Libri di M. Volonté
1937. La vittoria alata e le celebrazioni stradivariane
Libro: Copertina morbida
editore: MdV-Museo del Violino
anno edizione: 2015
pagine: 128
Nel marzo 1836, in un campo del territorio di Calvatone (CR), fu casualmente rinvenuta una statua in bronzo di epoca romana raffigurante una Vittoria su globo. La statua, datata 161-169 d.C. grazie all'iscrizione dedicatoria, fu venduta alla Prussia nel 1841, restaurata ed esposta poi al Museo di Berlino. La copia cremonese risale al 1937, quando il Comitato per le Celebrazioni Stradivariane di quell'anno volle farne dono alla città, a seguito della notorietà conquistata. Sin dal momento del ritrovamento, la Vittoria è stata protagonista di intricate vicende, riguardanti da un lato le circostanze della scoperta e l'interesse da parte di studiosi e collezionisti ottocenteschi, dall'altro la sparizione dell'originale dopo i bombardamenti della II Guerra Mondiale e il "mistero" sulla sua sorte.
Archeologia e intercultura. Integrazione culturale attraverso l'educazione al patrimonio archeologico
Libro
editore: Vannini
anno edizione: 2013
pagine: 130
Nel libro sono raccolti gli atti del corso di formazione "Archeologia e intercultura. Integrazione culturale attraverso l'educazione al patrimonio archeologico" (Brescia, Sala Piamarta, novembre-dicembre 2009) ideato e organizzato da Ma_net, Rete dei Musei Archeologici di Brescia, Cremona e Mantova. L'idea del corso fondava sulla considerazione che il museo archeologico, nato dall'esigenza di conservare il passato a favore delle generazioni future, risente fortemente della complessità e delle contraddizioni della società moderna. Proprio la sua missione educativa, volta a comunicare idee e concezioni di vita inesorabilmente lontane nel tempo, lo rende d'altro canto luogo ideale per il confronto e la mediazione culturale. In questo testo è fornito un quadro delle linee guida, dei concetti base e delle buone pratiche in corso nell'Italia settentrionale, non limitandosi strettamente a quelle di ambito archeologico, ma aprendosi al confronto con i musei etnografici, affini tra l'altro per la tipologia di parte dei materiali esposti e per il legame particolarmente sentito col territorio di riferimento.