Libri di Anna Rosa Eremita
Contributo allo studio dell'estinzione nel processo esecutivo
Anna Rosa Eremita
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Scientifiche Italiane
anno edizione: 2025
pagine: 456
L'opera analizza i principi fondamentali, nonché l'evoluzione normativa e giurisprudenziale dell'istituto dell'estinzione nel processo esecutivo, dedicando particolare attenzione alla chiusura anticipata della procedura. Quest'ultima espressione designa quell'ampia gamma di situazioni non espressamente tipizzate tra le ipotesi legali di estinzione, che la prassi curiale ha frequentemente ricondotto alle categorie di improseguibilità, improcedibilità o, più in generale, di estinzione "atipica". Dopo la trattazione dei profili sistematici dell'estinzione e della "chiusura atipica" del processo esecutivo, il volume affronta la disciplina generale dell'istituto di cui agli artt. 629 ss. c.p.c., nonché la riconducibilità, alla medesima, delle non poche altre ipotesi di chiusura del processo esecutivo che emergono dal codice di procedura civile. Sono quindi passate in rassegna le più rilevanti ipotesi c.d. "atipiche", con ampi riferimenti dottrinali e giurisprudenziali, per concludere con uno sguardo su alcuni ordinamenti stranieri in chiave comparatistica.
Il sindacato della Cassazione sulle presunzioni semplici
Anna Rosa Eremita
Libro: Libro in brossura
editore: Cacucci
anno edizione: 2022
pagine: 140
Le presunzioni, istituto di origini antiche e oggetto di una sterminata letteratura, sono definite dall’art. 2727 c.c. quali conseguenze che la legge (presunzioni legali, art. 2728 c.c.) o il giudice (presunzioni semplici, art. 2729 c.c.) «trae da un fatto noto per risalire ad un fatto ignorato», formulazione di «soverchia larghezza» che, ereditata dal codice del 1865 e prima ancora dal codice napoleonico, improvvidamente ricomprende sotto un unico cappello fattispecie affatto diverse. L’istituto delle presunzioni semplici, che la legge affida al «prudente apprezzamento del giudice, il quale non deve ammettere che presunzioni gravi, precise e concordanti», secondo massime d’esperienza fondate sul principio dell’id quod plerumque accidit, va indubitabilmente maneggiato con cura, essendo dotato di un’efficacia probatoria non inferiore a quella delle c.d. prove storico-rappresentative, ed ha acquistato negli ultimi anni un ruolo di primissimo piano, sì da determinare una copiosa giurisprudenza intorno ai limiti del giudice di merito e di quello di legittimità, rispettivamente nell’ammettere e nel sindacare la prova per presunzione.