole Edizioni
anno edizione: 2014
pagine: 88
Fra i temi che definiscono il cinema gotico, quello della natura, intesa come sublimazione dell'uomo e dei suoi sentimenti, è esemplare del fitto intreccio che lega il cinema alle altre forme di espressione artistica, come la letteratura e la pittura. La presenza costante di questa tematica nel genere testimonia un percorso coerente che salda tutto il gotico cinematografico, dai primi anni del '900 sino ai nostri giorni. Il volume ripercorre tale sviluppo con il proposito di iniziare a gettare un nuovo sguardo su un genere cinematografico per troppo tempo sottovalutato o analizzato solo nelle sue componenti più evidenti. L'indagine si estende dall'attività di autori come Murnau ed Epstein, ai film di registi come Corman e Bava, per giungere, negli anni più recenti, ad operare come "L'albero del male di William Friedkin" e "Il mistero di Sleepy Hollow" di Tim Burton.
Roger Corman. Genialità e delirio nel cinema fatto con pochi soldi
Luigi Cozzi, Antonio F. Familiari
Libro
editore: Mondo Ignoto
anno edizione: 2006
pagine: 220
Riccardo Freda: l'esteta dell'emozione
Antonio F. Familiari
Libro
editore: Mondo Ignoto
anno edizione: 2004
pagine: 280
Nuclear movies. Percorsi del nucleare nel cinema di fantascienza
Valentina Bertuzzi, Antonio F. Familiari
Libro: Copertina morbida
editore: Città del Sole Edizioni
anno edizione: 2013
pagine: 72
Il nucleare, la finitezza delle risorse umane e naturali, la ricerca di una maggiore sostenibilità, sono questi i temi della cosiddetta "fantascienza matura". È attraverso questo genere che il cinema mette in luce la consapevolezza che, distruggendo l'ambiente, l'uomo sfida il proprio futuro. Nell'efficace descrizione di un pianeta ecologicamente minato, questi film sottendono un importante monito e cioè che l'unica possibilità per la salvaguardia dell'ecosistema è la ricerca di una educazione ambientale che scongiuri quello che lo schermo racconta come una "ipotesi di minaccia".