Libri di S. Cortellazzo (cur.)

Il volume indaga e documenta le contaminazioni tra il linguaggio cinematografico e i codici di comunicazione museale. I musei si trovano al centro di un processo di ridefinizione della loro missione, sollecitati dai cambiamenti della società e dalla rapida trasformazione dei meccanismi della comunicazione culturale e della trasmissione del sapere. Andiamo al museo non solo per imparare: esiste anche il piacere estetico della visita, il fascino dell'arte, dell'antico, dell'originale. I visitatori, soprattutto nei grandi musei, frequentano i bookshop, ritornano in occasione di mostre temporanee, vanno con la famiglia nei giorni festivi. Le sale diventano spazi di socializzazione e fanno emergere le tante storie che possono prendere forma in un museo, in un continuo rimando tra edificio, collezioni e persone.

Il volume analizza le modalità in cui la settima arte ha messo in scena l'universo scolastico, mettendo a fuoco i molti aspetti del problematico tema prescelto, esaminando numerose pellicole realizzate dagli anni Trenta ad oggi. Intende stimolare un confronto costruttivo e formativo per gli studenti che affronteranno questo percorso con i loro insegnanti, ragionando così anche sul loro presente e sul loro vissuto.

Il libro introduce un nuovo e importante tema di dibattito. Uno dei princìpi fondamentali di ogni società democratica è la libertà d'informazione, come recita l'articolo 21 della nostra Carta Costituzionale. In realtà oggi ci si interroga soprattutto sul ruolo e il potere che i mass media hanno progressivamente assunto nella nostra società. E quale mezzo migliore, per ragionare su questi repentini cambiamenti, se non il cinema, che da sempre ha posto la figura del giornalista fra i protagonisti privilegiati delle proprie storie. L'analisi critica dei film contenuti in questo volume può favorire un confronto costruttivo e formativo per i giovani che affronteranno tali tematiche nelle scuole, assieme ai loro insegnanti.