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Libri di Andrea Laquidara

Non è l'America. Un viaggio nel cinema ambientato nelle Marche

Non è l'America. Un viaggio nel cinema ambientato nelle Marche

Andrea Laquidara

Libro: Copertina morbida

editore: Venturaedizioni

anno edizione: 2022

pagine: 184

L'identità italiana è ancora in corso di formazione. Noi abitanti del BelPaese manteniamo con la nostra immagine un rapporto gravemente problematico, a volte di negazione, a volte di rigonfiamento compensa-tivo. Il cinema, come efficacissimo strumento di autorappresentazione culturale, conferma la condizione di questo adolescente inquieto, ancora lontano dal conseguire la piena ed equilibrata maturità. Lungo il difficile percorso di maturazione, l'immaginario cinematografico americano, ha ricoperto un ruolo di primaria importanza, proponendo un ventaglio di modelli che ha suggestionato, e suggestiona ancora, l'incerta identità italiana. Ci accorgiamo come le Marche rappresentino una significativa e interessante sineddoche, figura esemplare di assenza di un'identità (cinematografica) solida e strutturata. È proprio a partire dalla constatazione di questo anonimato, penetrando in quest'assenza vistosa, che si è avviato il percorso d'indagine riportato nelle pagine di Non è l'America. Un'indagine che mira a valorizzare i contorni sfumati, l'intrinseca ambivalenza connaturata all'immagine cinematografica di questa decentrata regione dell'Italia centrale.
13,00

John Ford e il cinema americano. Ovvero la rimozione di Dioniso

John Ford e il cinema americano. Ovvero la rimozione di Dioniso

Andrea Laquidara

Libro: Libro in brossura

editore: Mimesis

anno edizione: 2019

pagine: 160

Ne "La nascita della tragedia", Friedrich Nietzsche indica in Dioniso e Apollo le figure in cui si condensano i due aspetti principali della realtà: un fondo caotico da cui lo sguardo trae forme armoniche, che conferiscono al caos un ordine – insieme compiuto e provvisorio. Osservata da questa prospettiva, la settima arte risulta arte tragica per eccellenza. Non tutto il cinema, tuttavia, mantiene il medesimo rapporto con la profonda irrazionalità del reale: a Hollywood, a partire dai primi decenni del XX secolo, è cresciuta una prevalente tendenza (socratico-platonica, direbbe Nietzsche) alla rimozione di Dioniso. Il rapporto problematico che il cinema statunitense ha sempre mantenuto con l’irrappresentabilità del reale trova in John Ford, il più affidabile dei registi hollywoodiani, la sua espressione più piena e interessante. Interessante anche e soprattutto per la valenza culturale che il cinema fordiano assume come mito di fondazione americano condensato in immagine.
15,00

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