Libri di F. Sardella (cur.)
Enrico Castellani. Catalogo ragionato 1955-2005. Ediz. italiana e inglese
Libro: Copertina rigida
editore: Skira
anno edizione: 2013
pagine: 608
Articolato in due tomi, il Catalogo ragionato di Enrico Castellani offre un resoconto inedito sui primi cinquant'anni di lavoro dell'artista. Il primo volume comprende oltre 200 immagini di opere realizzate a partire dal 1958 sino a oggi, molte delle quali inedite. Le pitture iniziali, la sua prima superficie a rilievo e alcune delle successive, i dittici, i trittici, i baldacchini e gli angolari, le opere atipiche, gli ambienti e le installazioni... una selezione di immagini che permette di accedere all'universo creativo dell'artista. Introdotto da un lungo saggio di Bruno Corà, che analizza la totalità del percorso creativo di Castellani e svela alcuni degli aspetti più intimi e seducenti che lo caratterizzano, e da uno scritto di Marco Meneguzzo che inquadra l'importanza e il carattere internazionale dell'opera, il primo tomo si presenta come una monografia sull'artista e contiene i principali scritti redatti da Castellani (teorici, polemici, politici) e una selezione di scatti che costituiscono una sorta d'insolita biografia per immagini. Il secondo volume, ordinato cronologicamente, costituisce il catalogo ragionato delle opere e ripercorre i primi cinque decenni di lavoro di Castellani che, coinvolto in prima persona in questa fondamentale ricognizione, ha preso in esame tutti i documenti e le immagini pubblicati.
Emilio Scanavino. Come fuoco nella cenere. Grandi formati. Opere 1960-1980. Catalogo della mostra (Catanzaro, 16 maggio-15 luglio 2019). Ediz. italiana e inglese
Libro: Copertina rigida
editore: Silvana
anno edizione: 2019
pagine: 200
Il volume, dal taglio monografico, è dedicato a Emilio Scanavino (Genova, 1922 - Milano, 1982), indiscusso protagonista della stagione informale italiana. Le opere presentate, introdotte da numerosi interventi critici, raccontano il percorso dell'artista, indagando la pluralità espressiva che ha caratterizzato la sua produzione pittorica. Nelle tele, spesso di grande formato, l'artista riversa le sue inquietudini, che prendono forma nel simbolo del nodo: un elemento ricorrente a partire dagli anni sessanta, e che è alla base degli intrecci, segreti e misteriosi, in cui si riconosce l'animo umano. Il volume, corredato da fotografie storiche e arricchito da una conversazione con l'artista del 1961, è completato da una cronologia selezionata. Testi di: Greta Petese, Federico Sardella, Sara Uboldi; conversazione con Antonella Zazzera; intervista a Emilio Scanavino.
Piero Dorazio a Todi. L'arte, la vita. Ediz. italiana e inglese
Libro: Copertina morbida
editore: Skira
anno edizione: 2010
pagine: 112
Un libro fotografico dedicato a Piero Dorazio quale omaggio ad uno dei "pilastri" dell'astrattismo italiano che scelse Todi come luogo eletto per vivere e realizzare le sue opere. Con questa iniziativa la figura di Dorazio, artista e uomo, diviene essa stessa opera d'arte grazie allo scatto di Aurelio Amendola, un maestro della fotografia italiana. «Ho vissuto a Parigi, a Berlino, a Utrecht, a New York, a Praga, a Filadelfia ma soprattutto a Roma e mai avrei immaginato di finire qui a Todi, i miei ultimi anni. Sono nato a Roma e a volte guardando i cipressi centenari del mio giardino, penso che in fondo questa volta, ho semplicemente risalito il Tevere. Quel fiume sacro per noi e per i Romani antichi che nasce qui a monte, dimenticato a favore dell'Arno sia nel Rinascimento che nell'Ottocento. Proprio il Tevere è la vena aorta dell'Umbria e del Lazio [...]. A volte mi chiedo come ho potuto trascorrere qui in continuazione venti anni della mia esistenza. Notte dopo notte, alba dopo alba, in qualsiasi stagione, per qualche anno quasi sempre da solo, eppure senza ansia e spesso in silenzio. Mi chiedo come è accaduto che tanti anni siano trascorsi e che abbia lavorato tanto, senza che me ne accorgessi. A chi devo questo miracolo? Al silenzio, ai bambini, al tempo, alle ore di ogni giorno che erano tutte mie senza che le contassi, però, come dice Ungaretti: "Senza mai distrarmene".» (Piero Dorazio, 1993).