Libri di Domenico Curtotti
Sette sermoni ai morti
Carl Gustav Jung
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Clandestine
anno edizione: 2020
pagine: 108
Nel 1916, in una condizione di profonda crisi personale e d'intensa esperienza visionaria, Carl Gustav Jung è visitato da "spiriti" di ritorno da Gerusalemme. "Cominciò con uno stato di inquietudine dentro di me, ma non sapevo che cosa significasse, o che cosa si volesse da me. C'era intorno a me un'atmosfera sinistra: avevo la strana sensazione che l'aria fosse pregna di entità spettrali. (...) . Gli, spiriti, provenienti dalla "terra dei morti", sono "le voci dell'Inesplicabile, dell'Irrisolto, dell'Irredento". Gli straordinari "Sette sermoni ai morti" con cui Jung cerca di portarli a consapevolezza e di placarli, scritti in una condizione prossima all'esperienza medianica, sono a un tempo una Teogonia, una Cosmogonia, una Psicogenesi, in un lucidissimo e controllatissimo "mythologein". Pagine complesse e ricchissime, imbarazzanti per gli stessi cultori di Jung, qui proposte attraverso un puntuale commento filosofico e teologico, sempre in rigorosa aderenza al pensiero di Jung.
Vita di Gesù
Friedrich Hegel
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Clandestine
anno edizione: 2017
pagine: 118
Scritta tra il maggio e il luglio del 1795, durante il suo soggiorno a Berna, Vita di Gesù, arricchita in questa edizione da un'introduzione di Domenico Curtotti, consiste in un'esposizione storica e, in quanto tale, oggettiva della vita di Gesù. Hegel, pur seguendo uno schema abbastanza libero, attinge con una certa aderenza a tutte le fonti neotestamentarie (anche se si nota una prevalenza di Giovanni) opportunamente scelti e criticamente vagliati. Da essi vengono detratti tutti gli episodi riguardanti i miracoli e quelli dal carattere strettamente teologico (in cui Gesù afferma la propria divinità) per concentrarsi sull'aspetto dottrinale del messaggio evangelico di cui evidentemente l'autore intende cogliere l'essenza. La vita e la dottrina di Gesù sono descritti e interpretati da Hegel alla luce della religione di tipo kantiano (entro i limiti della pura ragione) basandosi solo su ciò che è riscontrabile empiricamente. Secondo Hegel, Gesù si è attenuto a quello che è divenuto l'imperativo categorico kantiano: "Agite secondo una massima tale che ciò che voi volete che valga come legge universale tra gli uomini valga anche per voi: questa è la legge fondamentale della moralità, il contenuto di tutte le legislazioni e dei libri sacri di tutti i popoli".