Libri di S. M. Barillari
Fantasia e fantasmi. Le fucine medievali del racconto
Libro: Libro in brossura
editore: Virtuosa-Mente
anno edizione: 2016
pagine: 358
"A fantasia dicitur fantasma", recita il noto incipit di un capitulum del "De nugis curialium" di Walter Map (II, 13) in cui il dotto chierico gallese riflette sulla natura di misteriose, conturbanti apparizioni che sono al centro di una serie di narrazioni di grande pregnanza immaginifica e commisurata fortuna tanto nell'ambito della pagina scritta quanto in quello dell'oralità. Oggetto dei contributi raccolti in questo volume è appunto il complesso legame che associa la fantasia - facoltà cognitiva capace di produrre rappresentazioni intese a mediare l'attività sensoriale e l'attività intellettiva attraverso la rappresentazione - e il ricco immaginario a essa riconducibile in base alla teoria pseudo-agostiniana della visione: apparizioni illusorie, fate, fantasmi, demoni, creature per l'appunto fantastiche che costituiscono il fulcro essenziale e l'asse portante di una narrativa destinata, con i suoi temi, i suoi motivi, i suoi personaggi, le sue strategie compositive, a superare le soglie della nostra contemporaneità.
Adamo ed Eva. Le Jeu d'Adam: alle origini del teatro sacro
Libro: Libro in brossura
editore: Carocci
anno edizione: 2010
pagine: 318
Il "]eu d'Adam" è la prima opera teatrale interamente in volgare tramandataci dalla tradizione manoscritta. Databile attorno alla metà del XII secolo e conservato in un solo codice del secondo quarto del XIII (Tours, Bibliothèque municipale, n° 927, ce. 20r-40r), è con tutta probabilità di origini anglo-normanne. La sua maggiore innovazione, almeno stante la tradizione superstite, è la netta ripartizione degli ambiti riservati al latino e al volgare: il primo preposto da un lato a registrare Xincipit delle lectiones e dei responsori che introducono e scandiscono le sue sezioni, e dall'altro a descrivere l'allestimento e lo svolgimento della messinscena; il secondo riservato al testo recitato dai protagonisti. Un aspetto saliente di tale strutturazione è l'inclusione di quelle che con un anacronismo potremmo definire "note di regia", intese a regolamentare l'esecuzione del testo: vi sono descritti con cura scenografia e costumi, ma soprattutto presentano le indicazioni da fornire agli attori affinché la loro interpretazione sia efficace. Una particolare attenzione è rivolta ai tempi dell'azione scenica e alle modalità della recitazione: le entrate e le uscite di scena, l'attacco delle battute, il tipo di gestualità da associare a queste ultime, gli spostamenti che devono compiere gli attanti all'interno dello spazio riservato alla performance.